Effearte (vecchia sede)
Milano
via Ponte Vetero, 13
02 89096534 FAX 02 40700945
WEB
Vanitas & Mirror
dal 18/2/2009 al 18/3/2009

Segnalato da

Olivia Spatola




 
calendario eventi  :: 




18/2/2009

Vanitas & Mirror

Effearte (vecchia sede), Milano

La Vanitas, cosi' come altre esplicite nature morte contemporanee, e' rintracciabile in molti opere del nostro tempo che hanno assunto, attraverso l'uso di innovative tecniche espressive, simboliche allusioni al nostro vivere. Sono esposte opere di Julieta Aranda, Miles Aldridge, Swetlana Heger, Andy Ouchi, Mika Tajima.


comunicato stampa

La galleria EFFEARTE è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra collettiva Vanitas & Mirror che si terrà giovedì 19 febbraio 2009 alle ore 19.00 presso la nostra sede in via Ponte Vetero 13, Milano. Vanitas & Mirror nasce dall’individuazione, fra le tendenze che segnano il panorama della scena artistica attuale, delle linee analitiche che in queste due definizioni ben si configurano. Non sono più da intendersi come un codificato genere artistico o un semplice materiale tecnico, ma, entrambi sostenuti proprio dalle molteplici realizzazioni di questi anni, sono divenuti veri concetti espressivi, che, essendo oramai declinabili in varie forme, indicano impliciti luoghi di “riflessioni”, affermandone però sempre passaggi con proprietà “intransitive”.
Un’ attenta selezione di opere ne evidenzierà il percorso.

La Vanitas, così come altre esplicite nature morte contemporanee, è rintracciabile in molti lavori del nostro tempo e hanno assunto attraverso l’uso di innovative ricerche espressive, simboliche allusioni al nostro vivere.

Julieta Aranda (Mexico City, 1975) attua azioni performative attraverso l’uso del giornale quotidiano da lei redatto e pubblicato con rivisitazioni di notizie trascorse e storiche. Il quotidiano viene abbandonato ma subito dopo ritrovato in nuove modalità d’uso che lei stessa suggerisce.

Miles Aldridge (London, 1964) è presente con il suo sguardo glam femminile e patinato in una insolita ma fashion Immaculeè. Quasi per antonomasia, la Vanitas si rintraccia principalmente nell’immagine del teschio, che fin dalla fine degli Anni Novanta è apparso come una nuova icona, che trasversalmente ha attraversato il mondo dell’arte, della moda, e della musica non solo come storicamente da memento mori, ma vero simbolo di una generazione iconizzata, che con il diamantato For the Love of God, Damien Hirst (Bristol ,1965) sembra ne abbia sigillato il percorso.

Swetlana Heger (Brno, 1968), rilegge teschi ed ossa in un vero ossario di una cappella barocca e, in 7 scatti, ne ha rintracciato oltre che una reale allegoria anche un motivo ornamentale (Ornamental Remix), affermandone una precisa estetica in bianco e nero. Il Mirror è, oltre che materiale, supporto linguistico, che una generazione lo ha trasformato come pausa o fermo immagine per narrare nuove percezioni.

Andy Ouchi (Palo Alto,1974) lo scontorna in un magico dittico x celarne dietro il vero panorama che lo circonda.

Mika Tajima (Los Angeles) lo testimonia nel noise di performance sonore (in collaborazione con i New Humans) attraverso l’uso di sagomate forme spaziali, in modulari pannelli che deformano e rendono illusoria e contaminata la riflessione. Entrambi ci invitano ad andare oltre lo specchio.

Inaugurazione Giovedì 19 Febbraio 2009 ore 19

Effearte
Via Ponte Vetero, 13 - Milano
Ingresso libero

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