Mazzoleni Arte
Milano
via Gerolamo Morone, 6 (interno)
02 795026
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L Arte della Camelia
dal 20/3/2002 al 24/3/2002
02 795026

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RdP Comunicazione ed Immagine




 
calendario eventi  :: 




20/3/2002

L Arte della Camelia

Mazzoleni Arte, Milano

Un rassegna di esemplari di fiori e di opere d'arte ispirate alla camelia, preziosa creazione della natura e dell'uomo.


comunicato stampa

Un rassegna di esemplari di fiori e di opere d'arte ispirate alla camelia, preziosa creazione della natura e dell'uomo

21 Marzo 2002: da Mazzoleni Arte sbocciano le camelie

Con la mostra "l'Arte della Camelia", patrocinata dal Comune di Milano, la storica galleria milanese rende omaggio a questo fiore, preziosa creazione della natura e dell'uomo, attraverso un'esposizione di opere a tema e composizioni floreali

A partire dal 21 marzo 2002 la galleria Mazzoleni Arte di Via G. Morone 6 a Milano sarà un trionfo di forme, colori e aromi fioriti. Per festeggiare la primavera la storica galleria dedicherà un'esposizione alla camelia, meravigliosa opera d'arte frutto della collaborazione dell'uomo con la natura. La mostra è patrocinata dal Comune di Milano.

Fino al 24 marzo (ma contestualmente alla fioritura delle camelie si prorogherà la mostra di altri quattro giorni) i più spettacolari esemplari di fiori di Camellia japonica, la più diffusa a scopo ornamentale, provenienti dai giardini di Villa Anelli di Oggebbio, sulla sponda piemontese del lago Maggiore, saranno visibili al pubblico negli spazi della galleria. Tra gli esemplari in mostra sarà possibile ammirare alcune rare varietà ottocentesche: Vergine di Collebeato, Marchesa Margerita Serra, Grandiflora Alba e Mathotiana Rubra per citarne alcune.

Quello di Villa Anelli è un vero patrimonio storico, artistico e non solo botanico, da considerarsi alla stregua di una collezione di dipinti o di un monumento architettonico. Le sue piante, tra cui 600 sono di camelia, attirano ogni anno visitatori da tutto il mondo per la bellezza e per la rarità di alcuni esemplari di Camellia reticulata, originarie di una regione a sud della Cina, al confine con il Viet Nam, chiamata "Terra dell'eterna primavera" o "Regno dei fiori".

L'esposizione è curata dalla Società Italiana della Camelia, Valeria Mazzoleni e Luca Tomìo, storico d'arte che, come perfetta cornice a queste opere d'arte, hanno selezionato e raccolto una serie di creazioni pittoriche, fotografiche e di oreficeria di autori che dal 1800 ad oggi si sono ispirati alla camelia e ai fiori in generale.

Coerentemente con la filosofia di "Galleria Rotante" di Mazzoleni Arte, secondo cui opere diverse per tipologia e per collocazione spazio temporale possono convivere nell'ambito della stessa mostra, all'interno de "l'Arte della Camelia" saranno presenti capolavori differenti per categoria ma con un unico tema: la camelia. Alcune stampe di J. J. Jung saranno affiancate da porcellane dell'800. Un gioiello di Cocò Chanel o un piatto d'argento a tema floreale, da una console liberty, teatro in cui saranno protagoniste variopinte composizioni di camelie.

Nel contesto del sempre rinnovato ed eclettico allestimento di opere in mostra, nella galleria di Mazzoleni Arte sarà anche possibile assaporare il prelibato tè di Camellia sinensis e l'esotico gusto dei petali di Camellia caramellati.

Inaugurazione giovedì 21 marzo dalle ore 18.30

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"L'Arte della Camelia"
un viaggio tra creatività, natura e storia
Da Gerolamo Induno a Cocò Chanel

le mille interpretazioni di un fiore prezioso

Cosa hanno in comune un fiore, un quadro, uno spartito musicale e un abito di Coco Chanel? Molto, se parliamo di camelie. E' quanto vuole dimostrare Mazzoleni Arte con l'esposizione "L'Arte della Camelia", ospitata negli spazi della galleria dal 21 al 24 marzo 2002 e patrocinata dal Comune di Milano.

