Un rassegna di esemplari di fiori e di opere d'arte ispirate alla camelia, preziosa creazione della natura e dell'uomo.
Un rassegna di esemplari di fiori e di opere d'arte ispirate alla
camelia, preziosa creazione della natura e dell'uomo
21 Marzo 2002: da Mazzoleni Arte
sbocciano le camelie
Con la mostra "l'Arte della Camelia", patrocinata dal Comune di Milano,
la storica galleria milanese rende omaggio a questo fiore,
preziosa creazione della natura e dell'uomo, attraverso un'esposizione
di opere a tema e composizioni floreali
A partire dal 21 marzo 2002 la galleria
Mazzoleni Arte di Via G. Morone 6 a Milano sarà un trionfo di forme,
colori e aromi fioriti. Per festeggiare la primavera la storica galleria
dedicherà un'esposizione alla camelia, meravigliosa opera d'arte
frutto della collaborazione dell'uomo con la natura. La mostra è
patrocinata dal Comune di Milano.
Fino al 24 marzo (ma contestualmente alla fioritura delle camelie si
prorogherà la mostra di altri quattro giorni) i più spettacolari
esemplari di fiori di Camellia japonica, la più diffusa a scopo
ornamentale, provenienti dai giardini di Villa Anelli di Oggebbio, sulla
sponda piemontese del lago Maggiore, saranno visibili al pubblico negli
spazi della galleria. Tra gli esemplari in mostra sarà possibile
ammirare alcune rare varietà ottocentesche: Vergine di Collebeato,
Marchesa Margerita Serra, Grandiflora Alba e Mathotiana Rubra per
citarne alcune.
Quello di Villa Anelli è un vero patrimonio storico, artistico e non
solo botanico, da considerarsi alla stregua di una collezione di dipinti
o di un monumento architettonico. Le sue piante, tra cui 600 sono di
camelia, attirano ogni anno visitatori da tutto il mondo per la bellezza
e per la rarità di alcuni esemplari di Camellia reticulata, originarie
di una regione a sud della Cina, al confine con il Viet Nam, chiamata
"Terra dell'eterna primavera" o "Regno dei fiori".
L'esposizione è curata dalla Società Italiana della Camelia, Valeria
Mazzoleni e Luca Tomìo, storico d'arte che, come perfetta cornice a
queste opere d'arte, hanno selezionato e raccolto una serie di
creazioni pittoriche, fotografiche e di oreficeria di autori che dal
1800 ad oggi si sono ispirati alla camelia e ai fiori in generale.
Coerentemente con la filosofia di "Galleria Rotante" di Mazzoleni Arte,
secondo cui opere diverse per tipologia e per collocazione spazio
temporale possono convivere nell'ambito della stessa mostra, all'interno
de "l'Arte della Camelia" saranno presenti capolavori differenti per
categoria ma con un unico tema: la camelia. Alcune stampe di J. J. Jung
saranno affiancate da porcellane dell'800. Un gioiello di Cocò Chanel
o un piatto d'argento a tema floreale, da una console liberty, teatro in
cui saranno protagoniste variopinte composizioni di camelie.
Nel contesto del sempre rinnovato ed eclettico allestimento di opere in
mostra, nella galleria di Mazzoleni Arte sarà anche possibile
assaporare il prelibato tè di Camellia sinensis e l'esotico gusto dei
petali di Camellia caramellati.
Inaugurazione giovedì 21 marzo dalle ore 18.30
_____________
"L'Arte della Camelia"
un viaggio tra creatività , natura e storia
Da Gerolamo Induno a Cocò Chanel
le mille interpretazioni di un fiore prezioso
Cosa hanno in comune un fiore, un quadro, uno spartito musicale e un
abito di Coco Chanel? Molto, se parliamo di camelie. E' quanto vuole
dimostrare Mazzoleni Arte con l'esposizione "L'Arte della Camelia",
ospitata negli spazi della galleria dal 21 al 24 marzo 2002 e
patrocinata dal Comune di Milano.
