People portfolio. In esposizione opere di recente esecuzione, appartenenti alla serie "Gente". Le figure stanno come sorprese, sospese ad uno scatto non fotografico ma esistenziale.
A cura di Arianna Sartori
Dal 31 gennaio al 12 febbraio 2009 la Galleria “Arianna Sartori - Arte” di Mantova in via Ippolito Nievo 10, ospita una nuova mostra personale dell’artista Walter Davanzo intitolata “People portaolio”.
L’artista di Treviso torna per la terza volta nella galleria mantovana: vi aveva già esposto nel maggio 2006 e nel maggio 2007; ed ha conquistato sempre più ampi successi e consensi in Italia e all’estero. Da allora Davanzo ha allestito alcune mostre in Italia ed anche all’estero in Spagna (Madrid) e Germania (Berlino).
Per l’occasione nella galleria mantovana sono esposte opere di recente esecuzione, che appartengono alla serie “Gente” nella quale Davanzo riesce a darci la chiave d’accesso per cogliere la sostanza e il valore dell’esistente.
“Gente, un parola collettiva, generica, approssimativa potremmo supporre, massa indistinta, rumo di umnità, eppure, dietro a una bandiera così cumulativa e omogeneizzante si cela una precisa intenzione, paradossale, di indagine, approfondimento, ansia di ricerca, ossessione di riconoscimento. Le tele sono grandissime, conosciamo il coraggio di Walter Davanzo nel misurarsi con la vastità della superficie come non ci fosse spazio abbastanza, respiro abbastanza per quella sua corsa di pennello, tele, che sono teatro e sfondo per figure che ricompaiono dalla memoria estratte (volontariamente) o apparse (per una misteriosa volontà del ricordo passivo che assale alle spalle anche dolorosamente) dal pozzo profondissimo dell’infanzia. Il grande quadro della stanza dei sogni di Davanzo potrebbe rappresentare, l’origine, il cilindro magico da cui scaturiscono tutte le altre immagini: spesso a una figura corrisponde un nome, un ruolo, un’occupazione ma è una facilitazione catalogatrice che nulla aggiunge alla forza del gesto vitale di quel corpo che torna nel colore e nella materia pittorica, per noi che guardiamo è sufficiente quel gesto per farci prendere nella sintassi narrativa del racconto di Walter.…
Le figure, qui più che altrove, stanno come sorprese, sospese ad uno scatto non fotografico ma esistenziale, una accensione momentanea di luce abbagliante nel lungo tunnel della concrezione calcarea del ricordo.
Mentre alla fotografia, anzi alle sua origine e negazione (che di negativo si tratta), si deve pensare per quella deliziosa compagine di scolari, foto di classe 1964, che Davanzo ha ingigantito e trascolorato con affettuosa ironia e forse con una punta di amara rassegnazione…
Isabella Panfido
Walter Davanzo nasce a Treviso nel 1952. Dopo la maturità tecnica si iscrive al DAMS di Bologna; si interessa soprattutto di espressionismo tedesco, sia di pittura che di cinema, all’inizio molte sono le sue personali di fotografia, poi solo pittura. Dopo una prima fase astratto informale, indirizza la sua pittura con forti componenti gestuali ad una figuratività libera ed ingenua fatta di immagini oniriche e grottesche tra sogno e realtà con riferimenti all’infanzia dando vita a delle figure di impianto fauve-espressionista. Figure con colori molto forti, grafismi infantili, gioia del vivere dell’uomo ma anche la tragedia nel divenire.
Le sue opere si trovano nei musei e collezioni private, la documentazione dell’attività artistica presso l’ASAC della Biennale di Venezia e presso Ludwig forum für internationale Kunst Bibliotek- Aachen.
Inaugurazione: Sabato 31 gennaio, ore 18.00. Sarà presente l’artista
Galleria "Arianna Sartori - Arte"
via Ippolito Nievo, 10 - Mantova