Fairytales. Tutte le immagini esposte sono state scattate in ambiente domestico e gli oggetti e gli abiti che l'artista utilizza fanno parte della sua quotidianita', anche se spesso sono decontestualizzati a seconda dell'occasione.
Mara Brioni è un’artista totale che si esprime tramite
musica e fotografia, possiede curiosità e cultura.
La mostra contiene alcuni dei suoi filoni di ricerca;
la serie “Self Therapie” così descritta nella sua tesi:
“Attraverso le immagini, quindi, davo finalmente un
nome e una voce a ciò che irrazionalmente mi
attanagliava, rendevo visibile l’invisibile,
trasportavo impietosamente nella a sfera del reale ciò
che nessuno avrebbe potuto nemmeno lontanamente
immaginare. Ora, mi rendo conto che la fotografia non
poteva, effettivamente, che essere il mezzo migliore di
cui servirmi: fra le arti maggiori, infatti, è la più
realistica, la più fredda, la più spietata e, fattore
non del tutto trascurabile, quella da me più amata.”.
Segue la parte autoironica “Fairytales” così spiegata:
“Questo mio lato fortemente autoironico, che comunque è
una peculiarità che mi appartiene fin dalla nascita,
non ha tardato infatti ad uscire allo scoperto: una
volta attenuate un minimo le mie sofferenze, ho infatti
dato via a questa nuova serie di autoscatti in cui davo
sfogo al mio lato più giocoso, intitolata Fairytales
(Storielle). Interpretando i ruoli più disparati,
diventavo attrice di me stessa utilizzando il mio corpo
e gli oggetti che mi circondavano come medium fra me e
il resto del mondo. Tutte le immagini, infatti, sono
state scattate in ambiente domestico e gli oggetti e
gli abiti che utilizzo fanno comunque parte della mia
quotidianità, anche se spesso sono decontestualizzati a
seconda dell’occasione: uno scopino per wc diventa così
un provocatorio spazzolino per denti, due tapine un
paio di occhiali attraverso i quali viene mediata la
differenza dei punti di vista, una tunica da carcerato
con i numeri della mia data di nascita impressi sul
petto rappresenta il travestimento perfetto con cui
celebrare il mio ventunesimo compleanno e via dicendo.
I titoli di queste immagini, oltretutto, assumono un
ruolo decisamente rilevante, in quanto diventano la
chiave di lettura dell’immagine stessa”
La mostra si conclude con le immagini in cui Mara
coniuga la sua attività musicale con quella fotografica
dal titolo “Suchen Eine Loesung”: “L’intero progetto ha
infatti una grande valenza estetica, riconducibile al
concetto che sta alla radice, ossia ‘la ricerca della
bellezza in ogni angolo del mondo. La bellezza pura,
priva dell’intento di essere tale’. Accanto dunque a
questo tipo di ricerca applicato oltre che alla musica,
ai testi, alla grafica e ai video che accompagnano
alcuni brani del disco, non poteva certamente mancare
la parte riguardante la fotografia. Attenendomi alle
cosiddette ‘regole’ caratterizzanti di Suchen Eine
Loesung (Cercare una soluzione) ho interpretato i
cinque brani che lo compongono, creando una serie di
scatti intitolati come il disco.”
Resta un enigma il fatto che un’artista così
importante, anche se giovane, già molto popolare in
internet (oltre 300.000 contatti) sia stata fino ad
oggi trascurata dal sistema operativo dell’arte e della
fotografia. Forse tale sistema è divenuto un circuito
chiuso ove si ripropongo perennemente solo i nomi già
noti.
- Bruno Solini -
Skin Gallery
Contrada soncin rotto 1 - Brescia
Orario: martedi - domenica: 15.30 - 19.30
Ingresso libero