L'appuntamento si inserisce all'interno dei numerosi eventi organizzati
dalla Società Italiana della Camelia, che da anni si dedica a
quest'opera d'arte della natura ma, questa volta, con uno spirito del
tutto nuovo e fuori dall'ordinario.
Fin'ora non si era mai assistito ad un'esposizione di questo prezioso
fiore all'interno di una galleria d'arte con una mostra dalle molteplici
sfaccettature. Per la prima volta, attraverso una mostra, la camelia
viene interpretata secondo tre chiavi di lettura: naturalistica,
storico-culturale e artistico.
Tre chiavi di lettura, per un solo fiore:
· L'Aspetto naturalistico - Ovvero la scienza applicata alla
natura con intenti artistici.
Questo primo aspetto tiene conto della camelia come opera d'arte frutto
della collaborazione tra uomo e natura.
Nonostante le camelie spontanee provengano dalla Cina, la specie oggi
più conosciuta di questo fiore, e la più diffusa a scopo
ornamentale, è di origine giapponese ed è il risultato di diversi
processi d'ibridazione.
Dall''800, periodo della maggiore diffusione in Europa della camelia, ad
oggi, l'uomo ha dedicato tempo e passione nell'enfatizzare le
caratteristiche più belle di questo fiore volendo forse compensare
così la sua assenza di profumo. Biologi e esperti di botanica sono
intervenuti sul colore, dando vita a diverse specie dalle molteplici
sfumature. Addirittura è possibile trovare sullo stesso esemplare di
pianta fiori di colore e aspetto differenti. L'uomo è riuscito anche a
influire sulla dimensione del fiore o sui petali accrescendone il numero
al punto tale da creare delle specie senza stami.
Partendo da questo principio di camelia come opera d'arte, la mostra
dà a questo fiore un ruolo da protagonista dedicandole un'intera sala:
giochi di luce, specchi d'acqua e note di colore saranno la cornice
entro cui le camelie si mostreranno in tutto il loro splendore. Grazie a
una modernissima installazione, le più belle varietà di fiori
camelia saranno illuminate singolarmente da una cascata di fibre
ottiche. Cristalli, ceramiche e vasi monocromi del '700 accoglieranno i
fiori contribuendo alla "pièce".
Un allestimento, che è a sua volta una creazione artistica e dalle
straordinarie dimensioni: il "Giardino Pensile N° 1 - 2002" di Giulio
Zacchelli che misura 210x210x280 centimetri.
Alle pareti strizzeranno l'occhio a queste opere d'arte dell'uomo e
della natura alcuni quadri e rappresentazioni (da Jung a Induno, ai
contemporanei Gusmaroli, Tine Fehr e Yoshie Nishikawa) che dall'800 ad
aggi si sono ispirate alla camelia e in generale ai fiori.
· L'Aspetto storico e culturale - La mostra intende
valorizzare il fiore di camelia non solo come arte in sé, con
l'esposizione dei fiori recisi ma anche in relazione all'ambito
culturale, artistico e sociale in cui si diffuse.
Una prima divulgazione della camelia in Occidente avviene infatti
nell''800. E' in questi anni che si affievolisce la cultura illuminista
della razionalità e del rigore e si afferma quella del romanticismo
con la sua esaltazione delle passioni e delle emozioni.
La nuova cultura influisce sulla letteratura e su ogni forma d'arte,
dalla pittura all'architettura d'esterni. Dal 1848, anno di
pubblicazione de "La Signora delle Camelie" di Dumas, questo fiore ha
una vastissima diffusione, oltre che nell'ambito della letteratura,
dell'arte e della moda, nei parchi e nei giardini delle ville nobiliari.
Ecco che i giardini privati, prima così rigorosi e dalle forme
geometriche, con il romanticismo esprimono una rinata passionalitÃ
diventando un'esplosione di forme irregolari e colori.
Ed è appunto da una di queste ville, a Oggebbio, sul Lago Maggiore,
che provengono i fiori recisi che saranno esposti in mostra. Quello di
Villa Anelli è un vero patrimonio storico-artistico, oltre che
botanico, meta di turisti provenienti da tutto il mondo. I suoi giardini
ospitano tra le altre, 600 piante di camelie, tra cui quelle invernali
che fioriscono nella neve quelle rarissime profumate, quella da tè, e
l'unica gialla esistente.
