Da Monadi-Nomadi a Ferite. "Steli appena battuti dal vento sullo sfondo di cieli tutt'uno con un mare calmo. Questo cio' che l'opera di Fernando Monta' riesce a farci immaginare nella sua opera" (Silvana Nota).
Assorbire il flusso della pittura, essere percettivamente attratti verso un nucleo irradiatore di energie cromatiche, pulsanti e irraggianti che costituiscono di primo acchito l’ossatura aerea e leggera del quadro, simile ad un gazebo discreto e rispettoso della natura su cui si posa. Le opere di Fernando Montà si posano invece su un altro tipo di natura, non siepi viticci o intrichi erbosi, ma di mattoni e cemento, una natura edificatoria insomma, privilegiando gli anfratti da cui si stillano ancora tracce di vissuto. Presenze affidate alla materia costruita, lavorata, creata e annebbiata da patine nerastre dall’usura. Lo stesso lavorio dell’artista, il gesto compiuto dalla mano che raccoglie frammenti, MONADI appunto, dalle profondità dell’immaginario ribollente e cerca di accenderle sulla superficie della tela, o sia essa lamiera zincata, legno, muro ed ogni altro supporto prodotto dall’uomo. Pensiamo alle scie luminose scaturite da un semplice fiammifero, l’accendersi veloce sulla ruvida e granulata carta, già compie un movimento.
Un movimento di scorrimento, rapido, secco …
Memori di una tradizione e di una poetica del gesto che accomunò una intera epoca, l’informale, possiamo apprendere che non la mera catalogazione storica sia necessaria quanto la consapevolezza di una estesa categoria dello spirito, con ricorrenze e cesure. In tal senso le opere di Montà possono essere considerate come MONADI NOMADI in via di approfondimento che prelevano dalla tradizione l’ideale di spontaneità e la coniugano con la forza trainante che oggi spetta alle forma di energia fluida, al software dell’informatica elettronica e della luce al neon, al laser. A fine Millennio la pittura non può esimersi, del resto, dal compiere un sorvolo su ambiti stilistici pertinenti alle arti visive e sulle culture materiali e tecnologiche la cui omologia non potrà che generare suggestioni e indizi di immagini che devono essere catturate e rese reali.
Giugno 1993 Ivana MULATERO
TRACCE
Steli appena battuti dal vento sullo sfondo di cieli tutt’uno con un mare calmo. Questo ciò che l’opera di Fernando Montà riesce a farci immaginare nella sua opera “Monadi/Nomadi”, che fin dal titolo apre finestre su mondi in movimento nei quali trovare punti precisi di riferimento senza mai essere costretti all’immobilità dell’immagine.
Il suo “Quadro-Istallazione”, realizzato con una struttura portante in ferro su cui si inseriscono quattro moduli costituiti da tavole dipinte ad acrilico, è quasi il gioco quieto di un universo in grado di scomporsi e ricomporsi ai nostri occhi, rivelandoci ogni volta un’altra faccia.
Dominata da un bel segno e da un tocco pittorico che si amalgama magistralmente alla matrice sintetica dello spazio, la tavola rimanda iconograficamente al rapporto terra-cielo / materia-pensiero fino ad allacciare dialoghi concettuali che superano l’impatto visivamente astratto affiorante al primo sguardo ………… Così peraltro definisce l’opera di Montà Giovanni Cordero, nel presentare l’artista in occasione di una personale al Palazzo Civico di Rivoli nel ’92: “Fitte trame sovrapposte, l’ordito di un tessuto prezioso, una sorta di stratificazioni geologiche, un groviglio di tendini in tensione, compongono apparizioni fugaci, cosmogonie mentali, spazi interiori della coscienza. I quadri di Montà sono finestre, verande che si aprono sull’oscillante moto ondoso della vita; sul pulsare di onde sincrone che scavano la rena e si scaricano a riva, tra il vortice delle alghe vischiose, tra i vapori della spuma. Le nebbie marine gonfie d’aria, d’acqua e salmastro, volano sulle rarefatte, immateriali regioni della mente evocando atmosfere di meditata intimità”.
