Mutazioni. Il negativo viene riprodotto e ribaltato sino a confondere il soggetto in un mostro multiforme che incarna infinite rappresentazioni emotive, una per ogni spettatore.
a cura di Laura Scaringella e Grazia Iannone
Nella trasformazione continua del paesaggio moderno l’uomo sopravanza la natura imponendo una rotta nel processo vitale. Nel caos di questo sviluppo gli elementi architettonici che escono dal controllo vengono congelati appena dopo il loro concepimento. Rimangono gli scheletri abortiti di una burocrazia che contraddice se stessa ed il potere da cui prende forza. Il paesaggio porta i segni di questa trasformazione, un cancro che ne sfigura l’originario equilibrio. Né natura, né città organica, ma paesaggio surreale ed illogico. Il processo produttivo imporrà un riciclo dei materiali, dal cemento si avrà polvere e dal metallo in esso contenuto ferro da riciclare.
Nel processo del riciclo si svela il ciclo vitale che trasforma la materia inanimata, ed in un preciso momento di questo sviluppo - attimo decisivo ma non nel senso bressoniano - la materia implosa assume una forma nuova dalla sua mutazione.
La burocrazia a volte porta una contro-trasformazione (come con gli eco-mostri abbattuti in virtù di leggi e norme che tentano di contenere la bulimia umana) il paesaggio può riprendere la sua trasfigurazione, e cerca innaturalmente di tornare “naturale”. Alle esplosioni che cancellano gli scheletri si susseguono le implosioni che ne riciclano i materiali. Ed è nel processo del riciclo, che esiste non per un utopico senso civico ma in quanto fonte di reddito, che si svela il ciclo vitale che implacabilmente trasforma la materia inanimata.
L'indagine fotografica nasce con lo scopo di portare la testimonianza del ciclo vitale di quell'elemento stravolgendo le regole prospettiche in un gioco caleidoscopico di duplicazioni: il negativo viene riprodotto e ribaltato -metafora della scomparsa dell'originale nell'era digitale- sino a confondere il soggetto in un mostro multiforme che incarna infinite rappresentazioni emotive, una per ogni spettatore.
Nel ciclo delle vita la materia esplosa ed implosa assume allora una nuova forma dalla sua mutazione, mostra la sua inquietante regolarità e la sua bellezza nel caos dello sviluppo.
NOTA TECNICA
Le immagini sono state riprese con pellicola 35mm formato panoramico e 120 formato 6X6. Le opere finali sono stampe a getto d'inchiostro su alluminio di grande formato (1x1 metro) e formato 22X64cm montato in scatole per le panoramiche.
L’ Associazione Culturale Profumo d’Arte non è un semplice spazio espositivo attivo in un quartiere, come l’EUR, quasi privo di questi luoghi, ma un luogo dove conoscere oltre all’arte contemporanea anche l’arte dei sensi. Infatti ad ogni mostra Grazia Iannone associa un percorso olfattivo al percorso visivo in una sottile contaminazione culturale che arricchiscono le nostre capacita' di viaggio e di conoscenza.
Inaugurazione 27 marzo ore 18
Arte Profumi
Via Natale del Grande, 5 - Roma
Orario: lun-sab 10-20
Ingresso libero