Giovani artisti dell'Accademia di Brera espongono per la prima volta in un confronto tra diversi idiomi artistico-visivi pregni di nuovi segnali, icone, gesti e significati che costituiscono il meglio dell'humus che quotidianamente si produce e perpetua nelle aule di Brera.
Eravamo all’inizio degli anni 90 quando nacque Brera Aperta. A fine anno le aule si trasformavano in spazi espositivi ed il pubblico poteva vedere i risultati delle elaborazioni degli studenti.Poi intervenne una galleria che operava nei pressi dell’Accademia e gli artisti studenti ebbero la possibilità di ottenere il battesimo del fuoco, di entrare in qualche modo nel Sistema dell’Arte in modo diretto. Alla manifestazione venne dato il nome di Salon Primo. Alla prima galleria se ne affiancarono altre. Nel 1993 se ne potevano contare 23 e Salon Primo divenne la prima manifestazione del nuovo anno espositivo a Milano. Poi subentrò la Permanente e Salon trovò una sede stabile.
Scorrendo i nomi dei partecipanti nelle 16 edizioni si trovano delle piacevoli sorprese. Uno per tutti: presso Luciano Inga Pin, Laura Cherubini e Giacinto Di Pietrantonio invitarono una studentessa di Scenografia: Vanessa Beecroft con una performance molto simile a quelle che in seguito l’hanno resa famosa. Invece delle modelle prestavano il loro corpo le compagne di scuola.
I recenti sommovimenti hanno coinvolto anche la Permanente. Sono cambiati i dirigenti e dopo un lungo tira e molla la sede non sembra disponibile. Ed allora tutti a casa. Si ritorna a Brera, stavolta non nelle aule ma nel Salone Napoleonico ed in San Carpoforo.
Salon quindi ritorna alle origini.
Riparte dall’Accademia ma lavoreremo per trovare una sede stabile ed una data per una manifestazione che in due decenni si è meritata un posto nell’agenda delle mostre milanesi. Chiederemo al Comune di Milano ed in particolare all’Ufficio Giovani, con il quale è ormai attiva una buona collaborazione, di recuperare questa disponibilità calendarizzandola in ottobre di ogni nuovo anno.
Con Salon Primo l'Accademia di Brera intende testimoniare quanto avviene nelle proprie aule, esibendo quell’appassionato dibattito, sia formale che delle idee, per il quale gli studenti si affrontano.
Dal disegno, alla pittura, alla scultura, alle installazioni, alle performance, al video, sino alle nuove esperienze suggerite dalla nuova cultura informatica e tecnologica, il confronto avviene non solo sui mezzi e sugli strumenti ma soprattutto sul "concetto di qualità".
I luoghi di confronto aumentano non solo all'interno delle fasce di utenza, ma anche e soprattutto tra i vari mezzi espressivi.
Tra le tante manifestazioni che l’Accademia di Brera ha promosso negli anni della mia direzione, credo che Salon sia stata quella che più di tutte ha segnato la qualità della didattica, ha confermato la bontà del nostro lavoro, ma soprattutto ha lavorato sul presente facendo si che di un'istituzione come la nostra non si parlasse solo per il suo passato ma anche e soprattutto per le nuove elaborazioni formali e linguistiche dei nostri studenti, degli artisti del domani che si sono sempre dimostrati all'altezza di un'Accademia che della sua storia ha sempre fatto il suo punto di forza.
Quest’anno gli eventi dell’Accademia di Brera per quanto riguarda i giovani artisti non si esauriscono con Salon.
Nel biennio di Arti Visive l’anno accademico è stato diviso in due semestri, il primo sarà gestito in forma tradizionale, mentre nel secondo sarà attivato un “Laboratorio di Sintesi Finale” che prevede la progettazione e l’allestimento di una serie di mostre dedicate ai diplomandi. Ogni studente sarà assistito da due docenti tutor. Un docente di Laboratorio e uno Storico dell’Arte Contemporanea che curerà la parte critica della manifestazione e presenterà lo studente-artista sul catalogo prodotto dall’Accademia. Le mostre si terranno nella chiesa di S. Carpoforo.
