L'esposizione milanese riunisce 3 installazioni di questo importante artista concettuale e poeta visivo italiano. Fra queste, "Fratelli d'Italia" e' l'opera inedita che da' i titolo alla mostra. Accompagna le installazioni una scelta di 70 pezzi appartenenti alla produzione di Isgro' dagli esordi ad oggi; dalle "cancellature", alle "Mappe", ai "Particolari di particolari". A cura di Marco Meneguzzo.
A cura di Marco Meneguzzo
Sarà la più estesa mostra che Milano, patria d'adozione dell'artista sin dai lontani anni '50, abbia mai dedicato ad Emilio Isgrò.
Ad ospitarla saranno, dal 20 marzo al 13 giugno, le Gallerie del Credito Valtellinese per iniziativa della Fondazione Credito Valtellinese che, dal 19 luglio al 15 novembre, la riproporrà in Sicilia, terra natale di Isgrò, ed esattamente ad Acireale nella Galleria del Credito Siciliano. La mostra è curata da Marco Meneguzzo.
Il titolo "Fratelli d'Italia," ricalca quello dell'opera fulcro dell'esposizione, costituita da una lunga e imponente striscia con l'inno nazionale "cancellato" da Isgrò. Nessuna volontà di dissacrazione in questo intervento, ma, come avviene per tutte le opere di Isgrò, la decisione di evidenziare certi passaggi fondamentali del testo.
La grande esposizione milanese riunisce ben tre opere-installazioni del più importante artista "concettuale" e poeta visivo italiano. Accanto a "Fratelli d'Italia," installazione assolutamente inedita, pensata e realizzata per l'occasione, ve ne saranno infatti altre due, di grandi dimensioni e di grande spettacolarità.
Si tratta de l'Ora italiana e di l'avventurosa vita di Emilio Isgrò.
La prima (risalente al 1983, allora realizzata per ricordare l'attentato alla Stazione di Bologna) è composta da venti pezzi rotondi del diametro di circa 1 m. ciascuno, con un orologio incorporato con tanto di suoneria funzionante; la seconda, del 1971, propone una serie di dichiarazioni sulle caratteristiche fisiche e morali dell'artista, che identificano il personaggio in maniera appunto "concettuale" attraverso la descrizione.
Accanto a queste tre installazioni, la mostra propone un'antologica sceltissima (70 pezzi) della produzione di Isgrò, dagli esordi ad oggi.
La equiparazione di Isgrò alla "cancellatura", come questa mostra conferma, è assolutamente limitativa e persino fuorviante: basti pensare ai molti aspetti della sua lunga ricerca artistica, dalle "Mappe", ai "Particolari di particolari", ingrandimenti esasperati di personaggi..Quattro Biennali veneziane, un Primo Premio alla Biennale di San Paolo, decine di mostre in Italia e nel mondo, l'intervento a Gibellina..
Ma Isgrò è soprattutto un intellettuale ed un artista "a tutto tondo". Inizia con la poesia, arte con la quale ha costantemente convissuto e continua a convivere, con il romanzo, il teatro, il radiodramma, il giornalismo, la musica (storica la sua installazione "Chopin" con 15 pianoforti prima a Milano e poi a Bergamo).
Si è nutrito (e continua a farlo) nel confronto a tutto campo con i grandi intellettuali del suo secolo. Da Consolo a Quasimodo, Crovi, Vittoriani, Calvino, Parise, Naldini, Arbasino, Pasolini, Ballo, Baj, Pomodoro, Giudici, Manzoni, Fontana, Eco, Ottieri, Palazzeschi, Montale, Comisso, Valeri, Zanotto, de Chirico, Dalì, De Sica, Britten, Bloch, Tarkovskij, Moravia, Kennedy, Pound, Feltrinelli, Dorfles, Cage, Buzzati, Boltanski...furono davvero molti gli intellettuali che lo frequentarono e che lui frequentò in rapporti sempre molto intensi, talvolta conclusesi con epici scontri e rotture.
"Emilio Isgrò - registra in un aforisma Marco Meneguzzo - è un retore, nel senso classico del termine, oppure nel senso che della retorica ha dato Hans Georg Gadamer, per il quale ogni relazione umana è governata dalla retorica, cioè dagli strumenti del convincimento" e ancora: "La cancellatura di Emilio Isgrò è una minaccia di sparizione e al contempo una epifania".
Mostra prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese
Ufficio Stampa Studio Esseci - Sergio Campagnolo
tel. 049.663.499 info@studioesseci.net
Vernice per la stampa giovedì 19 marzo 2009, ore 12
presso la Sala Cinema del Centre Culturel Français de Milan Corso Magenta 63
Inaugurazione giovedì 19 marzo 2009 ore 18.00
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Corso Magenta n. 59 - Milano
Orari e ingressi Galleria Gruppo Credito Valtellinese
da martedì a venerdì h. 12.00 - 19.00
sabato e domenica h. 10.00 - 19.00, chiuso il lunedì
pasquetta (13 aprile) aperto h. 10.00 - 19.00