Opere dal 1960 al 2000. Lucio Scardino ha curato questa antologica che comprende piu' di 30 opere tra dipinti, sculture, ceramiche e gioielli dell'artista piemontese Aldo Mondino. In un continuo vagabondare attraverso i generi e gli stilemi, in una sorta di intelligente quanto versatile "elogio dell'incoerenza", l'artista ha usato uno spirito fortemente ironico e talvolta spregiudicato.
Per la prima volta vengono esposte a Ferrara opere del grande artista torinese Aldo Mondino (1938-2005), nel proseguire così una linea precisa della galleria “Benini”, che in un paio d’anni ha proposto all’attenzione del pubblico dei miei concittadini maestri consacrati del ‘900 (Carmi, Galliani, Mirò, Vedova, Warhol) assieme a giovani talenti (Catia Magni) e a rassegne tematiche (Verso Ferrara, dedicata alla pittura estense nel ‘900, l’esposizione sulla nuova “scuola romana”, oppure la collettiva incentrata su San Sebastiano “tra sacro e profano”).
Ora, il critico Lucio Scardino ha curato con Monica Benini questa antologica, che comprende più di trenta opere tra dipinti, sculture, ceramiche e gioielli, su quarant’anni di attività del versatile artista piemontese, figura importante e in grado di ripercorrere, come è stato giustamente scritto, “con grande indipendenza ed autorità le esperienze estetiche dall’inizio degli anni Sessanta sino ad oggi, imponendo una matrice stilistica del tutto originale, dove la stessa identità dell’opera viene continuamente messa in discussione”.
In lui sono presenti infatti spunti desunti dal Concettuale e dall’Arte Povera, dalla Pop Art alla Transavanguardia, reinterpretati però in modo personale, in un continuo vagabondare attraverso i generi e gli stilemi, in una sorta di intelligente quanto versatile “elogio dell’incoerenza”, usando uno spirito fortemente ironico, illusionistico e talvolta spregiudicato, che può definirsi postmoderno.
Basti pensare al modo originalissimo di manipolare i vari materiali, per cui zollette di zucchero, si trasformano in tessere di mosaico, semi di granaglie diventano falsi tappeti, barrette di cioccolato servono a costruire cornici oppure a modellare volti di vario genere, penne biro si cristallizzano in lampadari arabeggianti.
Ma letteralmente indimenticabili restano per il grande pubblico per i suoi dervisci danzanti, una tra le immagini più significative di questo nostro mondo multietnico e interrazziale, rese da Aldo Mondino in un ciclo di dipinti di alto valore poetico, con ideale sottofondo musicale le bellissime canzoni di Franco Battiato degli anni ’80.
Un ringraziamento particolare va rivolto ad Antonio Mondino, figlio dell'artista e curatore del suo Archivio.
Immagine: Dervisci, anni'90, tecnica mista su linoleum, cm.60x80
Inaugurazione domenica 29 marzo ore 17.30
Monica Benini Arte
Contrada Della Rosa, 36-38-40 Ferrara
Mattino dalle 9.30 alle 12.30
Pomeriggio dalle 16.00 alle 19.30
Chiuso giovedì pomeriggio e domenica mattina