L'appuntamento si inserisce all'interno dei numerosi eventi organizzati dalla Società Italiana della Camelia, che da anni si dedica a quest'opera d'arte della natura ma, questa volta, con uno spirito del tutto nuovo e fuori dall'ordinario.

Fin'ora non si era mai assistito ad un'esposizione di questo prezioso fiore all'interno di una galleria d'arte con una mostra dalle molteplici sfaccettature. Per la prima volta, attraverso una mostra, la camelia viene interpretata secondo tre chiavi di lettura: naturalistica, storico-culturale e artistico.

Tre chiavi di lettura, per un solo fiore:
· L'Aspetto naturalistico - Ovvero la scienza applicata alla natura con intenti artistici.

Questo primo aspetto tiene conto della camelia come opera d'arte frutto della collaborazione tra uomo e natura.

Nonostante le camelie spontanee provengano dalla Cina, la specie oggi più conosciuta di questo fiore, e la più diffusa a scopo ornamentale, è di origine giapponese ed è il risultato di diversi processi d'ibridazione.

Dall''800, periodo della maggiore diffusione in Europa della camelia, ad oggi, l'uomo ha dedicato tempo e passione nell'enfatizzare le caratteristiche più belle di questo fiore volendo forse compensare così la sua assenza di profumo. Biologi e esperti di botanica sono intervenuti sul colore, dando vita a diverse specie dalle molteplici sfumature. Addirittura è possibile trovare sullo stesso esemplare di pianta fiori di colore e aspetto differenti. L'uomo è riuscito anche a influire sulla dimensione del fiore o sui petali accrescendone il numero al punto tale da creare delle specie senza stami.

Partendo da questo principio di camelia come opera d'arte, la mostra dà a questo fiore un ruolo da protagonista dedicandole un'intera sala: giochi di luce, specchi d'acqua e note di colore saranno la cornice entro cui le camelie si mostreranno in tutto il loro splendore. Grazie a una modernissima installazione, le più belle varietà di fiori camelia saranno illuminate singolarmente da una cascata di fibre ottiche. Cristalli, ceramiche e vasi monocromi del '700 accoglieranno i fiori contribuendo alla "pièce".

Un allestimento, che è a sua volta una creazione artistica e dalle straordinarie dimensioni: il "Giardino Pensile N° 1 - 2002" di Giulio Zacchelli che misura 210x210x280 centimetri.

Alle pareti strizzeranno l'occhio a queste opere d'arte dell'uomo e della natura alcuni quadri e rappresentazioni (da Jung a Induno, ai contemporanei Gusmaroli, Tine Fehr e Yoshie Nishikawa) che dall'800 ad aggi si sono ispirate alla camelia e in generale ai fiori.

· L'Aspetto storico e culturale - La mostra intende valorizzare il fiore di camelia non solo come arte in sé, con l'esposizione dei fiori recisi ma anche in relazione all'ambito culturale, artistico e sociale in cui si diffuse.

Una prima divulgazione della camelia in Occidente avviene infatti nell''800. E' in questi anni che si affievolisce la cultura illuminista della razionalità e del rigore e si afferma quella del romanticismo con la sua esaltazione delle passioni e delle emozioni.

La nuova cultura influisce sulla letteratura e su ogni forma d'arte, dalla pittura all'architettura d'esterni. Dal 1848, anno di pubblicazione de "La Signora delle Camelie" di Dumas, questo fiore ha una vastissima diffusione, oltre che nell'ambito della letteratura, dell'arte e della moda, nei parchi e nei giardini delle ville nobiliari.
Ecco che i giardini privati, prima così rigorosi e dalle forme geometriche, con il romanticismo esprimono una rinata passionalità diventando un'esplosione di forme irregolari e colori.