Anche quest’anno Salon si moltiplica sdoppiando non solo la sede ma anche le diverse sezioni.
Accanto al Salon delle Arti Visive saranno organizzati anche Salon Scenografia e Salon Design. E mi auguro che anche il progettato Salon della Moda possa aver luogo già da quest’anno. Per questa edizione sono stati scelti sessanta giovani artisti, tutti allievi dell'Accademia. Dopo una prima selezione da parte dei rispettivi docenti che hanno scelto i migliori studenti del loro corso, una commissione di esperti d'arte contemporanea, anch’essi docenti nel nostro istituto, è intervenuta per operare un’ulteriore selezione.
Ho diretto questa accademia per diciotto anni. Sono stati anni pieni di lavoro e di emozioni.
Anni che hanno cambiato il volto della nostra società, anni in cui tutto é stato travolto e stravolto. Brera ha partecipato attivamente alla stesura sia dei Disegni di Legge che dei Regolamenti applicativi della Riforma degli Istituti Afam.
Da un rapporto del Censis le Accademie (e Brera in particolare - i nostri studenti provengono da 49 paesi Europei ed Extraeuropei) risultano, nel settore terziario, gli istituti con il più alto tasso di internazionalizzazione e attraverso l'Erasmus, sono stati attivati scambi di docenti e studenti con ben 107 accademie e università europee.
Possiamo affermare con orgoglio che Brera è diventata il punto di riferimento per la maggior parte delle Accademie Italiane mentre continuiamo a ricevere richieste di convenzioni da molte accademie nel mondo, dalla Cina alla California, dal Giappone all’Australia.
Grazie alla nuova offerta formativa l'Isced '97 (International Standard Classification of Education) ha promosso le Accademie dal B5 ( Istituzioni professionali) ad A5 ( Istituzioni Universitarie).
La considerevole partecipazione di studenti stranieri, sia tra gli iscritti istituzionali, che tra i semestrali, attraverso il programma LLP Erasmus, fa dell'Accademia di Brera un centro di avvicendamento interculturale che affronta un nuovo cosmopolitismo della cultura, riflettendone le trasformazioni e le enunciazioni, nel confronto delle rispettive estrazioni culturali che, nella comparazione, finiscono per prospettare e attuare un esteso cantiere in cui le disparate caratterizzazioni formative interagiscono, consolidando un programma di globalizzazione che si fonde con le funzioni istituzionali dell'istituto.
Anche gli “stranieri” di Brera hanno avuto un loro Salon Primo. Questa estate nei meravigliosi locali della Villa Borromeo Visconti Litta di Lainate ha avuto luogo, per il secondo anno, l’appuntamento espositivo “Il Mondo a Brera – Tutti figli del genio” che ha messo in mostra l’internazionale di Brera in un impegnativo confronto con gli stessi docenti. Salon quindi da vita ai suoi satelliti e questa è la riprova del successo dell’iniziativa.
Non mi resta che ringraziare tutti quanti, docenti, amministrativi e studenti che hanno collaborato con me in questi lunghi anni.
Di tutti i docenti ancora in servizio attivo e quelli in pensione, degli impiegati e di tanti studenti conservo un ricordo comunque positivo. Ognuno di loro ha contribuito con un tassello alla costruzione di questa grande avventura che sono stati i miei anni a Brera. Anche le contrapposizioni dialettiche hanno avuto il loro effetto positivo.
Fernando De Filippi
Febbraio 2009
Inaugurazione 23 febbraio ore 18,30
Premiazione: 4 marzo ore 17
Sedi espositive:
ex Chiesa San Carpoforo, via Formentini 10
Salone Napoleonico, Accademia di Brera, via Brera, 28
Orario 10,00-13,00 / 14,30-18,30
ingresso libero