L''800 e il romanticismo non poteva che essere un terreno fertile per il
"fiorire" in occidente della camelia, con l'esuberanza dei suoi colori e
dei petali talvolta così numerosi da sostituire gli stami. Che la
natura e nel caso specifico la camelia, sia oggetto di attenzione da
parte del mondo culturale e artistico, lo dimostrano le svariate opere
pervenute.
E' proprio con l'intento di rappresentare quel periodo che Mazzoleni
Arte creerà , all'interno della stessa mostra, una seconda
ambientazione ispirata all'800. Mobili antichi, porcellane, argenti,
vasi monocromi cinesi accoglieranno meravigliosi esemplari di camelie.
Non solo, a ricreare l'atmosfera di quegli anni, ci saranno manuali di
botanica e stampe preziose, come quelle di J.J. Jung.
· L'Aspetto artistico - Quale miglior cornice ad un'opera
d'arte dell'uomo e della natura, com'è la camelia, che un compendio
di creazioni ad essa ispirate?
In questo contesto si collocano le preziose opere d'arte esposte e
sposano appieno la filosofia della mostra, oltre che quella di "Galleria
Rotante" di Mazzoleni Arte. Tra queste, un quadro di Induno e alcune
stampe di J.J. Jung ma anche un olio su tavola di Alberto Ferrero. Il
suo "Vaso di camelie" del 1930, testimonia la ripresa di interesse nei
confronti di questo fiore nel XX secolo.
Con la fine dell'800 infatti, principalmente per ragioni commerciali, la
popolarità delle camelie scema per alcuni anni. Così bello
esteticamente, questo fiore aveva due lacune: l'assenza di profumo e un
gambo troppo corto e quindi difficilmente utilizzabile per adornare i
décolleté e le acconciature delle "dame" di quel tempo.
Nel secondo dopoguerra - ma come prova il quadro di Ferrero ci sono
delle rappresentazioni artistiche anche negli anni '30 - la camelia
torna alla ribalta. Cocò Chanel ne fece addirittura il suo emblema e
la introdusse nella moda, suggerendo di portarla sui suoi tailleur. A
tale proposito Mazzoleni Arte ha il piacere di ospitare alcuni accessori
(tra cui alcuni gioielli e camelie in tessuto) nati dall'estro della
rivoluzionaria stilista.
Coerentemente con la filosofia di Galleria Rotante che prevede
l'accostamento di opere temporalmente diverse tra loro, all'interno de
"L'Arte della Camelia" saranno presenti creazioni artistiche
contemporanee.
Tra queste, l'opera di Riccardo Gusmaroli che ritrae una camelia e vede
l'accostamento della fotografia alla pittura.
Di particolare interesse storico, la ricostruzione sotto forma di
scultura "vivente", di una raffigurazione del fiore di camelia del
1689, la più antica finora trovata: un vaso degli anni '30 dalla forma
di tronco accoglierà dei fiori freschi di questo fiore.
Arte, storia, natura, tre mondi diversi ruoteranno intorno allo stesso
fiore in un'unica mostra "L'Arte della Camelia"
_______________
Da Mazzoleni Arte in occasione della mostra
"L'Arte della Camelia" (21 - 24 marzo 2002)
GEROLAMO INDUNO
(Milano, 1827-1890)
"La pittrice" (1873)
(Firmato e datato in basso a destra: 1873/Gerolamo Induno)
Olio su tela
Dimensioni 41.5 x 31 cm.
Una prima versione dello stesso soggetto, commissionato dal Conte Ercole
Turati, datata 1871, fu esposta a Brera nel 1872, questa seconda
versione, con l'immagine della pittrice rovesciata rispetto all'altra,
fu dipinta l'anno successivo.
