Lino Minneci e Giuseppe Bertolino
Negli spazi espositivi del "Castello Estense" a Ferrara, le mostre degli artisti Lino Minneci ("Mythos"- Scultura) e Giuseppe Bertolino ("Aqua-Aqua" - Pittura), curate dal Professore Francesco Gallo.
S'inaugureranno il 16 marzo prossimo alle 17,30 (e resteranno aperte al pubblico fino al 30 dello stesso mese), negli spazi espositivi del "Castello Estense" a Ferrara, le mostre degli artisti Lino Minneci ("Mythos"- Scultura) e Giuseppe Bertolino ("Aqua-Aqua" - Pittura), curate dal Professore Francesco Gallo.
Lino Minneci - Sculture
Mythos
"Lino Minneci organizza linee di verticalizzazione dello spazio, allestendo una sfida alla gravità , con le armi della leggerezza e della contaminazione, in una dialettica di immobilità e fluttuanza la cui originalità è direttamente proporzionale al radicamento mitico e alla forte valenza narrativa che li permea e li trasforma alchemicamente.
Si tratta di una effervescenza tematica che si connette perfettamente con una aspirazione poetica originale, in cui la scienza e il sogno concorrono a determinare una "figurazione astratta" ma pienamente legittimata da una storia di armonia, di ritmo, che è la scuola della classicità , trasmigrata nell'inesauribile spirito barocco e nell'instancabile ricerca della modernità .
Complessità e semplicità , si fondono, si confondono, si incrociano e si specularizzano come esiti di intuizioni che sono fondate da un'amore, da una passione, da una intelligenza, da una tensione che piega il metallo, lo rende docile, lo traduce in linguaggio della forma in continua evoluzione, in contenuto nel grembo di una infinita immaginazione.
- Francesco Gallo
Giuseppe Bertolino - Pittura
Aqua - Aqua
"L'armonia dell'astrazione è per Giuseppe Bertolino una costante che sottende la tramatura dei quadri e li porta ad una trasmigrazione fantastica in cui sono comprese, ma non visibili, le immagini di un reale scomposto nelle sue singole componenti e poi reso in purezza.
Ampie campiture del colore, letteralmente attraversate da sferzature che ne mancano la personalità forte e aggettante con un senso plastico misto al tonalismo, alla sofisticatezza del rapporto con la polisemia insita nel groviglio della virtualità che somma e sottrae elementi dalla realtà , li trasforma e li fa diventare impulsi per una nuova corsa nello spazio, vero suo mondo e vera sua sostanza.
L'uso di cromature forti, fa avvertire tutta l'importanza che l'autore dà all'opera, come esperienza di una vita, lotta all'incertezza, ricerca del quid che risolva gli enigmi e li trasformi in custodi e testimoni di un itinerarium che non segna mai un exitu.
- Francesco Gallo
Note biografiche su Lino Minneci
Lino Minneci di Villareale nasce a Siracusa nel 1929. Dopo aver frequentato l'Accademia Navale di Livorno, nel 1951, incontrato un fisico del livello del prof. Cocconi, si è avvicinato alla fisica nucleare laureandosi nel 1953 con la tesi sperimentale "I raggi cosmici: un odoscopio meccanico per l'individuazione e la registrazione degli sciami mesonici". Primo lavoro nella Centrale Termonucleare di Latina, quindi dirigente Enel con incarichi di rilievo. Chiusasi la parentesi lavorativa ha potuto dedicarsi esclusivamente all'attività artistica.
Socio del Lions Club, dal 1972, ha ricoperto molte cariche (presidente, vice presidente, censore, consigliere) in varie sedi di clubs dal 1989. Fa parte del Club di Palermo Host.
Le sue opere di grandi dimensioni si possono ammirare nel suo regno-atelier "Casuzza 'o re", tenuta sita in Contrada Cozzo di Assoro (in provincia di Enna), quelle di formato minore a Palermo.
Leit motiv delle opere è il mare con le sue barche, le sue vele e suoi delfini. E' chiara una propensione al racconto che diventa splendida scultura narrativa, sempre comunque modulata attraverso ritmi lievi ed eleganti, secondo le tracce di quella linearità che contraddistingue l'Artista in tutta la sua produzione.
