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13/2/2009

Pino Pinelli

Galleria d'Arte Contemporanea Cascina Roma, San Donato Milanese (MI)

a cura di Giorgio Bonomi

Dopo la personale di Giorgio Griffa, cascina Roma ospita una grande antologica di Pino Pinelli

San Donato Milanese, 9 gennaio 2009. La stagione espositiva del 2009 della Cascina Roma di San Donato Milanese si aprirà con un ospite d’eccezione: Pino Pinelli. La galleria d’arte contemporanea, infatti, dal 14 febbraio ospiterà una mostra antologica dedicata all’artista, catanese di nascita e milanese d’adozione, che negli anni settanta è stato protagonista del movimento artistico, italiano ed europeo, chiamato Pittura analitica o Pittura pittura.

Pinelli parte dal quadro monocromo ma, subito dopo, coerente con la categoria dell’analiticità che esamina la “pittura” a partire dal “supporto” (tela e telaio) “rompe” il quadro nella sua fisicità di cui restano i quattro angoli retti appoggiati sulla parete a testimonianza che la frantumazione del telaio non significa la fine della pittura, anzi. Non a caso tutti i suoi lavori si chiameranno sempre “Pittura” seguita dall’iniziale del colore dell’opera, per esempio G per giallo, B per blu eccetera. Quindi abbiamo la felice intuizione della “disseminazione” che è la cifra, il contributo originale, dell’artista alla storia contemporanea dell’arte. La disseminazione consiste nel fatto che frammenti di un’ipotetica opera originaria vengono dislocati sulla parete che, a sua volta, assume un ruolo non solo e non più “ancillare” bensì di spazio “protagonista” dell’opera ove i frammenti si aggruppano ora con forza centripeta ora con quella centrifuga, ora in modo ordinato ora in maniera più caotica.

L’artista è coerente in tutto il suo percorso, certamente con trasformazioni delle “scaglie”, dei “pezzi” di opera che si dispongono sul muro: da forme più geometriche si passa a “frammenti” sfrangiati, quasi frattali, dalle forme ortogonali a quelle curve; la pluralità degli elementi può dilatarsi largamente oppure ridursi alla dualità, infatti non si ha mai l’opera nella sua unicità solitaria. I colori possono essere stati multipli, ma poi si riducono ai fondamentali, quelli amati da Mondrian, e l’opera riacquista la sua totale monocromaticità, di colore blu, rosso, giallo, nero, bianco e grigio.

Da alcuni anni la forma a X affascina l’artista e gli permette disseminazioni di grandi dimensioni. Infine, ma non meno importante è la “pelle” dell’opera, da quella di daino e di flanella delle opere giovanili a quella poi usuale dell’artista che consiste in una mescola di vari materiali che dà alla superficie dei lavori una sorta di rivestimento vellutato, sensualmente soffice.

Pino Pinelli ha partecipato a numerose mostre collettive e realizzato moltissime personali, nazionali ed internazionali, dalla Biennale di Venezia alla Quadriennale di Roma, dalle gallerie francesi a quelle tedesche, e così via.
Altrettanto ricca è la sua bibliografia, con saggi e scritti dei principali storici e critici d’arte contemporanea europei.

Il giorno dell’inaugurazione, sabato 14 febbraio a partire dalle 17.30, il curatore della mostra, Giorgio Bonomi, terrà per il pubblico un colloquio con Pino Pinelli, sulla sua arte, quella passata e presente, e sulle prospettive future.
Organizzazione Renata Fabbri e Santo Ficara

Inaugurazione Sabato 14 febbraio, ore 17.30

Galleria d’arte contemporanea Cascina Roma
Piazza delle Arti 2, San Donato Milanese
Orari Dal lunedì al venerdì 9.30-12.30 e 14.30-19.00 Domenica 10.00-12.30 e 16.30-19.00
Ingresso Gratuito

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