Scienza e tecnica dal '600 al Terzo Millennio. Esposte opere storico-documentarie (manoscritti, strumenti scientifici originari unici al mondo, ecc.), in diverse sezioni tematiche. Fra le curiosita' anche un frammento di Luna. Nell'ambito delle celebrazioni per il IV centenario dall'uso del cannocchiale di Galilei.
a cura di Giulio Peruzzi e Sofia Talas
Una grande mostra a Padova per celebrare il IV centenario dall’uso del cannocchiale di Galileo Galilei
“Grandi invero sono le cose che in questo breve trattato io propongo alla visione e alla contemplazione degli
studiosi della natura. Grandi, dico, sia per l’eccellenza della materia per sé stessa, sia per la novità loro non mai
udita in tutti i tempi trascorsi, sia anche per lo strumento, in virtù del quale quelle cose medesime si sono rese
manifeste al senso nostro”
Galileo, Sidereus Nuncius, 1610
Sul finire del 1609 a Padova - ove insegnava da ormai 17 anni, ricoprendo la cattedra di matematica
Galileo Galilei punta un cannocchiale, da lui rivisitato e adattato, verso il cielo e avvia le prime osservazioni
astronomiche. Guarda la Luna e Giove (scoprendo le sue Lune); osserva varie costellazioni; scruta la Via
Lattea.
Un gesto apparentemente semplice ma dalla portata eclatante: è l’avvio della moderna scienza dei
fenomeni naturali, basata su “sensate esperienze e certe dimostrazioni”, della saldatura tra tecnica e scienza,
della consapevolezza del metodo scientifico.
Si apre un’epoca nuova.
Le celebrazioni per i 400 anni da quella fondamentale vicenda – per le quali è stato istituito anche un
Comitato Nazionale - vedono Padova in prima fila, con una serie di iniziative tutte dedicate a ricordare e a
rendere onore al grande scienziato, ma soprattutto con un imponente evento espositivo, che prenderà il
via il 28 febbraio 2009 presso il nuovo Centro Culturale Altinate, nel cuore della città: un’affascinante mostra
promossa dal Comune di Padova - Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo, assieme all’Università
di Padova, con la Regione del Veneto e la Provincia di Padova, l’INFN- Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
l’INAF- Isituto Nazionale di Astrofisica e con il contributo, in particolare, di Fondazione Cassa di
di Padova e Rovigo, Camera di Commercio di Padova e Acegas Aps, ideato e curato da Giulio Peruzzi
(professore di Storia della scienza e della tecnica dell’Università di Padova) e da Sofia Talas (conservatrice
del Museo di Storia della Fisica della stessa Università) con un comitato di consulenza tecnico-scientifica di
prim’ordine che coinvolge, oltre all’Università stessa, enti di ricerca italiani ed esperti internazionali.
“Il futuro di Galileo” – questo il titolo - è un grande, appassionante viaggio, dal passato ai giorni nostri
partendo proprio dalle ricerche e dalle intuizioni dello scienziato toscano che a Padova trascorse anni
fondamentali. Un omaggio originale ed inedito alla modernità straordinaria di Galileo, alla sua capacità
di farsi precursore e innovatore, di aprire sentieri che continueranno ad essere percorsi ed esplorati nei
secoli successivi.
Se le scoperte riportate nel Sidereus Nuncius, che egli pubblica nel marzo 1610 a Venezia e che avallano il
sistema copernicano, faranno il giro del mondo portando ad archiviare teorie ritenute fino ad allora verità,
è infatti tutta l’opera e la ricerca galileiana a segnare una strada che condurrà lontano: fino ai nostri giorni e
alle più recenti teorie e scoperte.
Nei 18 anni trascorsi a Padova, Galileo – genio e icona di una nuova era e di un nuovo modo di fare scienza
– svolge ricerche sperimentali e teoriche in innumerevoli campi: studi che saranno alla base delle sue opere
successive, dal Saggiatore al Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo, fino ai Discorsi e Dimostrazioni
intorno a due nuove scienze. I settori di ricerca da lui inaugurati e gli strumenti da lui e dai suoi allievi
inventati e perfezionati saranno le premesse degli sviluppi successivi della scienza fino ad oggi, e da oggi al futuro.
Ecco, appunto, “Il futuro di Galileo”; ed ecco il filo rosso che lega tutto l’evento espositivo, in cui - grazie
anche ad un allestimento di forte impatto emotivo e spettacolarità, curato dallo Studio Gris - selezionate
opere storico-documentarie di altissimo valore (prime edizioni di testi fondamentali, manoscritti
galileiani esposti in originale e sfogliabili virtualmente, diversi strumenti scientifici originari, tra i
quali pezzi unici al mondo, ecc.) daranno il via, nelle diverse sezioni tematiche, all’analisi dei progressi e delle sperimentazioni
successive attraverso sistemi multimediali, video, installazioni, documentazioni fotografiche esclusive, exhibit ed
esperimenti interattivi, che consentiranno al visitatore di seguire gli sviluppi della conoscenza scientifica e impadronirsi di alcune
fondamentali idee e risultati.
Tra gli strumenti scientifici antichi che mirano a mostrare le conoscenze e le tecnologie dell’epoca galileana e i successivi sviluppi
si possono segnalare: il grande Astrolabio di Arsenius datato 1566, che prende il nome dal suo costruttore - con il quale potevano
essere localizzati i corpi celesti - esemplare unico al mondo quello esposto, avendo un’estensione che arriva fino a sud del Tropico
del Capricorno; o la macchina divulsoria, del fisico Giovanni Poleni, apparecchio di particolare bellezza in rococò veneziano,
funzionale allo studio della resistenza dei materiali, che Poleni utilizzò per progettare il restauro della cupola di San Pietro.
