La natura delle cose. L'artista interviene quasi architettonicamente nella galleria disallestita, reinterpretandone il vuoto: l'installazione e' composta da piu' di trecento disegni su carta, affiancati l'uno all'altro sulla superficie del pavimento.
Maurizio Donzelli torna a collaborare con la galleria Caterina Tognon Arte Contemporanea e lo fa presentando un lavoro site specific, curato da Francesco Poli. In continuità con la ricerca artistica degli ultimi anni, “La natura delle cose” rende il disegno protagonista assoluto, elemento fondante del linguaggio artistico-pittorico e pratica di svelamento del mondo circostante. Il disegno per Donzelli non è semplice illustrazione, ma diventa “inizio”: un inizio che contiene in potenza innumerevoli descrizioni del mondo, future o passate.
L’artista interviene quasi architettonicamente nella galleria disallestita, reinterpretandone il vuoto, con una semplicità che non è banalità, bensì extra-ordinarietà. Palazzo Da Ponte diventa la cornice della grande opera composta da più di trecento disegni su carta, affiancati l’uno all’altro sulla superficie del pavimento. Le sale della galleria si trasformano in una grande installazione, nella quale i contorni verticali dei muri diventano la cornice architettonica che accoglie l’opera e il pubblico. Segni, soggetti e sguardo dello spettatore s’incrociano, generando un’infinità di scambi mai identici. I disegni confinanti generano accostamenti e relazioni nuove, imprevedibili, dando forma a ulteriori analogie tra le immagini, a volte definibili a volte imprecisabili.
La rivoluzione sta nell’albergare il quotidiano e riscoprirne gli angoli perduti; il lavoro di Donzelli stravolge il luogo, ma al contempo ne accentua l’identità: esplora le superfici della galleria, ne sottolinea gli spigoli, dialoga con lo spazio e invita il visitatore a fare altrettanto. L’ingresso in galleria è l’ingresso nell’opera stessa: la dialettica della reinterpretazione spaziale mira all’instabilità, decostruisce e allo stesso tempo ricostruisce. Donzelli propone punti di vista inediti e proiezioni prima d’ora ignorate: i punti fermi scompaiono, le certezze si fluidificano e suggeriscono ipotesi. Un nuovo pensiero si insinua e ci parla della vertigine di ciò che riteniamo assodato, racconta nuovi punti di vista e sussurra la mutabilità di architetture e strutture (mentali?).
L’opera può essere interpretata quasi come un work in progress, oppure un lavoro sospeso che diventa un invito a farci creatori a nostra volta, riallestendo lo spazio attraverso l’immaginazione e la fruizione di un’arte che si rivela essere la fase finale di un processo di analisi e conoscenza dei luoghi.
Maurizio Donzelli (Brescia, 1959) ha esposto in numerose sedi, sia in Italia sia all’estero, e i suoi lavori sono presenti in importanti collezioni private e museali. Tutta la sua opera è anche una riflessione filosofica sull’arte. Una riflessione non astratta, ma attuata nell’esecuzione dell’opera. Disegnatore senza limiti, interruzioni o mediazioni, Donzelli è autore di una serie di performance dal titolo “Macchina dei Disegni”, di video-disegni, di disegni di vetro, fino ai cangianti “Mirrors” che con la loro superficie sempre mutevole offrono allo spettatore differenti punti di vista dell’opera.
Tra le sue personali più recenti: 2007 “Mirrors”, Massimo Minini, Brescia / 2006 “Mirror”, 41Artecontemporanea, Torino / 2005 “On the Verge of Becomin”, Galleria Bullseye, Portland Or, USA / 2004 “Lo Spettacolo di Niente”, Galleria Caterina Tognon (Bergamo); “Il Contorno delle Cose”, Rassegna la notte dei musei; a cura di Paola Tognon, Gamec Bergamo.
Donzelli ha inoltre esposto al Biennal Symposium for European Contemporany glass, Bornholm, (Danimarca) e presso numerose gallerie tra le quali Galleria Gian Ferrari, La Nuova Pesa, Neon>Campobase, Kinter (Stoccarda).
Tra i curatori che hanno seguito il suo lavoro: Luca Beatrice, Vito Calabretta, Annette Dixon, Rachele Ferrario, Luigi Ficacci, Mauro Panzera, Maria Perosino, Roberto Pinto, Francesco Poli, Francesco Tedeschi, Paola Tognon, Tommaso Trini.
Inaugurazione giovedì 12 marzo 2009, ore 18
nell’occasione si terrà un incontro con Massimo Minini e Francesco Poli
Galleria Caterina Tognon
via San Marco, 2671 - Venezia
Martedì - sabato 10-13 / 15-19,30
ingresso libero