La mostra personale presenta piu' di ottanta opere dell'artista tedesco che dall'inizio degli anni '80 crea scatti che indagano con oggettivita' e riflessione il mezzo fotografico, l'uso che ne viene fatto nella societa' e l'universo della cultura visiva contemporanea. Pur con la presenza di alcune tra le prime opere realizzate dall'artista, la mostra si concentra sui lavori piu' recenti, indagando in particolare il rapporto con la produzione visiva dell'era digitale, le forme di manipolazione dell'immagine e la costituzione della soggettivita' in questa epoca. A cura di Carolyn Christov-Bakargiev.
A cura di Carolyn Christov-Bakargiev
La mostra personale dedicata all’artista Thomas Ruff (nato nel 1958, vive a lavora a Düsseldorf) al Castello di Rivoli presenta più di ottanta opere dell’artista tedesco che dall’inizio degli anni Ottanta crea opere fotografiche che indagano con oggettività e riflessione il mezzo fotografico, l’uso che ne viene fatto nella società e l’universo della cultura visiva contemporanea. Ruff ha studiato arte e fotografia all’Accademia di Düsseldorf nei tardi anni Settanta. Ha creato una successione di serie di opere tra cui Porträts (Ritratti); Interieurs (Interni); fotografie di architettura come Häuser (Case), Herzog & de Meuron e il ciclo l.m.v.d.r. dedicato a Ludwig Mies van der Rohe; Sterne (Stelle); Nächte (Notti), fino ai recenti Substrat (Substrato), jpegs e nudes (Nudi) tratti da immagini trovate dall’artista su siti pornografici in Internet.
Pur con la presenza di alcune tra le prime opere realizzate dall’artista, la mostra si concentra sui lavori più recenti, indagando in particolare il rapporto con la produzione visiva dell’era digitale, le forme di manipolazione dell’immagine e la costituzione della soggettività in questa epoca, temi sui quali Ruff ha iniziato a riflettere a partire dagli anni Novanta. La problematica della manipolazione è infatti presente già nella serie Retuschen (Ritocchi), opere basate su fotografie trovate e ritoccate a mano. La mostra si conclude con l’ultima serie di opere intitolate zycles (Cicli). Queste astrazioni stampate a getto d’inchiostro su tela sono basate sulla rappresentazione dello spazio e la costruzione di volumi usando programmi di ‘3-D modeling’, suggerendo che la pittura e la fotografia non sono più due mezzi distinti.
Parte delle opere vengono esposte per la prima volta in occasione della mostra al Castello di Rivoli. La mostra è accompagnata da un catalogo di 300 pagine edito da SKIRA con saggi del curatore, di Daniel Birnbaum e di Giorgio Verzotti; un’antologia di testi critici; la prima cronologia completa delle mostre e le immagini di tutte le opere presentate in mostra corredate da schede critiche.
Il percorso espositivo nella Manica Lunga si apre con le opere più recenti dell’artista, la serie zycles (cicli, dal 2007), stampe digitali a getto d’inchiostro su tela, nella quale Ruff sviluppa una riflessione sull’immagine virtuale dello spazio e sul tramonto della fotografia, ormai inseparabile dalla pittura. I zycles raffigurano soggetti generati dal computer e sono il risultato di un programma di modellazione tridimensionale. Le Nächte (Notti, 1992 e 1996) scaturiscono invece dalla reazione dell’artista alle immagini di guerra notturne trasmesse in televisione durante la prima guerra del Golfo. Ruff sceglie come soggetti i luoghi familiari della città di Düsseldorf, ma le rappresentazioni che ne trae, con la loro caratteristica luce verdognola, riportano immediatamente alla mente le immagini televisive di guerra. Nella seguente serie di opere intitolata Substrat (Sostrato, dal 2001), Ruff interviene su immagini reperite su Internet e tratte dai manga, i popolari fumetti giapponesi, pervenendo ad una visione astratta, quasi psichedelica. Nelle Sterne (Stelle, 1989-1992), Ruff ricorre a immagini della volta celeste. La serie Retuschen (Ritoccati, 1995) è composta invece da piccoli ritratti fotografici ripresi da illustrazioni trovate in comuni testi di medicina e ritoccate a mano.