L’aria dunque, si pone come elemento guida di questo quadro percorso da un soffio leggero e celeste, appena reso inquieto dal grafismo scuro di filamenti fitti ma ordinati e violabili nell’intreccio reso flessibile da bianchi, insinuati tra le stratificazioni. Come luci sul cammino, indicano la via e propongono sogni.
1998 Silvana NOTA tratto da “Artisti di Biblioteca Artisti per la Città “
E-VENTO
Mondi fantastici galleggiano su cieli neri. Vortici verdi popolano pianeti sconosciuti. Forze invisibili agitano terre incontaminate. Sono le opere di Fernando Montà il cui soggetto non è il visibile vorticoso ma l’invisibile e dinamica energia di cui l’artista rappresenta la forma: il vento.
Elemento costante nelle opere di Montà, il vento penetra nei dipinti fin dal 1992 quando fu affrontato il tema della Mareggiata. Il soggetto reale in questa serie di lavori non è tanto lo sconvolgimento dell’acqua, frantumata come una miriade di fili d’erba, ma l’energia invisibile che dall’elemento liquido trae forma. Il vento,appunto. Nel lavoro, successivamente …
Nell’opera Luna si assiste ad un notevole cambiamento. La natura è circoscritta in un tondo, lo sfondo diventa scuro e l’erba, vista dal basso, più rigida. L’artista ha perso la madre, il mondo dell’infanzia è scomparso per sempre, la natura è vissuta attraverso il ricordo dei prati infantili ma il presente non è più luminoso, all’azzurro è subentrata la notte, nella Luna è racchiusa la natura del tempo perduto. Il lavoro è sempre frammentato, alla molteplicità del reale si aggiunge ora lo scarto della memoria, tra il mondo interiore e la realtà si è creata una lacerazione incolmabile. Il vento, sempre presente, è un elemento di vibrazione cromatica e l’ondeggiamento degli steli erbosi rispecchia il vibrare delle emozioni.
Nelle Colline emergono di nuovo degli squarci azzurri ma lo sfondo continua ad essere cupo, il vento è pungente, l’erba si trasforma in aculei, la sofferenza personale si trasfigura in rilievi inquietanti, la natura, schematizzata, rivela il suo lato oscuro.
E-vento è l’ultimo lavoro di Montà. Qui il soggetto è reso esplicito sin dal titolo. Il mondo interiore dell’artista appare più sereno, l’immersione nella natura è totale. Le opere sono realizzate non più in acrilico o tempera su tavola ma in olio su tela; il colore è più fluido, il supporto più cedevole. L’urgenza ormai sembra esaurita, il bisogno di una rapida essicazione ha lasciato il posto ad un’elaborazione lenta, ad una meditazione profonda così come il rapporto con la natura. Il dolore sembra placarsi nelle pennellate, sempre vorticose ma più brillanti e con ampi squarci d’azzurro. Le linee si sviluppano dinamiche intorno ad un centro riunendosi in un tondo; lo sfondo è sempre del colore della notte ma il cuore del lavoro è più luminoso. La realtà non è più frantumata, il passato sembra conciliarsi col presente, il ricordo fluisce senza premere con assalti pungenti. L’unità è raggiunta, il cerchio è intero, non più frammentato in pannelli separati.
Giugno 2004 Maria EROVERETI
BIOGRAFIA
Fernando Montà vive e lavora a Torino. L’attività inizia con il conseguimento nel 1974, a Varese, del premio nazionale Pernod per la Grafica, sezione studenti delle Accademie di Belle Arti. Si dedica all’incisione e alla pittura figurativa con temi legati all’ecologia e alla difesa dell’ambiente.
Agli inizi degli anni novanta giunge ad una ricerca sul segno, è del 1993 la mostra “Monadi-Nomadi” con realizzazione di video catalogo.
L’attività prosegue con opere composte da moduli che si espandono nello spazio e che hanno per soggetto la Collina e la Luna. Nel 2004 la ricerca si è focalizzata sull’elemento Vento, che agita vorticosamente la natura ed il paesaggio. Le ultime opere ( Ferite ) invece sono la denuncia di una natura ferita nella sua essenza con le deturpazioni, gli incendi e le contaminazioni provocate dall’uomo, ma non solo; sono anche le ferite arrecate all’animo umano.
