The other side of the world. La fotografie dell'artista rivelano un mondo capovolto, libero da schemi convenzionali, fatto di colori dalle intense tonalita' e da molteplici scie luminose. A cura di Maria Chiara Salmeri e Flavia Montecchi.
A cura di: Maria Chiara Salmeri e Flavia Montecchi
La mostra "the other side of the world" di Andrea Mete rivela una
realtà diversa, libera da schemi convenzionali, fatta di colori dalle
intense tonalità.
Il suo mondo appare dipinto da molteplici scie luminose che danzando
assieme, formano il reale contorno di un oggetto, lo esaltano nella sua
apparente banalità quotidiana per poi isolarlo e ricontestualizzarlo in una
nuova dimensione. Mete separa forma e sostanza e gioca sul tessuto delle
luci e dei colori descrivendo gli oggetti così come non sono mai stati.
Il Mondo alla rovescia, in una proiezione che scarnifica la quotidianità e
isola il particolare, oltrepassa il confine dell'assurdo diventando
palcoscenico di una piece surreale in cui la parola lascia il posto al
silenzio, in cui il gesto lascia il posto all'immobilità, come tempo sospeso
in uno spazio che si discopre improvvisamente meraviglioso. Ed è proprio
nella sorpresa di questa rivelazione che le visioni di Mete si declinano su
note cromatiche gioiose, esplosive, forti quasi a volerci dire che 'questa'
parte del mondo è bella.
Incuriosito e divertito, Mete si impegna nel ri-colorare angoli di strade,
semafori rossi e veicoli a riposo attraverso scatti incandescenti che
rivelano visioni di viaggi onirici, campi di forze magnetiche dove tutto
viene ribaltato esattamente nel suo contrario.
Attraverso la città, il suo sguardo viene affascinato e attratto da quei
particolari che sfuggono a chi si muove freneticamente, e coglie un
microcosmo silenzioso che lo spinge ad entrare in una quarta dimensione: una
realtà *altra* che non ci permettere solo di fantasticare ma di vivere
un'armonia plasmata dall'iridescenza del colore e una nuova sintonia con la
vita quotidiana. In questo modo, scenari e oggetti, vengono consacrati ad
icona, mitizzati seppur nella propria semplicità, ma ammantati in una luce
che li rende rappresentazioni totemiche, e grazie ad una continua danza
cromatica essi licenziano la propria immobilità per diventare presenza.
Nonostante la sua giovane età, Mete ci restituisce scenari nuovi, liberi da
sovrastrutture stabilite, in un linguaggio fresco e originale.
Nato a Roma nel 1983, Mete Debutta diciottenne al teatro Parioli di Roma
proseguendo la sua carriera nel campo dello spettacolo come doppiatore.
Coltiva parallelamente al suo lavoro la grande passione per la fotografia
che lo porta dapprima ad approfondire la ricerca e lo studio del bianco e
nero, per poi sfociare in un cromatismo vertiginoso grazie all'uso di
strumenti digitali. Nel 2008 espone in diversi spazi.
L'esposizione presso la Galleria Luxardo vuole offrire una panoramica
completa sul lavoro portato avanti da questo giovane artista negli ultimi
due anni di attività.
La mostra presenta una selezione di 20 fotografie, in formato 70 x 100,
montate su supporto in alluminio DIBOND con una tiratura di 1/5.
Con questa mostra la galleria Luxardo intende a partecipare alla VIII.
edizione del Festival della fotografia di Roma aprile - maggio 2009
Inaugurazione Lunedì 23 Marzo 2009, ore 18.30
Galleria Luxardo
via di Tor di Nona, 39 - Roma
Orari: dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 19,30 o la mattina su appuntamento.
Ingresso libero