Istituto Giapponese di Cultura
Roma
via Antonio Gramsci, 74
06 3224754 FAX 06 3222165
WEB
Toko Shinoda
dal 5/2/2009 al 2/3/2009
lun - mar - gio - ven 9.30-12.30 e 13.30-18.30, mer 9.30-12.30 e 13.30-17.30, sab 9.30-13.30

Segnalato da

Fondazione Italia Giappone



approfondimenti

Toko Shinoda



 
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5/2/2009

Toko Shinoda

Istituto Giapponese di Cultura, Roma

La linea e lo spazio. Una mostra dell'artista giapponese di sumi-e astratti (pittura monocromatica ad inchiostro di china). Sono esposte 20 opere ed una serie di documenti fotografici. E' inoltre proposto un paragone tra l'artista e il pittore italiano Afro (Basaldella). L'esposizione proseguira' a Milano presso la Triennale dal 11 marzo al 5 aprile.


comunicato stampa

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Venerdì 6 febbraio 2009 alle ore 18.30 sarà presentata dalla Fondazione Italia Giappone, per la prima volta in Italia, una mostra dell’artista giapponese Toko Shinoda, una delle più famose pittrici viventi di sumi-e astratti (pittura monocromatica ad inchiostro di china). L’esposizione si terrà a Roma presso l’Istituto Giapponese di Cultura fino al 3 marzo 2009 e a Milano presso la Triennale dal 11 marzo al 5 aprile 2009.

La mostra è organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma e la Triennale di Milano, con il contributo della Japan Foundation, Fiat Group e il Comune di Milano e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Comune di Roma e dell’Ambasciata del Giappone in Italia.

Considerata dalla critica una delle più grandi pittrici del XX secolo, Toko Shinoda è emersa all’interno della movimentata scena artistica newyorkese tra gli anni ’60 e ’70, quando fu scoperta dalla famosa commerciante d’arte Betty Parsons. Da quel momento in poi i suoi quadri sono stati esposti accanto a quelli di artisti del calibro di Mark Rothko e Jackson Pollock.

Il progetto prevede la presentazione di venti opere tra dipinti e litografie provenienti da collezionisti privati ed una serie di documenti fotografici. Viene inoltre proposto un interessante paragone tra l’artista giapponese e il pittore italiano Afro (Basaldella), esponente dell’astratto concreto, che mostra come entrambi attingano profondamente dalla loro eredità e possiedano un istinto infallibile nel trattare i propri mezzi, capace di imprimere nelle loro opere doti di immediatezza e grazia.

Nata nel 1913, Toko Shinoda dall’età di sei anni fu iniziata alla calligrafia, disciplina che l’ha sempre portata a preferire le tonalità del grigio e del nero su ampi spazi bianchi. A scuola era un’alunna impaziente e, data la sua esuberante personalità, si stancò ben presto del rigido insegnamento della calligrafia tradizionale cominciando a dedicarsi all’improvvisazione regolata però da una ferrea auto-disciplina.

Le influenze della tradizione nelle sue opere restano evidenti particolarmente nell’uso del sumi (l’inchiostro tipico giapponese) e degli antichi inchiostri indiani dalle sfumature di rosso cinabro che donano ai suoi caratteri delle atmosfere suggestive ma decise.

Dopo il suo improvviso seppur tardivo successo negli Stati Uniti, la Shinoda si è “ritirata” dal panorama artistico internazionale per tornare in Giappone, dove ha continuato ad accrescere la sua fama con alcuni sbalorditivi murales ed i dipinti su pannelli scorrevoli per il tempio Zojoji a Tokyo.

Toko Shinoda ha ricevuto molte ed importanti commissioni e le sue opere sono presenti nei maggiori musei e gallerie di tutto il mondo (Tokyo, Boston, Parigi, New York, Bruxelles, Hong Kong, Berlino, Washington).

Nonostante l’apparenza fragile ed elegante della sua figura minuta, l’artista possiede una sorprendente forza interiore. A 95 anni non ha perso neppure un briciolo della sua energia e della sua acuta sensibilità, qualità senza le quali non sarebbe in grado di creare dei lavori così dinamici e pieni di vita.

A cura di:
Fondazione Italia Giappone

In collaborazione con:
Istituto Italiano di Cultura di Tokyo
Istituto Giapponese di Cultura in Roma
Triennale di Milano

Con il patrocinio di:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Roma
Ambasciata del Giappone in Italia

Con il contributo di:
Japan Foundation
Fiat Group
Comune di Milano

Sponsors tecnici:
Eurostands
Antico Caffè Greco

Catalogo: Gangemi Editore

Inaugurazione 6 febbraio ore 18,30

Istituto Giapponese di Cultura - Roma
Via Antonio Gramsci 74
Orari:
Istituto Giapponese di Cultura: lun.-mar.-gio.-ven. 9.30-12.30 / 13.30-18.30
mer. 9.30-12.30 / 13.30-17.30
sab. 9.30-13.30
Ingresso: libero

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For the first time in Italy, February 6th 2009 will mark the inauguration of an exhibition of the Japanese artist Toko Shinoda, one of the most famous living painters of abstract sumi-e (monochromatic ink painting). The exhibition will be on view at the Japan Cultural Institute in Rome (February 7th – March 3rd, 2009) and at the Trienniale in Milan (March 11th – April 5th, 2009).

The exhibition is organized in liaison with the Italian Cultural Institute in Tokyo, The Japan Cultural Institute in Rome and Milan Triennale Museum with the support of Japan Foundation, FIAT Group and the City of Milan and under patronages of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities, the City of Rome and the Embassy of Japan in Italy.

Widely regarded as one of Japan’s greatest painters of the 20th century, Toko Shinoda first came to international prominence in the dizzy New York art scene of the 1960s and 1970s when she was taken up by the influential art dealer Betty Parsons and her works were shown along those of Mark Rothko and Jackson Pollock.

Twenty works are expected to be presented, including paintings and lithographs provided by private collectors and a series of photographs. There is also an interesting comparison between Toko Shinoda and the Italian painter Afro (Basaldella), representative of the Concrete Abstraction. Both the artists deeply draw from their heritage and have an unfailing instinct for the handling of their means which gives their work a consistent air of spontaneity and grace.

Born in 1913, she was impatient at school, and because she is quite a character, she soon got tired of the strict rules of traditional calligraphy and started to improvise but with a strong self-discipline.

The traditional influences in her work are evident in her use of sumi (Japanese ink) and ancient Indian inks, all applied in purposeful strokes suggestive of brushed characters.

After her heady but hardly premature success in the US, Shinoda virtually retreated from the international art world on her return to Japan, where she continued to build on her growing reputation at home with such works as her stunning murals and paintings on sliding-door panels for the Zojoji Temple in Tokyo.

Toko Shinoda has had innumerable important commissions all over the world and her works are in the most important museums and galleries (Tokyo, Boston, Parigi, New York, Bruxelles, Hong Kong, Berlino, Washington).

Though petite, elegant and almost fragile looking, she has an amazing inner strength. Now in her ninety-five, she has not lost any of her energy and sharp sensitivity, without which she could never create such bold and dynamic works.

Opening february 6 h 6.30 pm

Rome - The Japan Cultural Institute, Via Antonio Gramsci 74
February 7 – March 3, 2009
The Japan Cultural Institute: mon.-tue.-thu.-fri. 9.30-12.30 / 13.30-18.30
wed. 9.30-12.30 / 13.30-17.30
sat. 9.30-13.30

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