Sisterhood. L'artista unisce a sfondi architettonici urbani e a spazi rarefatti, figure umane che si relazionano in maniera diversa, restituendo, in questa giustapposizione, un senso di smarrimento.
Galleria Overfoto inaugura il 6 marzo, Sisterhood, seconda personale, dopo Radio Tashkent International nel 2006, dell’artista Cristina Fiorenza. Napoletana di nascita e viennese d’adozione, l’artista unisce a sfondi architettonici urbani e spazi rarefatti, figure umane che vi si relazionano in maniera diversa, restituendo, in questa giustapposizione, senso di smarrimento nello sguardo di chi osserva, che trova però sbocco in una spinta curiosa verso l’indagine attenta di questi non-luoghi dei nostri giorni.
“I tessuti instabili e fragili della vita, la monotonia delle circostanze e delle abitudini quotidiane, l'anonimato metropolitano, la fine dei grandi racconti, l'indifferenza dei linguaggi, la disseminazione e il multiculturalismo, il ripetitivo e il revivalistico, il nomadismo e l'elasticità, l'inespressionismo. Attorno a questi centri riflessivi Cristina Fiorenza tesse una maglia fittissima di ipotesi visive […]
Il collage è, dunque, per l'artista, la tecnica che rende lecito un intervento diversificato che va dal recupero del segno ardesiano alla dolcezza del pastello, dall'inchiostro di china alla pittura acrilica: il tutto corredato da lacerti fotostatici – presi, a volte, dai rotocalchi – o da immagini elaborate al computer (con i softwares più avanzati) e poi “plottate” per essere, naturalmente, rielaborate in postproduction.
(Dal testo di Antonello Tolve, Catalogo ed. Overfoto).
inaugurazione venerdì 6 marzo 2009
Galleria Overfoto
vicoletto San Pietro a Maiella, 6 - Napoli
orari: martedì > venerdì 11.00-13.00 e 16.30-19.30, sabato 11.00-14.00
ingresso libero