L'artista e' uno specialista del rumore, del bisbiglio, del gioco dalle regole assurde, della metafora a contenuto informativo nullo...La mostra si articola nelle due sedi della galleria. A Milano al centro dell'esposizione c'e' una performance sonora al limite tra l'inudibile, la musica 'da mobilio' e il disturbo. A Bologna, dal 31 gennaio, ci sono i giochi di parole che l'artista ha tratto dalla parola inglese 'noise'.
a cura di Elio Grazioli
Gianluca Codeghini è uno specialista del rumore, del bisbiglio, del clinamen, del gioco dalle regole assurde, della metafora a contenuto informativo nullo...
Due sue mostre personali si inaugurano nelle due sedi della galleria neon, sottilmente collegate, ma autonome.
A Milano al centro dell’esposizione c’è una performance sonora al limite tra l’inudibile, la musica “da mobilio” e il disturbo. L’indicazione è precisa: “Ascolta intensamente al punto da lasciare nella memoria il dubbio di aver ascoltato altro o di non aver ascoltato affatto”. È la filosofia stessa dell’arte di Codeghini.
A Bologna al centro ci sono i giochi di parole che l’artista ha tratto dalla parola inglese per rumore, “noise”, che scrive “noi se” e spaccia perfino per acronimo di “nessun ossimoro in suggestivi enunciati”. Intanto lo scrive al neon – finalmente un neon nella galleria neon! – ma poi lo coniuga in molti modi diversi. Alla visita della mostra, anche qui, sentirete una quantità di rumori della cui origine, realtà e pertinenza dubiterete o vedrete degli oggetti da cui vi aspetterete un suono che forse non ci sarà.
In fondo anche il neon emette uno strano sibilo al limite della percezione, o della nostra attenzione: Se noi...
Il rumore, il dubbio, la soglia della percezione vale naturalmente anche a livello visivo: che cosa vediamo quando guardiamo? che cosa si insinua nella nostra visione fino a farle vedere altro?
Codeghini è radicale senza dare nell’occhio: offre delle immagini, degli oggetti, dei suoni, delle parole, delle frasi apparentemente tranquille e inoffensive, in realtà mira al nucleo del pensiero stesso: è lì che vuole introdurre il rumore, far perdere la regola, farlo girare su sé stesso perché, quando volesse trarre le fila del suo operare, al tempo stesso finisca col dubitare di aver teorizzato altro o alcunché, di aver fallito oppure riuscito inconsapevolmente altrove – che è poi l’unico modo per riuscire veramente, per vincere al gioco dell’arte.
Installazioni? opere? stili? Come descrivere l’opera di Codeghini, come situarla per darne almeno un’idea? Fotografie ingrandite, scritte, neon, libricini dalle nere copertine, dispositivi e situazioni sonore, dischi e loro copertine, videogiochi, talvolta anche piccoli quadretti o disegni con brillantini... Se noi... Fate voi.
Farà seguito una pubblicazione con testi di Elio Grazioli, Marco Belpoliti, Carla Subrizi, Pietro Braione e Gianluca Codeghini.
Si ringrazia per la partecipazione: Tumbers con Antonio Sarcina, Patrizia Capodicasa, Silvana Mangano, Stefania Luci, Stefania Vaccari, Stefano Girelli, Cristina Rizzieri, Lisa Dellupi, Barbara Caracciolo, Gabriella D'orio, Alessandra Bordiga, Roberto Botturi, Augusta e il contributo di Pietro Braione, Marco Molteni, Stefano Brizzi, Andrea Bellini, Maria Margherita de Lucia.
Gianluca Codeghini è nato a Milano nel 1968.
Espone in Italia e all’estero dal 1990 in spazi pubblici, musei, gallerie e spazi virtuali, in questo ultimo periodo: "Crudeltà inaudite" in collaborazione con D. Bellini, MArt, Museo di Rovereto e Trento; "Poemi" in collaborazione con A. Broggi, ARRIVI, Milano; "Warburghiana" Palazzini Liberty, Milano; "immagine la vita" a cura di E. Grazioli e R. Panattoni, Spazio Gerra Reggio Emilia; “Lo sguardo ostinato” a cura di E. Grazioli, MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro; “Noi se” all’interno del progetto “InsideOUT”, a cura di M. Allicata e F. Ventrella Red Bull Music Accademy, Roma; "Tutto quello che scivola via" Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano; "Capital Culture" a cura di M. Scotini, Prometeo Gallery, Milano; è pubblicato in “La polvere nell’Arte” a cura di E. Grazioli, Bruno Mondadori; “Il gioco epistemico” conversazione con P. Braione in “La cultura politecnica” a cura di M. Bartoldini, Bruno Mondadori; ”Il mondo dell’arte contemporanea in Italia” di G. Ciavoiello, Artshow Edizioni; ”Crolli” di M. Belpoliti, Einaudi; nel 2004 prende forma il progetto “Warburghiana” in collaborazione con A. Andrighetto, D. Bellini e E. Grazioli presso il MART Museo di Rovereto e Trento, il GAMEC Museo di Bergamo, la Fondazione MUDIMA di Milano, MLAC Museo Laboratorio Università la Sapienza di Roma, galleria neon di Bologna.
Inaugurazione a Milano martedì 27 gennaio 2009 ore 19
a Bologna presso neon>campobase il 31 gennaio 2009 ore 19
neon>fdv presso La Fabbrica del Vapore
via Procaccini 4 Milano
mar_ven 16_19 e su appuntamento
ingresso libero