Minneci coniuga la tradizione con le necessità che l'arte contemporanea impone. Per esempio, la mirabile scoperta dell' utilizzo del ferro, sagomato a freddo, come materiale o l' impiego di un linguaggio formale basato sulla sintesi, la linearità , la "secchezza".
Nulla di barocco e di pesante c'è nelle sue opere; perfino nelle grandi dimensioni riesce a trasmettere un senso di leggerezza estrema, di ariosità .
Un senso dell' armonia trasmesso e tradotto con il materiale, forse, più estraneo ed inimmaginabile: il ferro, senza l'ausilio di disegni, schizzi od altro.
Le idee nate dal cervello dell' artista pigliano corpo pilotate dalla genialità della sua alta sensibilità artistica e si mostrano in tutta la loro originale, incantevole bellezza. Ed è per questa ragione che è impossibile parlare dell' amore di Minneci per il mare senza richiamare la sua qualità di fisico: infatti, soltanto un profondo conoscitore della struttura della materia e del mare avrebbe potuto tradurre le sue conoscenze e le sue passioni in invenzione artistica.
I suoi lavori, esempi di rara bellezza e precisione tali da richiedere oltre ad una grande maestrìa, notevole attenzione nell'uso pericoloso degli attrezzi necessari (elettrosaldatrice ed elettrotroncatrice), pretendono tempi di lavorazione non inferiori a quaranta giorni per i pezzi di modeste dimensioni, di circa centottanta giorni per l'esecuzione di quella meraviglia che è l' "Amazzone" (2.50 x 2.00 m) di venti mesi per costruire il "Vascello" , grande, mirabile "mausoleo" (dimensioni 8 x 6 metri). Lino Minneci è citato nell' "Albo dell' Arte Moderna Mondadori" n° 36 (pag. 172 e 75) catalogato fra i Principali Protagonisti dell' Arte Italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. Recensito da critica nazionale ed internazionale con lusinghieri apprezzamenti, concordi nell' esprimere ammirazione per la scoperta di un nuovo modo di realizzare "sculture originali ed armoniose, eleganti, lineari e leggere pur se costituite dal freddo, ostico ferro.
Ulteriori informazioni sul sito http://www.linominneci.it
Note biografiche su Giusepe Bertolino
Giuseppe Bertolino è nato a Castelvetrano-Selinunte (Tp) nel novembre 1958.
Formazione: indirizzo di studi classici, corsi post-diploma,. S'iscrive alla "Scuola Libera del Nudo" dell'Accademia Statale di Belle Arti di Palermo.
Dal 1990 si dedica alla pittura, caratterizzata da impasti particolari.
Vive e opera tra Palermo e Forlì.
Presente a "Arte Fiera Padova 2000", "Forlì 2001" e a "Arte Expo Bari 2002".
Presente in numerose collezioni pubbliche e private
Alcune personali
"L'Isola nel vento", 1998, Palazzo delle Aquile, Palermo
"Orizzonti Infiniti", 1999, Villa Florio, Palermo
"I Colori del Mediterraneo", Palazzo Principi Pignatelli, Castelvetrano-Selinunte
Palazzo Paolo Toschi, 2000, Parma
Rocca di Caterina Sforza-Casa Circondariale, Forlì, con il patrocinio dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti e del Ministero di Grazia e Giustizia
Alcune collettive
"Rasssegna Nazionale di Arte Contemporanea - Premio Efebo", ideata e organizzata a Castelvetrano-Selinunte e promossa dalla Regione Sicilia, 2000
"I Graffi della Mente", Rassegna Nazionale itinerante, 2000
Percorso di laboratorio creativo "Pittura e Carcere", promosso dal Comune e dalla Provincia di Forlì con il patrocinio del Ministero di Grazia e Giustizia, 2001
Castello Estense, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Forlì e dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, 2002
Fondazione Lucio Piccolo di Calanovela, promossa dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, 2001
Ferrara
Castello Estense