Strartrucks e' un progetto fotografico basato sull'analisi dei sistemi simbolici della comunita' dei camionisti, che si sviluppa sia attraverso l'esplorazione delle decorazioni dei mezzi, sia tramite l'indagine dei vissuti dei loro conducenti.
Strartrucks è un progetto basato sull’analisi dei sistemi
simbolici della comunità dei camionisti: tale analisi si
sviluppa sia attraverso l’esplorazione delle decorazioni
dei mezzi, sia tramite l’indagine dei vissuti dei loro
conducenti. Più in particolare, emerge come il mezzo di
trasporto, arricchito di significati psicologici e sociali,
divenga mezzo di comunicazione.
La comunicazione
avviene attraverso un linguaggio e dei medium specifici
della comunità dei camionisti. Inoltre, questo linguaggio
ha una duplice natura: è un linguaggio verbale che si
dipana via etere grazie alla comunicazione radio; è un
linguaggio visivo che percorre l’esterno e l’interno della
motrice e la cui sintassi si compone di elementi
decorativi espressione della personalità del camionista
e simbolo di appartenenza ad una “tribù”, come dei
veri e propri tatuaggi.
Un ulteriore aspetto ricco di fascino analizzato nel
progetto è il tema del viaggio. Il viaggio inteso come trait d’union tra diverse culture, ciò che rende
possibile l’incontro e lo sviluppo di un complesso network, un intreccio che arricchisce il vissuto umano e
che si riflette negli artefatti con cui l’uomo interagisce. I camionisti fanno del viaggio il loro lavoro e la loro
vita e a bordo del loro camion attraversano il Mediterraneo raggiungendo isole e luoghi caratterizzati da
una sempre maggiore umanizzazione e interazione.
Francesco Mattuzzi
Dopo essersi laureato in disegno industriale presso l’Università di Bolzano, inizia la sua personale ricerca
artistica che muove dall’analisi sociologica di aggregati sociali contemporanei attraverso l’esplorazione dei
loro artefatti culturali. Nel 2005 parte Startrucks, un progetto basato sull’analisi dei sistemi simbolici della
comunità dei camionisti. L’analisi si svolge sia attraverso l’esplorazione delle decorazioni dei mezzi sia
tramite l’indagine dei vissuti personali e collettivi.
Nel 2007 collabora al progetto artistico collettivo dal
titolo The Others con il lavoro Garage Sales, in cui rappresenta il tema dell’alterità attraverso un
patchwork percettivo di oggetti. Nel 2008 partecipa assieme ad Armin Linke al progetto Decolonizing
Architecture di Alessandro Petti, Eyal Weizman e Sandi Hilal. Il progetto si propone di analizzare secondo
una prospettiva urbanistica, politica e culturale l’occupazione e la trasformazione dei territori palestinesi da
parte degli israeliani.
Polifemo, associazione culturale indipendente gestita da un collettivo di fotografi (Leonardo Brogioni, Italo Perna,
Luca Tamburlini, Marco Pea), Polifemo è una delle 16 realtà culturali ad aver vinto il concorso indetto dal
Comune di Milano per l'assegnazione degli spazi della Fabbrica del Vapore, dove dal 2003 organizza
iniziative e mostre fotografiche, seguendo e promuovendo il lavoro di giovani autori. Contemporaneamente
opera nell'ambito della ricerca fotografica realizzando propri progetti artistici.
Inaugurazione Lunedì 23 marzo 2009, dalle 18.30
Polifemo - Fabbrica del Vapore
Via Procaccini 4, Milano
orari: dal lunedì al sabato, dalle 13 alle 19 | domenica e festivi chiuso
ingresso libero