Fondazione Pastificio Cerere
Roma
via degli Ausoni, 7
06 45422960 FAX 06 45422960
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Bianco-Valente
dal 3/3/2009 al 29/4/2009
lunedi' - venerdi' 15-19

Segnalato da

Fondazione Pastificio Cerere




 
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3/3/2009

Bianco-Valente

Fondazione Pastificio Cerere, Roma

Entita' risonante. La produzione di Bianco-Valente, duo di artisti attivo dal 1995, include video, installazioni computer based, stampe e disegni digitali. La loro ricerca e' un viaggio appassionato e ininterrotto nelle profondita' della mente, intesa come sistema complesso e in continua evoluzione. A cura di Valentina Tanni.


comunicato stampa

a cura di Valentina Tanni

La produzione di Bianco-Valente, duo di artisti attivo dal 1995, include video, installazioni computer based, stampe e disegni digitali. La loro ricerca è un viaggio appassionato e ininterrotto nelle profondità della mente, intesa come sistema complesso e in continua evoluzione. Il punto di vista umano, tuttavia, è solo la base di partenza per una riflessione che mira ad esplorare le molteplici relazioni che intessono, come una trama, l’intero universo. Dalla scala macroscopica (studiando l’influsso dei pianeti e dei movimenti cosmici) a quella dell’infinitamente piccolo (lasciandosi guidare nei mondi paralleli descritti dalla fisica subatomica).

Il titolo della mostra fa riferimento alla capacità dell’essere umano di entrare letteralmente in “risonanza” con tutto ciò che lo circonda: con gli altri esseri viventi e con la natura. Si tratta di un vero e proprio sistema di interscambio energetico che si svolge senza sosta, fatto di correnti elettromagnetiche e impulsi invisibili. Questa idea di unità universale prende spunto, come spesso accade nei lavori di Bianco-Valente, da una teoria scientifica, nota come “teoria delle stringhe”, che sarà anche alla base del prossimo progetto per un DVD da realizzare con il musicista Mass. Secondo questo recente filone della fisica, nato all’interno degli studi sulla meccanica quantistica, le particelle elementari dell’universo non sono, come si pensava finora, puntiformi, ma piuttosto simili ad anelli di energia (le stringhe, appunto), caratterizzate ognuna da una differente vibrazione.

"Mi misi a cercare onde e vibrazioni mai raggiunte, a ideare strumenti per captarle e per trasmetterle." (Adolfo Bioy Casares, L'invenzione di Morel, 1941)

Sin dall'antichità l'uomo è stato impegnato nella ricerca del significato. Della propria esistenza, della vita sulla Terra, dell'intero universo. Una ricerca millenaria guidata da una sola intuizione, capace di attraversare i secoli e le culture: quella dell'unità del tutto. A guidare questo viaggio verso la radice ultima dell'esistente sono stati i grandi sistemi del pensiero umano, la filosofia e la religione. Ma anche la scienza è ormai da tempo impegnata in un tentativo di unificazione.
Dopo aver analizzato, scomposto, smontato la materia in tutte le scale - da quella micro a quella macroscopica, dalle galassie alle particelle subatomiche - gli scienziati sentono ora il bisogno di elaborare una teoria capace di riunire i pezzi del puzzle in un unico, grande affresco cosmico. Questo sogno sembra avverarsi con la teoria delle stringhe, che ipotizza l'esistenza di una miriade di minuscole cordicelle in vibrazione nascoste nelle più intime profondità del mondo sensibile, di cui costituirebbero la componente ultima e inscindibile. La soglia stessa dell'esistente. Se tutto ciò che esiste fosse davvero fatto di microscopici anelli vibranti, le proprietà della materia sarebbero molto più simili a "modi" di essere che a caratteristiche intrinseche. E l'universo potrebbe essere immaginato come una sconfinata sinfonia di corde risonanti.
Si tratta di una realtà che si compie a un livello dimensionale talmente minimo che non solo ce ne preclude la visione - anche con gli strumenti tecnologici più avanzati - ma rende difficoltoso persino il processo immaginativo. Tuttavia la fisica e la matematica ne postulano l'esistenza con sempre maggiore convinzione, costringendoci a ripensare ancora una volta l'idea di materia - insieme a quelle, altrettanto fluide, di spazio e di tempo - mettendo in discussione l'impressione di solidità e impermeabilità di tutto ciò che ci circonda.
Il fascino di questa visione del mondo trae la sua forza dalla collisione concettuale di due idee apparentemente in contraddizione: l'unità e la complessità. Il sistema-universo è unico perchè frutto di componenti inseparabili l'una dall'altra - una matassa di fili vitali impossibile da districare - ma questa inscindibilità non lo rende immobile e immutabile. Anzi, moltiplica all'infinito le sue potenzialità ricombinanti.
Bianco-Valente, da sempre impegnati in una ricerca profonda -sotterranea, abissale- nelle regioni poco esplorate della mente umana e delle sue relazioni con la natura e gli altri esseri viventi, raccolgono queste suggestioni e le trasformano in immagini e suoni. Un linguaggio poetico in grado di attivare le nostre abilità meno evidenti, i nostri sensi non utilizzati, quelli che raramente arrivano a lambire i confini della coscienza. L'essere umano emette e riceve di continuo; vibra e risuona, sta in comunicazione ininterotta con l'ambiente circostante e in una certa misura lo determina. Tornano in mente le parole di Morel, lo scienziato che dedica la sua vita alla costruzione di una macchina in grado di captare e registrare le "trasmissioni" umane, descritto nel capolavoro di Adolfo Bioy Casares:
"Una persona, un animale o una cosa, sono, davanti ai miei apparecchi, come la stazione che trasmette il concerto che voi ascoltate. Se aprite il ricevitore di onde olfattive, sentirete il profumo dei gelsomini appuntati sul seno di Madeleine, senza vederla. Se aprite il settore di onde tattili, potrete accarezzare i suoi capelli, morbidi e invisibili, e imparare, come i ciechi, a conoscere le cose con le mani."
[Valentina Tanni, febbraio 2009]

Inaugurazione 4 marzo 2009 ore 18.30

Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni, 7 - Roma
Orario: da lunedi a venerdi ore 15.00-19.00
Ingresso libero

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