Ed è appunto da una di queste ville, a Oggebbio, sul Lago Maggiore, che provengono i fiori recisi che saranno esposti in mostra. Quello di Villa Anelli è un vero patrimonio storico-artistico, oltre che botanico, meta di turisti provenienti da tutto il mondo. I suoi giardini ospitano tra le altre, 600 piante di camelie, tra cui quelle invernali che fioriscono nella neve quelle rarissime profumate, quella da tè, e l'unica gialla esistente.

L''800 e il romanticismo non poteva che essere un terreno fertile per il "fiorire" in occidente della camelia, con l'esuberanza dei suoi colori e dei petali talvolta così numerosi da sostituire gli stami. Che la natura e nel caso specifico la camelia, sia oggetto di attenzione da parte del mondo culturale e artistico, lo dimostrano le svariate opere pervenute.

E' proprio con l'intento di rappresentare quel periodo che Mazzoleni Arte creerà, all'interno della stessa mostra, una seconda ambientazione ispirata all'800. Mobili antichi, porcellane, argenti, vasi monocromi cinesi accoglieranno meravigliosi esemplari di camelie. Non solo, a ricreare l'atmosfera di quegli anni, ci saranno manuali di botanica e stampe preziose, come quelle di J.J. Jung.

· L'Aspetto artistico - Quale miglior cornice ad un'opera d'arte dell'uomo e della natura, com'è la camelia, che un compendio di creazioni ad essa ispirate?

In questo contesto si collocano le preziose opere d'arte esposte e sposano appieno la filosofia della mostra, oltre che quella di "Galleria Rotante" di Mazzoleni Arte. Tra queste, un quadro di Induno e alcune stampe di J.J. Jung ma anche un olio su tavola di Alberto Ferrero. Il suo "Vaso di camelie" del 1930, testimonia la ripresa di interesse nei confronti di questo fiore nel XX secolo.

Con la fine dell'800 infatti, principalmente per ragioni commerciali, la popolarità delle camelie scema per alcuni anni. Così bello esteticamente, questo fiore aveva due lacune: l'assenza di profumo e un gambo troppo corto e quindi difficilmente utilizzabile per adornare i décolleté e le acconciature delle "dame" di quel tempo.

Nel secondo dopoguerra - ma come prova il quadro di Ferrero ci sono delle rappresentazioni artistiche anche negli anni '30 - la camelia torna alla ribalta. Cocò Chanel ne fece addirittura il suo emblema e la introdusse nella moda, suggerendo di portarla sui suoi tailleur. A tale proposito Mazzoleni Arte ha il piacere di ospitare alcuni accessori (tra cui alcuni gioielli e camelie in tessuto) nati dall'estro della rivoluzionaria stilista.

Coerentemente con la filosofia di Galleria Rotante che prevede l'accostamento di opere temporalmente diverse tra loro, all'interno de "L'Arte della Camelia" saranno presenti creazioni artistiche contemporanee.

Tra queste, l'opera di Riccardo Gusmaroli che ritrae una camelia e vede l'accostamento della fotografia alla pittura.

Di particolare interesse storico, la ricostruzione sotto forma di scultura "vivente", di una raffigurazione del fiore di camelia del 1689, la più antica finora trovata: un vaso degli anni '30 dalla forma di tronco accoglierà dei fiori freschi di questo fiore.

Arte, storia, natura, tre mondi diversi ruoteranno intorno allo stesso fiore in un'unica mostra "L'Arte della Camelia"

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Da Mazzoleni Arte in occasione della mostra "L'Arte della Camelia" (21 - 24 marzo 2002)