La serie l.m.v.d.r. (1999-2001) è composta da opere fotografiche aventi come soggetto gli edifici realizzati dall’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe. La serie prende il titolo dalle iniziali del nome dell’architetto. In seguito, Ruff realizza una serie di fotografie di architetture in Italia, dedicata al Mercato del Pesce di Napoli di Luigi Cosenza (m.d.p.n., 2002-2003), di cui due esemplari in collezione sono esposti nella Sala 30 del Castello.
Ruff inizia la serie jpegs nel 2004. Mettendo in risalto l’origine digitale delle immagini, l’artista interviene sulla struttura dei pixel rendendola leggibile da una distanza superiore ai 5 metri per poi confonderla progressivamente in una griglia astratta mentre ci si avvicina all’opera. L’artista propone un atlante che risulta al tempo stesso spaventoso e attraente. La serie include anche immagini di paradisi naturali, espressione dell’immaginario collettivo.
Le riprese fotografiche di eventi quali guerre e disastri naturali hanno finito per produrre un offuscamento del senso di perdita e di dolore e uno sguardo pornografico che considera il corpo pura superficie e impulso elettrico. La serie dei nudes (nudi), iniziata nel 1999, consta di ingrandimenti di immagini pornografiche a bassa risoluzione reperite su Internet e modificate dall’artista. Le opere rappresentano l’estrema fantasia meccanicistica dell’era digitale, nella quale il desiderio sessuale è sfocato ed effimero, costantemente stimolato e altrettanto regolarmente distratto da un’altra immagine, o istante, nella distribuzione dei pixel, che si fa largo fino alla superficie dello schermo – una stimolazione elettronica nella quale le figure rappresentate sono confuse nell’oscillazione dei bit, come se il corpo fosse collegato a elettrodi e il desiderio un mero automatismo elettrico.
Una delle caratteristiche più evidenti nell’arte di Ruff è l’uso della classificazione, o meglio il fatto di lavorare in serie e di compilare e ordinare serie. Tuttavia Ruff non tenta di esaurire tutti gli esempi di ogni categoria, né perviene a conclusioni. Si tratta piuttosto di un insieme di campioni inutili, senza scopo. Ogni classificazione crea una forma di ordine e un’organizzazione formale. Nelle opere di Ruff rimane solo questa organizzazione formale. Il suo sguardo è senza qualità, senza ideologia, senza azione e si dirama in tutte le direzioni. La sua arte non include tutto, ma riguarda tutto e riguarda la nostra necessità di avere tutto.
Carolyn Christov-Bakargiev
Anteprima per la stampa: lunedì 16 marzo 2009 - ore 11.30
Martedì 17 marzo 2009 alle ore 18.00 si terrà un incontro con l’artista e Giorgio Verzotti. Introduzione di Carolyn Christov-Bakargiev.
Ufficio stampa
Responsabile: Massimo Melotti tel. 011.9565209 - fax 011.95465231, e-mail: m.melotti@castellodirivoli.org;
Assistenti: Silvano Bertalot tel. 011.9565211 - fax 011.9565231, e-mail: s.bertalot@castellodirivoli.org;
Manuela Vasco tel. 011.9565209 - fax 011.9565231, e-mail: press@castellodirivoli.org
Castello di Rivoli
p.zza Mafalda di Savoia - Rivoli (TO)
Orario d'apertura
da martedì a giovedì: 10-17
da venerdì a domenica: 10-21
lunedì chiuso, aperto il lunedì di Pasqua, chiuso 1° maggio
Ingresso
Biglietto d'ingresso: 6,50 EU
Ridotto 4.50 EU per ragazzi 11-14 anni, pensionati, insegnanti, studenti, disabili, militari, associazioni culturali ed enti convenzionati.
Gratuito per i minori di 11 anni.