Di Galileo saranno in mostra anche il Sidereus Nuncius, nella sua prima edizione del 1610 (della Biblioteca Universitaria di Padova),
Il Dialogo tra i massimi sistemi del mondo con annotazioni autografe dello stesso Galileo, opera di trattatistica scientifica, scritta
tra il 1624 e il 1630 sotto forma di dialogo, nella quale lo studioso dà prova delle teorie copernicane (Biblioteca del Seminario
Vescovile di Padova) e il Manoscritto galileiano 72 (Biblioteca Nazionale di Firenze).
Oltre ai testi dello studioso saranno presenti altri manoscritti di fondamentale importanza, opera di famosi scienziati del passato
come Petrus Apianus, Christiaan Huygens e Isaac Newton.
Affascinanti e coinvolgenti anche i tanti exhibit, in gran parte realizzati appositamente per l’evento: dalla replica del piano
inclinato galileiano per lo studio della caduta dei gravi, agli esperimenti interattivi in aria rarefatta, che propongono alcune
prove seicentesche sul vuoto e la pressione atmosferica, fino all’exhibit sui Tubi di Newton - messo a punto dall’Ufficio tecnico e
Officina del Dipartimento di Fisica di Padova dalla Sezione INFN di Padova per l’evento - di forte impatto spettacolare.
Tra le curiosità e le particolarità: la presenza in mostra di un frammento di Luna, il Fotomoltiplicatore di Borexino (esperimento
sulle reazioni termonucleari all’interno del Sole, avviato nel 2007 presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso da dove giunge in
mostra) e la Sorgente di ioni utilizzata nell’esperimento “LUNA” dal 1991 al 2001 e collegamenti in diretta con il Laboratorio
Nazionale del Gran Sasso, con il CERN e con grandi telescopi sparsi in varie parti del pianeta intorno a esso, tutti luoghi dove
sono attesi nuovi risultati che saranno resi fruibili in tempo reale nella mostra.
I grandi campi della ricerca quindi saranno sviluppati nelle sette sezioni in cui si articola la mo tra (accompagnata da un prezioso
catalogo Skira con testi di Albert van Helden, Giulio Peruzzi, Sofia Talas, Paolo Mazzoldi, Marina Berti con Moreno Meneghetti e
Enzo Menna, Gianni Carugno e Roberto Passante, Giampiero Brunetta e Alberto Zotti, Massimo Inguscio e Francesco Marin, Carlo
Bernardini, Francesco Bertola, Antonio Masiero con Sabino Matarrese e Massimo Pietroni), strutturate ciascuna con un omaggio al
lavoro galileaiano fino alle prospettive future.
Alla prima sezione, dedicata – nell’anno Internazionale dell’Astronomia – al cannocchiale, da Galileo fino agli strumenti di nuova
generazione, seguiranno allora la sezione sui moti dei corpi da Galileo a Einstein e quella sulla scienza dei materiali che si spinge
fino alle moderne nanotecnologie. La quarta sezione parlerà del vuoto, dalle prime intuizioni del grande studioso alla moderna
nozione di vuoto. La quinta sezione riguarda la luce, dalla congettura galileiana che essa abbia velocità finita fino alla moderna
teoria, che vede la luce comportarsi come onda o come corpuscolo a seconda dei casi sperimentalmente indagati. La sesta
sezione ripercorrerà lo studio dell’universo degli oggetti sempre più piccoli, partendo dall’invenzione di Galileo del microscopio,
soffermandosi sugli sviluppi della microscopia con le applicazioni alla biologia e alle geoscienze, per concludersi con i moderni
acceleratori di particelle, i più potenti microsco i mai costruiti dall’umanità. E, a chiusura, l’infinitamente piccolo che svela
l’infinitamente grande. L’ultima sezione, proporrà infatti un viaggio nella storia dell’Universo, dal Big Bang a oggi, con i quesiti
più attuali e stringenti sulla materia oscura e l’energia oscura.
Un evento dunque unico per elaborazione scientifica, concept e complessità allestitiva, che sarà affiancato a Padova da tante
iniziative collaterali, previste nel corso del 2009 nei diversi campi d’attività e da itinerari tematici, per consentire ai visitatori e alle scuole di scoprire Padova Città delle Scienze.
La grande mostra “il futuro di Galileo”, certamente un tributo ad una personalità che ha segnato profondamente la storia e lo
sviluppo dell’umanità, vuole dunque essere anche un omaggio a quella forma di cultura, la scienza moderna, che nata grazie
a Galileo Galilei ha oggi un impatto fondamentale nella vita di tutti giorni: una cultura in cui non ha spazio una verità assoluta,
ma solo verità “fino a nuovo ordine”, ancorata all’osservare e sperimentare, alla libera circolazione delle idee e allo spirito critico,
lontano da pregiudizi e da paure irrazionali.
Call center: tel 049 2010010
Fax: 049 2010021 E-mail: info@ilfuturodigalileo.it
Il call center sarà attivo dalle 9.00 alle 18.00 dal lunedì al venerdì e dalle 9.00 alle 13.00 il sabato (domenica
e festivi chiuso).
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Antonella Lacchin - a.lacchin@villaggioglobale.191.it
Vernice stampa il 26 febbraio ore 11.30
Inaugurazione sabato 28 febbraio
Centro culturale Altinate San Gaetano
via Altinate, 71 - 35121 Padova
Dalle 9:00 alle 19:00, chiuso i lunedi' non festivi
Ingresso: intero 8 euro, ridotto 5 euro, ridotto speciale 3 euro, gratis fino a 6 anni e 2 accompagnatori per ogni scolaresca.