GEROLAMO INDUNO
(Milano, 1827-1890)
"La pittrice" (1873)
(Firmato e datato in basso a destra: 1873/Gerolamo Induno)
Olio su tela
Dimensioni 41.5 x 31 cm.
Una prima versione dello stesso soggetto, commissionato dal Conte Ercole Turati, datata 1871, fu esposta a Brera nel 1872, questa seconda versione, con l'immagine della pittrice rovesciata rispetto all'altra, fu dipinta l'anno successivo.
In anni recenti molti studi sono stati rivolti alla figura della donna artista, e nel 1989 anche una mostra (Dal Salotto all'Atelier, a cura di A. Scotti, M.T. Fiorio, S.Rebora, Museo di Milano). L'emancipazione femminile dei nostri tempi ha favorito il riconoscimento della professione di pittrice, che nell'Ottocento, eccetto rari casi come Rosa Bonheur, era considerata solo dilettantismo praticato da donne agiate che potevano permettersi lezioni a pagamento con un maestro.
L'immancabile eleganza dell'allieva si prestava spesso a rappresentazioni di accattivante finezza: il ritratto che Lega fece di Isolina Cecchini nel 1869 resta fra i più notevoli. Per molti pittori, come Domenico e Gerolamo Induno, la rappresentazione di una pittrice si inseriva in un accurato repertorio di scene spesso replicate se avevano successo. L'opera in oggetto, come una sorta di "flora ottocentesca, costituisce l'immagine emblematica di una mostra che intende valorizzare il fiore di camelia non solo come arte in sé, esponendo fiori recisi, ma anche in relazione al milieu culturale, artistico e sociale in cui "fiorì".

J.J.JUNG
"Camelia" (1841-43)
Stampa
Incisione originale facente parte dell'Opera: Iconographie du genre camèlia, ou description et figures des Camèlias les plus beaux et les plus rares, peints d'après nature par J.J.Jung; accompagnèe d'un traitè complet sur la culture spèciale de cette plante, par Mr. l'Abbè Berlèze.
Paris, H. Cousin 1841 - 43

ALBERTO FERRERO
"Vaso di camelie" (1930 circa)
(del genere Camelia japonica anemoniforme)
(Titolato sul retro)
Olio su tavola,
Dimensioni 60 x 50 cm.
Sospeso tra atmosfere d'incantato lirismo e la tradizione figurativa italiana, Alberto Ferrero (1883-1963) non si lascia tentare dalle seduzioni dei movimenti artistici d'avanguardia. Alla frantumazione del soggetto e dell'oggetto preferisce la minuziosa ricostruzione divisionista del mondo che lo circonda: attimi di sublimità fissati in scorci di vita quotidiana ma anche in scenari lacustri popolati da nudi orientaleggianti. Conciliando la tecnica "scientifica" dei colori divisi di ascendenza francese e quella tradizionalmente italiana del disegno, Ferrero restituisce una realtà vibrante, palpitante, energetica, ma al contempo solida, costruita. Il suo Vaso di camelie viene esposto in questa mostra non solo per l'evidente pregnanza di soggetto ma soprattutto perché quel connubio di arte e scienza che sta alla base dei suoi quadri al contempo all'origine della creazione delle migliaia di varietà di Camelie.

RICCARDO GUSMAROLI
Senza titolo (2002)
Tecnica mista su fotografia
Dimensioni 120 x 100 cm.
Giovane artista emergente di Milano, Riccardo Gusmaroli negli ultimi anni si sta imponendo come uno tra i più promettenti artisti italiani.

TINE FEHR
Fotografie
Nata ad Amburgo, vive e lavora a Milano. Il principale soggetto delle sue fotografie è la natura. Le strutture simmetriche ed armoniche dei fiori e delle piante si trasformano in segni, ed il contrasto con la luce e il colore degli sfondi danno vita a una "seconda natura".

YOSHIE NISHIKAWA
Fotografia
Giapponese, è un'artista apprezzata internazionalmente e svolge la sua attività tra Londra, New York, Tokyo e Milano. Ama ritrarre la natura attraverso numerosi giochi di luce e ombra. Tuttavia, in occasione della mostra "l'Arte della Camelia" si propone con una tecnica nuova, vicina alla cultura del "Paese del sol levante": scompaiono luci ed ombre per lasciare spazio ad un'immagine sottile, senza profondità, con uno stile che rimanda alle opere di Hokusai.

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Camelie a colazione.

