Mythos. Titani ed esseri prodigiosi come Atlante e Prometeo, le Ninfe e i Ciclopi, assumono nella pittura di Silba sembianze terrifiche ma struggenti. Un alone visionario e fiabesco riveste il racconto che si tinge di screziature color oro, viola, smeraldo.
a cura di Domenico Montalto
Dopo il ciclo dedicato alla Divina Commedia e quello sui Simbolismi sardi, Alfonso Silba torna a esporre a Milano un nuovo corpus mitologico, nel suggestivo Spazio Tersicore, tempio della danza e del teatro musicale milanesi.
In queste opere recenti l’artista fa rivivere la mitologia greca con sensibilità e sguardo contemporanei ridestando nello spettatore quell’antico mistero. Molti fra gli episodi chiave dell’Iliade e dell’Odissea sono qui rappresentati: la Morte di Patroclo, il precipitante Icaro, Leda e l’amante cigno, le furiose Baccanti, gli Argonauti. Titani ed esseri prodigiosi quali Atlante e Prometeo, le Ninfe e i Ciclopi, assumono nella pittura di Silba sembianze terrifiche seppur gentili e struggenti. Un alone visionario e fiabesco riveste il racconto che si tinge di screziature color oro, viola, smeraldo. In queste bellissime opere Silba torna a far vivere l’epica età degli eroi con accenti poetici e fantastici restituendo all’uomo contemporaneo la capacità di stupore.
La mitologia mediterranea torna a essere qui racconto e pensiero (mythos e lògos), ovvero interpretazione della natura umana dei sentimenti, della passione, della tragedia.
“In questa ridotta ma splendida serie di dipinti che evoca episodi, scene e personaggi della saga omerica e della tragedia attica – ovvero gli archetipi della coscienza dell’Occidente, in tutta la loro inesausta attualità – l’arte di Silba riesce brillantemente a conciliare e a fondere due percorsi, due anime, due strategie apparentemente divergenti. Da un lato la volontà di raccontare, di mantenersi fedele all’assunto del tema, di proporsi come un aedo del nostro tempo, facendoci rivivere visivamente la meraviglia di creature e di storie mitiche; dall’altro, il giusto bisogno di sentirsi libero nel fare, da uomo del proprio tempo, nell’hic et nunc del lavoro, senza cadere nella mera illustrazione letteraria o tantomeno scadere nella pedanteria di certa pittura “colta” o “citazionista”, ma anzi privilegiando le necessità interne dell’opus, che prevedono la metamorfosi fra segno e disegno, la contaminazione e l’ambiguità dell’immagine che si fa materia e della materia che diviene immagine” (Domenico Montalto dal catalogo della mostra).
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Inaugurazione 5 marzo ore 18.30
Spazio Tersicore
via Beroldo, 4 Milano
Orari: dal lunedì al venerdì – 9.00/13.00 – 14.00/18.00 sabato 16.00/18.00 – domenica chiuso