Opere recenti. In occasione della mostra l'artista ha preferito insistere sugli aspetti piu' evocativi e meno drammatici della sua arte. La novita' e' nella nuova serie dedicata al paesaggio, basata sul trattamento pittorico di immagini ritrovate.
Il Giorno 7 Febbraio 2009 alle ore 18,00 presso la galleria Mandelli Arte Contemporanea si inaugura una mostra personale di Giovanni Sesia dal semplice titolo Opere recenti. Nato nel 1955 a Magenta, città dove vive e lavora, Giovanni Sesia ha avuto dapprima un percorso che lo ha portato a svolgere ricerche nell’ambito della pittura informale. Solo dieci anni fa circa trova la chiave della sua ricerca, con l’utilizzo di vecchie foto ritrovate per caso. Sono immagini di luoghi perduti, oggetti invecchiati dall’uso, ritratti di persone normali che vengono dapprima ingrandite e poi trattate pittoricamente con utilizzo di colori bruni, annotazioni al lapis e brevi tracce di colore acceso, il più delle volte rosso.
Indubbiamente però la serie che più ha segnato l’arte di Giovanni Sesia è stata quella legata al ritrovamento di una serie di negative di degenti negli archivi di vari manicomi, ormai, come si sa, chiusi da trent’anni, successivamente all’entrata in vigore della Legge Basaglia.
A queste immagini ilt rattamento pittorico di Sesia riesce a dare un aspetto di drammatica testimonianza esistenziale, una delle più forti esperienze artistiche che si siano potute vedere negli ultimi anni, tanto da essere ospitate in grandi mostre tematiche, come quella intitolata “Il Male”, curata da Vittorio Sgarbi, “Il volto della follia”, cura di Sandro Parmiggiani, “Dadada”, a cura di Achille Bonito Oliva.
Inoltre, proprio in occasione del trentennale della Legge Basaglia, il Comune di Novara ha ospitato una sua personale dedicata ancora al tema della follia.
Il trattamento pittorico a cui sottopone le immagini ritrovate perciò, rendono a queste una sorta di attualizzazione, di presenza viva, forte, a tratti commovente. In occasione della mostra di Seregno l’artista ha preferito insistere sugli aspetti più evocativi e meno drammatici della sua arte, operando su immagini di drappeggi, tipico elemento del mestiere di pittore, oggetti di varia natura, vecchie moto, anche se la novità e nella nuova serie dedicata al paesaggio, per la prima volta presente in una mostra personale.
Del suo lavoro hanno parlato, oltre ai critici già citati, Flaminio Guardoni, Alessandro Riva, e il prossimo curatore della Biennale di Venezia, Luca Beatrice che della sua arte si esprime in questi termini: Le visioni di Sesia, che incorporano all’immagine la scrittura, calligrafia stentata, incomprensibile, senza senso, e talora alcuni oggetti simbolo (lenzuola, orologi, giocattoli), tracciano il profilo di un mondo cristallizzato con la precisione di un entomologo. Dove il tempo, forse, si è davvero fermato. Eppure senti ancora battiti e pulsazioni. E allora bisogna accostarsi con riguardo e imparare. A vedere le voci degli altri, ad ascoltare gli sguardi degli altri, ché ieri non è mai soltanto passato.
Mandelli Arte Contemporanea (nuova sede)
Via Garibaldi, 89 - Seregno (MI)