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Vincenzo Pezzella
dal 15/3/2009 al 14/4/2009

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15/3/2009

Vincenzo Pezzella

Archivio Dedalus, Milano

PolaroidpoesiediTransito 1994 - 1999. Estrema esperienza di documentazione letteraria, queste "polaroid" sono parte di una performance nel territorio metropolitano, in cui la fotografia acquista il profilo di opera seriale e unica.


comunicato stampa

Le PolaroidpoesiediTransito di Vincenzo Pezzella sono un’opera senza precedenti nel panorama internazionale degli anni ’90. Estrema esperienza di documentazione letteraria, sono una performance nel territorio metropolitano, in cui la fotografia acquista il profilo di opera seriale e unica. Infatti non documenta solo l’azione dell’artistapoeta ma anche i luoghi della transitorietà come coordinate dello spazio-tempo del viaggio esistenziale e simbolico di una mitologia personale creata dell’artista, a cominciare dalla LUCY preistorica elevata a origine del viaggio umano della storia e della tecnologia della scrittura.

Questo fotografie non sono da leggere nello scatto di inquadratura, bensì come lo srotolarsi di un nastro che registra il passaggio e il paesaggio e l’umore di quel plasma umano che ci mette tutti alla pari nel circuito urbano del divenire. Quest’opera appartiene al linguaggio fotografico, ossia la luce e il supporto chimico: ma è allo stesso tempo partecipe, come una tesserina di un mosaico, alla complessiva narrazione dell’opera quindicennale “VIAGGIO IN UN’OPERA SOLA”, le cui tecnologie artistiche e i temi si intrecciano in un dialogo unitario sia estetico che etico-biografico dell’Artista. Non è la bella fotografia dello sguardo composto ciò che va cercato in queste polaroid, ma la capacità di testimoniare l’esperienza di un’artista per il quale l’antropologia, la fisica e l’arte sono tutte voci in dialogo con il suo destino esistenziale, che continuano quel viaggio mitologico degli inizi spintosi fin qui, nel nostro presente delle società complesse, ora tutte debitrici di quella scintilla dell’alba dell’uomo e del suo narrarsi.

Naturalmente il carattere di stampa unica della polaroid apre i confini alla definizione di “opera” delle arti visive, poiché sospende la serialità e la tiratura propria dello specifico fotografico, ma questo statuto delle polaroidpoesiadiTransito non si presenta come selezione dell’assoluto nello sguardo del mirino, ma come registrazione di uno stato della psiche nel suo viaggio urbano, così come il sentirsi di una particella nel suo ciclotrone, parte di un comune apparire e essere di mondi sincronicamente in un qui e in un altrove.

Inaugurazione lunedi 16 marzo ore 18:00

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