TRA LE MOSTRE
1992 Transizione. Studio Laboratorio Torino- Galleria Duemme Genova 1993 Monadi-Nomadi Galleria Artifex, Torino – Artisti per Dopodomani Scoletta di San Zaccaria, Venezia 1994 Centro Culturale Valdese, Torre Pellice (To) 1995 Cromoritmi, Free Art, Torino – E-Venti da Nord Sud Est Ovest dell’arte, Castello di Mango (Cn) – Metafora di Viaggio, 120 valigie d’Autore, video G.A.M. Torino 1996 Terre d’Acqua, Galleria Arx, Torino – Mostra progetti La Colombara, Vercelli – Ritratto & Autoritratto 2 Palazzo Lomellini Carmagnola (To) 1997 Invito a fare Territorio, Associazione Culturale F.Antonicelli, Torino – Spazio Arte Hajech, 1° Liceo Artistico Statale Milano 1998 Artisti di Biblioteca Artisti per la Città, Biblioteca Civica A.Arduino Moncalieri (To) – Operazione Contenitore 20 anni, Arte Fiera, Bologna 1999 Valigie d’Autore Cascina Pirocco Broni Pavia – Caos, Villaggio Globale Milano 2000 6th Wexford Artists’Book Exibition Wexford Arts Centre Irlanda – Artists’Book Exibition 2000 City Gallery Deak Collection Szèkesfehèrvàr Ungheria - Tondo Italiano Kaupunginkirjaston Galleria Vitasaari Finlandia – 4th Contemporary Original Books Parc Chanot, Marseille – Expo Arte, Fiera del Levante, Bari –2001 Luna, Galleriasommeiller, Pinerolo (To) 2002 Cento Artisti per una Valle, Castello della Contessa Adelaide, Susa (To) – Opere al Muro 2002, Murazzi del Po, Torino – Inside-Out Costigliole d’Asti (At) 2003) – Profili d’Artista Accademia Pictor Torino – Aper.To 2003 Studio Aperto Torino-– La Fortezza Ritrovata Palazzo Lascaris Torino – Libri d’Artista Mouans-Sartoux Francia 2004 E-Vento, Galleria Artheos, Prewiew, Anteprima della Biennale di Londra ''Mail Art at the mirror''. curata da Ruggero Maggi (Milan Art Center) e Artemossa. Fast web Foyer. Teatro Franco Parenti. Milano –– 2005 Materiali Resistenti A.N.P.I./Arte Totale 60°Anniversario della Lotta di liberazione, Settimo Torinese (To) 2006 – Segni e Riflessi, Martin Arte, Torino - Artists’Book Exibition 2006 City Gallery Deak Collection Szèkesfehèrvàr Ungheria – Luna Piena, Galleria Artheos, Torino - Morphè’ Archè Gli Elementi Svelati, Fuoco, Ecomuseo del Freidano Settimo Torinese (To) – IL Dado, Il Dado Arredamenti, Torino - Artisti del Libro a Torino, Biblioteca del Consiglio Regionale, Torino – Gesta psihodelija i forma, Galleria MMC Luka, Pola (Croazia) – 2007 Opere 1986 – 2005 Intesa San Paolo Agenzia 16, Torino - 68 Artisti a Identità d’Arte, Art Gallery, Torino - Sit number 7: Art away non conventional Xmas, non permanent gallery, Torino 2008 Sit number 9: Tracciato, non permanent gallery, Torino - Tesori perduti... artisti per i beni da salvare – Museo della città Collegno (To) - Futurenergie mail-art & digital-art – Quiliano (Sv) – Opere 2004-2008 Galerija Dimenzija Napredka Slovenia
martedì 17 febbraio 2009 ore 18.30
MartinArte
corso Siracusa, 24a - Torino
Orari lun 15.30 – 19.30 mar-giov 10.00 – 12.30 / 15.30 - 22.00 mer-ven 10.00 – 12.30 / 15.30 – 19.30
Ingresso libero