Loris Cecchini
Lorenzo Bonechi
Luciano Ori
Marco Bazzini
Stefano Pezzato
Annamaria Petrioli Tofani
La mostra Dotsadloops, si pone come la piu' completa e dettagliata panoramica sull'attivita' di Loris Cecchini. Realizzata in stretta collaborazione con l'artista, si sviluppa entro un articolato percorso appositamente ideato da Cecchini e dai curatori per le sale espositive del Pecci. Nella Project Room viene invece presentata l'opera di Lorenzo Bonechi recentemente inserita nella collezione permanente del Museo. Luciano Ori. Opere dalla donazione Boccaccini, presenta Il nuovo lascito degli eredi di Ori, composto da 4 dipinti ad olio, 60 collages originali e 16 litografie.
LORIS CECCHINI: DOTSANDLOOPS
Curata da Marco Bazzini e Stefano Pezzato, la rassegna si pone come la più completa e dettagliata panoramica sull'attività di Loris Cecchini. La mostra, realizzata in stretta collaborazione con l'artista, si sviluppa entro un articolato e suggestivo percorso appositamente ideato da Cecchini e dai curatori per le sale espositive del Pecci.
A caratterizzare questa straordinaria rassegna, che ripercorre le fasi principali della ricerca artistica dell'autore, interventi ambientali uniti ad un'ampia selezione di fotografie, sculture e installazioni realizzate dalla metà degli anni Novanta ad oggi. Loris Cecchini, da sempre impegnato nell'indagine dell'oggetto e dello spazio, con questa importante personale si afferma quale artista fra i più apprezzati in Italia e all'estero.
La rassegna si apre con una serie di installazioni/ambienti, ovvero, "esercizi di architettura", che sviluppano un'idea del luogo modificandone il rapporto dello spettatore con esso. Si inserisce in questo gruppo di lavori un'enorme griglia volumetrica percorribile che prende ispirazione da Density Spectrum Zone (2002-2004), installazioni ottenute dalla deformazione e concatenazione di elementi in pvc che si sviluppano nello spazio. Il percorso espositivo segue con la nuova versione di Around and Around, paesaggio schematico modellato tridimensionalmente al computer e riprodotto come reticolo prospettico a tromp-l'oeil sulle pareti di una stanza, presentato e realizzato nel 2001 come progetto speciale per la Casa della musica - Sonar di Colle Val d'Elsa.
Per Cecchini l'ideazione e la formazione di "strutture" si articola in una serie di involucri e moduli abitativi intitolati Monologue Patterns: Matrici (2003) costituita da schizzi progettuali realizzati in digitale e intagliati su superfici grigie di pvc e Crisalide (Premio per la giovane arte italiana, 2005), sorta di serra artificiale intesa come zona di interscambio tra organismo naturale e forma architettonica transfigurata. Alla serie Monologue Patterns appartengono anche le Roulottes (2004-2007): oggetti-ambiente trasformati in "veicoli di luce" che proiettano ombre di griglie reticolari o trafori modulari che li ricoprono, oppure in luoghi trasparenti che ospitano al proprio interno piante, libri, oggetti d'affezione praticabili dal pubblico.
La relazione diretta con lo spazio e la passione per la morfologia biologica si manifesta con l'espansione di bolle e la proliferazione di forme organiche, molecolari o artificiali prodotte con metalli e materie plastiche. L'artista realizza la serie dei corpi estrusi in resina che come scheletri (Morphic Resonance, 2004-2007) o elementi familiari all'architettura emergono dalle pareti assumendo l'aspetto surreale di finestre, librerie e termosifoni (Gaps, 2004-2009), oppure si aggrappano alle architetture sotto forma di grandi gonfiabili trasparenti e sospesi nello spazio (Blaublobbing, 2004-2009).
Il percorso espositivo procede con le foto-assemblaggi degli esordi dove, con la fotografia rielaborata al computer, Cecchini crea ambienti fittizi abitati da personaggi reali, abitacoli trasparenti, (No casting, 1997-1999), vedute esterne associate a cromie accese, morfologie fluttuanti di bolle, involucri trasparenti, (Powderscape/Seedscape/Pigmentscape, 2005-2007), modelli 3D di alberi e foto di icebergs ricostruiti in studio con modelli architettonici d'invenzione (The painted distances, 2008 e Sliding constructions and drifting thoutghs, 2008-2009).
Si passa poi alla replica di oggetti, elaborazione di "modelli" virtuali ottenuti manipolando materiale analogico che accostato alle messe in scena spaziali trasfigurano la realtà destabilizzandone la percezione. Nella versione tridimensionale proposta con la serie Stage Evidence (1998-2007), l'artista ironizza sull'idea di "usura dello sguardo".