In anni recenti molti studi sono stati rivolti alla figura della donna
artista, e nel 1989 anche una mostra (Dal Salotto all'Atelier, a cura di
A. Scotti, M.T. Fiorio, S.Rebora, Museo di Milano). L'emancipazione
femminile dei nostri tempi ha favorito il riconoscimento della
professione di pittrice, che nell'Ottocento, eccetto rari casi come Rosa
Bonheur, era considerata solo dilettantismo praticato da donne agiate
che potevano permettersi lezioni a pagamento con un maestro.
L'immancabile eleganza dell'allieva si prestava spesso a
rappresentazioni di accattivante finezza: il ritratto che Lega fece di
Isolina Cecchini nel 1869 resta fra i più notevoli. Per molti pittori,
come Domenico e Gerolamo Induno, la rappresentazione di una pittrice si
inseriva in un accurato repertorio di scene spesso replicate se avevano
successo. L'opera in oggetto, come una sorta di "flora ottocentesca,
costituisce l'immagine emblematica di una mostra che intende valorizzare
il fiore di camelia non solo come arte in sé, esponendo fiori recisi,
ma anche in relazione al milieu culturale, artistico e sociale in cui
"fiorì".
J.J.JUNG
"Camelia" (1841-43)
Stampa
Incisione originale facente parte dell'Opera: Iconographie du genre
camèlia, ou description et figures des Camèlias les plus beaux et
les plus rares, peints d'après nature par J.J.Jung; accompagnèe d'un
traitè complet sur la culture spèciale de cette plante, par Mr.
l'Abbè Berlèze.
Paris, H. Cousin 1841 - 43
ALBERTO FERRERO
"Vaso di camelie" (1930 circa)
(del genere Camelia japonica anemoniforme)
(Titolato sul retro)
Olio su tavola,
Dimensioni 60 x 50 cm.
Sospeso tra atmosfere d'incantato lirismo e la tradizione figurativa
italiana, Alberto Ferrero (1883-1963) non si lascia tentare dalle
seduzioni dei movimenti artistici d'avanguardia. Alla frantumazione del
soggetto e dell'oggetto preferisce la minuziosa ricostruzione
divisionista del mondo che lo circonda: attimi di sublimità fissati in
scorci di vita quotidiana ma anche in scenari lacustri popolati da nudi
orientaleggianti. Conciliando la tecnica "scientifica" dei colori divisi
di ascendenza francese e quella tradizionalmente italiana del disegno,
Ferrero restituisce una realtà vibrante, palpitante, energetica, ma al
contempo solida, costruita. Il suo Vaso di camelie viene esposto in
questa mostra non solo per l'evidente pregnanza di soggetto ma
soprattutto perché quel connubio di arte e scienza che sta alla base
dei suoi quadri al contempo all'origine della creazione delle migliaia
di varietà di Camelie.
RICCARDO GUSMAROLI
Senza titolo (2002)
Tecnica mista su fotografia
Dimensioni 120 x 100 cm.
Giovane artista emergente di Milano, Riccardo Gusmaroli negli ultimi
anni si sta imponendo come uno tra i più promettenti artisti italiani.
TINE FEHR
Fotografie
Nata ad Amburgo, vive e lavora a Milano. Il principale soggetto delle
sue fotografie è la natura. Le strutture simmetriche ed armoniche dei
fiori e delle piante si trasformano in segni, ed il contrasto con la
luce e il colore degli sfondi danno vita a una "seconda natura".
YOSHIE NISHIKAWA
Fotografia
Giapponese, è un'artista apprezzata internazionalmente e svolge la sua
attività tra Londra, New York, Tokyo e Milano. Ama ritrarre la natura
attraverso numerosi giochi di luce e ombra. Tuttavia, in occasione della
mostra "l'Arte della Camelia" si propone con una tecnica nuova, vicina
alla cultura del "Paese del sol levante": scompaiono luci ed ombre per
lasciare spazio ad un'immagine sottile, senza profondità , con uno
stile che rimanda alle opere di Hokusai.
__________________
Camelie a colazione.
Che sapore ha una camelia? A questa risposta potrebbero facilmente
rispondere in molti. Anche se non tutti sanno che il tè commerciale
proviene da questo fiore e, in particolare, dalla Camellia sinensis.
