Claudia Gian Ferrari Studio di Consulenza
Un quadro ritrovato. In mostra il dipinto "Primo denaro" del 1928, conosciuto per essere stato pubblicato all'epoca della sua realizzazione, ma del quale si erano perdute le tracce.
A cura di Claudia Gian Ferrari
Una delle più interessanti attività dello storico dell’arte – scrive Claudia Gian Ferrari nel testo del catalogo che accompagna la mostra - è quella di poter rintracciare opere considerate perse o addirittura distrutte dagli eventi o dalla storia delle famiglie. E certamente quando, grazie alla comunicazione orizzontale di internet, si è contattati dall’altra parte del globo con la proposta di una di queste opere, perché Google sputa fuori il proprio nome come studioso dell’artista, ci si sente in un giorno fortunato.
Questo è quanto accaduto con il dipinto “Primo denaro” del 1928, attorno al quale oggi si presenta una piccola selezione di opere di Cagnaccio di San Pietro: si tratta di un’opera straordinaria, conosciuta per essere stata pubblicata all’epoca della sua realizzazione, ma della quale si erano perdute le tracce.
Singolare figura d’artista Cagnaccio, e per molti versi anche straodinaria, che conduce con sicurezza e orgoglio la sua avventura pittorica all’interno di un alveo culturale che si propone il recupero del classico, ma anche con precise e opposte posizioni, rispondendo prima di tutto a un personale assunto etico, e al rispetto per la propria storia personale, che lo fanno attento ai temi popolari e al mondo dei diseredati.
Il suo realismo spesso duro e spietato, ha valenze psicologiche, che lo caratterizzano in modo del tutto singolare rispetto al contesto contemporaneo, e che trova le proprie ascendenze nel linearismo esasperato della pittura anticlassica di Bartolomeo Vivarini o di Carlo Crivelli.
Catalogo in galleria edito da Charta con un saggio critico di Flavio Fergonzi
Inaugurazione: giovedì 26 marzo alle ore 18,30
Claudia Gian Ferrari Studio di Consulenza per il ‘900 italiano
via Filippo Corridoni 41 - Milano