Che sapore ha una camelia? A questa risposta potrebbero facilmente rispondere in molti. Anche se non tutti sanno che il tè commerciale proviene da questo fiore e, in particolare, dalla Camellia sinensis.

La prima introduzione della pianta del tè in Occidente fu richiesta dal botanico Linneo alla Compagnia svedese delle Indie orientali. Lui stesso distinse la pianta da fiore, utilizzata a scopo ornamentale, denominandola Camellia, da quella da tè, la Thea, successivamente chiamata Camellia sinensis.

Differenti metodi di preparazione ed aromi aggiuntivi portano poi alla produzione di diversi tipi di tè: nero, verde e i tè aromatizzati, come quello al bergamotto.

Per la gioia di tutti i sensi, tra i mille colori e le forme dei più belli esemplari di questo fiore, in occasione della mostra "l'Arte della Camelia" i visitatori potranno anche assaporare il prelibato aroma di un tè.

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SOCIETA' ITALIANA DELLA CAMELIA
La Società Italiana della Camelia nasce nell'Agosto del 1965 per iniziativa del compianto ing. Antonio Sevesi, industriale lombardo recentemente scomparso, che in un angolo recondito dell'animo celava una straordinaria passione per i giardini ed i fiori.
L'associazione, costituita per perseguire soltanto scopi tecnici e scientifici, si proponeva di incoraggiare e diffondere l'interesse per la camelia, fiore che nel secolo scorso aveva trovato in Europa la sua seconda patria d'adozione. Agli inizi del secolo seguì un declino, a cui la Società Italiana della Camelia cercò di porre rimedio attraverso un lungo lavoro di ricerca storica e introduzione di nuove cultivar dall'estero.
Alla prima mostra realizzata a Cannero Riviera nella primavera del '65 seguì, dopo la prima fase pionieristica, una "fioritura" di esposizioni in diverse località d'Italia, esposizioni che divennero sempre più raffinate ed elaborate e fornirono occasione di incontro ai molti collezionisti e cameliofili. Il fiore che prima era misconosciuto, diffuso ed acquistato solo per sommarie caratteristiche di colore o addirittura per il verde ora è apprezzato e valorizzato nella sua storia, nella nomenclatura, frutto di lunghi anni di studio di antichi cataloghi ed archivi botanici.
Oggi la Società Italiana della Camelia svolge il compito di allacciare i rapporti tra gli appassionati, fornire informazioni specifiche sulla camelia e organizzare o patrocinare manifestazioni e mostre. L'associazione pubblica, a cadenza trimestrale, da 36 anni, il "Notiziario" che viene inviato gratuitamente ai soci. I soci ricevono, oltre ai 4 numeri del Notiziario, la tessera della Società e gli inviti di partecipazione alle assemblee.
Le quote associative vanno versate attraverso un normale bollettino di Conti Correnti Postali, compilando con chiarezza i dati anagrafici di chi lo esegue. Il conto corrente postale dell'Associazione è: C/C N.12687281 intestato a Società italiana della Camelia - 28821 Cannero Riviera. Le quote sociali per il 2002 sono:
· Soci aderenti: euro 26
· Soci sostenitori: euro 50
· Soci benemeriti: più di euro 51
La Società Italiana della camelia è in stretto rapporto con l'International Camellia Society, associazione internazionale che registra soci in tutto il mondo e organizza ogni due anni, alternativamente nell'emisfero australe e boreale, un congresso internazionale della camelia con relativo tour di visite alle più notevoli collezioni di camelie.

Per ricevere maggiori informazioni scrivere al recapito dell'associazione o contattare direttamente il presidente dott. Andrea Corneo: tel. 02/29531572, fax. 0323/52801, e-mail acorneo@libero.it

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Ufficio Stampa:
RdP Comunicazione ed Immagine Tel. 02 7490794; Fax. 02 45480419

Inaugurazione giovedì 21 marzo dalle ore 18.30

Da martedì a sabato 10.00 -12.30/15.00 - 19.00

Mazzoleni Arte,
Via G. Morone 6, Milano
Tel. 02 795026 Fax. 02 76002650

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