La prima introduzione della pianta del tè in Occidente fu richiesta
dal botanico Linneo alla Compagnia svedese delle Indie orientali. Lui
stesso distinse la pianta da fiore, utilizzata a scopo ornamentale,
denominandola Camellia, da quella da tè, la Thea, successivamente
chiamata Camellia sinensis.
Differenti metodi di preparazione ed aromi aggiuntivi portano poi alla
produzione di diversi tipi di tè: nero, verde e i tè aromatizzati,
come quello al bergamotto.
Per la gioia di tutti i sensi, tra i mille colori e le forme dei più
belli esemplari di questo fiore, in occasione della mostra "l'Arte della
Camelia" i visitatori potranno anche assaporare il prelibato aroma di un
tè.
__________
SOCIETA' ITALIANA DELLA CAMELIA
La Società Italiana della Camelia nasce nell'Agosto del 1965 per
iniziativa del compianto ing. Antonio Sevesi, industriale lombardo
recentemente scomparso, che in un angolo recondito dell'animo celava una
straordinaria passione per i giardini ed i fiori.
L'associazione, costituita per perseguire soltanto scopi tecnici e
scientifici, si proponeva di incoraggiare e diffondere l'interesse per
la camelia, fiore che nel secolo scorso aveva trovato in Europa la sua
seconda patria d'adozione. Agli inizi del secolo seguì un declino, a
cui la Società Italiana della Camelia cercò di porre rimedio
attraverso un lungo lavoro di ricerca storica e introduzione di nuove
cultivar dall'estero.
Alla prima mostra realizzata a Cannero Riviera nella primavera del '65
seguì, dopo la prima fase pionieristica, una "fioritura" di
esposizioni in diverse località d'Italia, esposizioni che divennero
sempre più raffinate ed elaborate e fornirono occasione di incontro ai
molti collezionisti e cameliofili. Il fiore che prima era misconosciuto,
diffuso ed acquistato solo per sommarie caratteristiche di colore o
addirittura per il verde ora è apprezzato e valorizzato nella sua
storia, nella nomenclatura, frutto di lunghi anni di studio di antichi
cataloghi ed archivi botanici.
Oggi la Società Italiana della Camelia svolge il compito di allacciare
i rapporti tra gli appassionati, fornire informazioni specifiche sulla
camelia e organizzare o patrocinare manifestazioni e mostre.
L'associazione pubblica, a cadenza trimestrale, da 36 anni, il
"Notiziario" che viene inviato gratuitamente ai soci. I soci ricevono,
oltre ai 4 numeri del Notiziario, la tessera della Società e gli
inviti di partecipazione alle assemblee.
Le quote associative vanno versate attraverso un normale bollettino di
Conti Correnti Postali, compilando con chiarezza i dati anagrafici di
chi lo esegue. Il conto corrente postale dell'Associazione è: C/C
N.12687281 intestato a Società italiana della Camelia - 28821 Cannero
Riviera. Le quote sociali per il 2002 sono:
· Soci aderenti: euro 26
· Soci sostenitori: euro 50
· Soci benemeriti: più di euro 51
La Società Italiana della camelia è in stretto rapporto con
l'International Camellia Society, associazione internazionale che
registra soci in tutto il mondo e organizza ogni due anni,
alternativamente nell'emisfero australe e boreale, un congresso
internazionale della camelia con relativo tour di visite alle più
notevoli collezioni di camelie.
Per ricevere maggiori informazioni scrivere al recapito
dell'associazione o contattare direttamente il presidente dott. Andrea
Corneo: tel. 02/29531572, fax. 0323/52801, e-mail acorneo@libero.it
__________________
Ufficio Stampa:
RdP Comunicazione ed Immagine Tel. 02 7490794; Fax. 02 45480419
Inaugurazione giovedì 21 marzo dalle ore 18.30
Da martedì a sabato 10.00 -12.30/15.00 - 19.00
Mazzoleni Arte,
Via G. Morone 6, Milano
Tel. 02 795026 Fax. 02 76002650