Deus ex machina. La mostra offre alcuni esempi della ricerca dell'artista, che si fonda sull'assemblaggio e la fusione di materiale ferroso di risulta, prodotto della modernita' tecnologica. All'interno della rassegna Sc.Art.
L'arte di Patrick Alò ha il potere evocativo e le suggestioni della scultura antica, l'occhio vacilla di fronte alle virtù esecutive di alcune sue opere, frutto non già "dell'arte di levare", ma di quella di Efesto - Vulcano, il dio fabbro, dio della mutazione per eccellenza.
La mostra offre alcuni esempi della sua ricerca che si fonda, tecnicamente, sull’assemblaggio e la fusione di materiale ferroso di risulta, prodotto della modernità tecnologica.
Se la mano di Patrick Alò attinge alle “monnezze-miniere” create dalla contemporaneità, il suo sguardo è invece rivolto all’antichità.
La mitologia greca è la fonte ideale per una mente immaginifica.
Il centauro ne costituisce l’esempio privilegiato: essendo esso stesso metafora dell’ibridazione – assemblaggio diventa metafora della sua stessa arte.
Come un demiurgo Alò plasma la materia, la converte ai suoi fini, secondo un piano che pare definito. La maturità del suo linguaggio sta proprio in questa forma di libertà: immune dalle facili seduzioni della materia: è lui che guida il gioco e se ne fa autore indiscusso.
La fedeltà nella riproduzione del reale lascia ancora a bocca aperta. l’incredulità è d’obbligo di fronte al risultato.
giovedì 2 aprile dalle ore 18.30 alle 22
Incontro con l'artista, accompagnato da apertitivo biologico e musica dal vivo
Presso lo Spazio Riuso e Riciclo della Citta' dell'Altra Economia
Largo Frisullo - Ex Mattatoio Testaccio (Roma)
Orari di apertura della mostra: Mart- Sab 10-20
Dom 10-19, Lun chiuso
ingresso libero