Bimbi & Lupi. "In questa personale i cani raffigurati assumono delle pose all'apparenza paciose, edulcorate secondo l'ironico stile dell'artista, ma a ben vedere c'e' sempre qualche particolare non del tutto rassicurante" (Edoardo Di Mauro)
Essendo lo strumento mimetico per eccellenza la pittura riesce a metabolizzare, con procedimento metamorfico, tutto quanto proviene dall’esterno. Questa impresa le sta riuscendo anche relativamente a strumenti come la fotografia, l’immagine digitale e, più in generale, tutto l’inesauribile armamentario di simulacri della contemporaneità. In una collettiva dedicata alla nuova pittura italiana di alcuni anni fa, che ritengo ad oggi del tutto attuale, dal titolo “La contemporaneità evocata” usavo il termine “evocazione” in una duplice accezione : da un lato il ritorno di un’attenzione curiosa e partecipe nei confronti degli stereotipi mediali, come avvenne negli anni’80, dall’altro il mantenimento di molte caratteristiche dell’atteggiamento di freddo ed algido distacco mentale tipico degli anni ’90, sintesi di un atteggiamento nuovo e consapevole, conscio della complessità della scena contemporanea e della necessita di confrontarsi con la sua liturgia senza esserne pavidi complici ma neppure sterili e velleitari oppositori. Nell’attuale società non più post moderna e forse neo contemporanea molti artisti non si arrendono alla disarmante immanenza della società liquida votata all’eterno presente, ma tentano con rigore e coerenza di gettare un ponte tra un passato ingombrante eppure necessario ed un futuro assolutamente da costruire. Angelo Barile era tra i partecipanti a quella mostra. Barile si è proposto sulla scena dell’arte da non molti anni ma il suo lavoro si è imposto subito all’attenzione per un impatto iconografico che vanta pochi pari. Il tema di partenza del suo progetto, che ha conosciuto in seguito significative varianti, è l’universo infantile. L’infanzia è, ai nostri tempi, al centro dell’attenzione, spesso oggetto dell’egoismo e della nevrosi degli adulti nella società occidentale, o vittima predestinata della fame e della violenza nei paesi del cosiddetto “terzo mondo”. I bambini di Angelo Barile intendono prendersi una rivincita : forti della loro maliziosa innocenza sfidano i grandi fronteggiandoli con sguardi di sfida e di scherno, nella consapevolezza che l’apparente sicurezza altrui è fragile e può essere facilmente scalfita. Assolutamente originale il procedimento tecnico adottato : col tramite di una pittura ad olio caratterizzata da accesi cromatismi le figure dei bambini vengono poste ingigantite e zoomate in primi piani di impressionante carica espressiva, con risultato simile ottenuto di pari con il piccolo e grande formato ; e questo è sicuro indice di come l’artista sia stato in grado di elaborare un modello iconografico vincente. Angelo Barile, per realizzare queste vivide immagini, ed anche quelle delle altre serie, pesca a piene mani dal fertile immaginario della “low culture”, di quella che era un tempo definita la cultura bassa o popolare ma oggi sovrintende, che lo si voglia o meno, il nostro immaginario. Tanto vale quindi non arrendersi passivamente ad essa ma impadronirsi viceversa dei suoi stereotipi per condurre in atto quella che, mediando il linguaggio degli anni ’70, si può definire opera di controinformazione. I maliziosi bimbi di Barile si propongono al fruitore all’interno di un territorio di loro competenza, fatto di fumetti, pubblicità, videogiochi intrisi spesso di temi horror e splatter.
Il titolo di questa esposizione personale, articolata in tre luoghi importanti della scena contemporanea torinese, è “Bambini & lupi”. In essa l’artista affianca al tema dell’infanzia quello recente dedicato agli animali, precisamente ai cani, i fedeli e spesso bistrattati amici dell’uomo. Angelo ama spesso porre in atto questi spiazzanti accostamenti, come fu per una fortunata personale di qualche anno fa a Bologna, intitolata “Bimbi nei boschi”, dove i primi, al contrario dell’immagine prevalente, tutto avevano meno l’aria di vittime predestinate di orchi e malintenzionati di varia specie. In questa personale i cani raffigurati assumono delle pose all’apparenza paciose, edulcorate secondo l’ironico stile dell’artista, ma a ben vedere c’è sempre qualche particolare non del tutto rassicurante, il fedele amico potrebbe ad un tratto, come avviene, riscoprire la sua ancestrale natura. Tra i fanciulli spiazzanti ed aggressivi e gli apparentemente placidi animali si scatenerà quindi una tenzone dall’esito quanto mai incerto.
Edoardo Di Mauro, febbraio 2009
In contemporanea anche in: Marco Cappello via Palazzo di Città 21/b, Osteria Pappa & Ciccia via San Dalmazzo 1.
Inaugurazione 26 febbraio ore 19
Mache'
via Della Consolata, 9/g Torino
orari 21.00 - 3.00 chiusura domenica