Su scala ambientale, invece, i "modelli" virtuali acquistano un impatto fortemente scenico facendosi carico della denuncia sociale come in BBBreathless, lavoro presentato alla Biennale di Venezia, nel 2001, costituito da una cella d'isolamento per condannati a morte dotata di un sofisticato sistema di aerazione che imprime alle pareti in gomma un movimento simile alla respirazione, in espansione e contrazione. L'elaborazione di "modelli" virtuali prosegue con Empty walls - Just doors (2006), serie di porte replicate in gomma e installate in modo da formare uno spazio labirintico, quasi sospeso fra senso del mistero e claustrofobia.
Alla più recente ricerca appartengono le installazioni immaginifiche, opere composte da migliaia di moduli in polietilene o acciaio, che fluttuano nello spazio come onde (Morphing Wave, 2005-2007), rimangono sospese come nuvole (Cloudless, 2005-2007) o si stagliano nell'ambiente come concrezioni naturali o minerali (Steelorbitalcocoon, 2007-2009). Realizzate attraverso un laborioso processo di progettazione, fabbricazione e montaggio, queste installazioni evidenziano un complesso impianto tecnico, base di tutta la produzione artistica di Cecchini. Da questi lavori emerge la curiosità dell'autore per i prodotti artificiali e le tecniche di lavorazione, per la chimica e la fisica degli elementi, unitamente alla costante ricerca di un'esperienza diretta con la materia associata a forme di crescita organica e di aggregazione cellulare.
La mostra sarà accompagnata da un nuovo catalogo, che conterrà testi critici di Marco Bazzini e Lorand Hegyi, testi dello stesso artista, oltre ad esaurienti apparati iconografici e bio-bibliografici.
Loris Cecchini
Loris Cecchini è nato a Milano nel 1969. Attualmente vive in Toscana e lavora nello studio di Prato. Fra gli artisti italiani affermati nell'ultimo decennio è uno dei più apprezzati a livello internazionale.
Ha tenuto mostre personali in varie gallerie e in spazi museali come il Centro Gallego de Arte Contemporaneo di Santiago de Compostela (2000), la Fondazione Bandera di Busto Arsizio (2000), il Kunstverein di Heidelberg (2001), la Fondazione Teseco di Pisa (2002), il Museo Casal Solleric di Palma di Maiorca (2004), Quarter di Firenze (2004), il Palais de Tokyo di Parigi (2004, 2006 e 2007), lo Shanghai Duolun MoMA (2006), il PS1 di New York (2006).
Ha partecipato a rassegne prestigiose e numerose mostre collettive fra le quali la XIII Quadrienale di Roma (1999), Video Virtuale - Foto Fictionale al Ludwig Museum di Colonia (1999), Futurama. Arte in Italia 2000 al Centro Pecci di Prato (2000), la Biennale di Taiwan a Taipei (2000), la Biennale di Valencia (2001), la 49^ Biennale di Venezia (2001), Arte all'Arte a Colle Val d'Elsa (2001), Leggerezza al Museo Lenbachhaus Kunstbau di Monaco (2001), Ouverture al Palais de Tokyo di Parigi (2002), De Gustibus al Palazzo delle Papesse di Siena (2002), Orizzonti al Forte Belvedere di Firenze (2003), Le opere e i giorni alla Certosa di Padula (2004), Object versus design al Musée d'art moderne St.Etienne Metropole (2004), Spazi atti al PAC di Milano (2004), Premio per la giovane arte italiana 2004-2005 - Padiglione Venezia alla Biennale di Venezia (2005), la XII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara (2006), la VI Biennale di Shanghai (2006), Artempo a Palazzo Fortuny di Venezia (2007), The Freak Show al Musée d'Art Contemporain di Lione (2007), la XV Quadriennale di Roma (2008).
Mostra promossa da: Regione Toscana e Comune di Prato
Con il contributo di: Fondazione Monte dei Paschi di Siena
Con il sostegno di: ASM Ambiente Mobilità Servizi spa, CariPrato - Gruppo Banca Popolare di Vicenza, Gruppo Consiag, Unione Industriale Pratese
Partner Ufficiale: Aeroporto di Firenze
Sponsor: Salvatore Ferragamo
Sponsor tecnico: Fly in balloons srl
Inaugurazione: 4 aprile 2009, ore 18-22
Apertura: ore 10-19, chiuso martedì e venerdì 1 maggio
Visite guidate gratuite: ogni sabato e domenica, ore 17
Biglietti: intero 5€, ridotto 4€
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LORENZO BONECHI. CONVERSAZIONI
Sarà presentata al pubblico sabato 4 aprile alle ore 18, presso la Project Room del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Conversazioni, l'opera di Lorenzo Bonechi recentemente acquisita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e inserita nella collezione permanente del Museo Pecci. Con l'intento di avvicinare il pubblico alla poetica originale dell'autore e fornire un'analisi dettagliata e filologica dell'opera, il dipinto, realizzato da Bonechi nel 1986, sarà esposto accanto ai vari disegni preparatori e ai taccuini dell'artista conservati dai suoi eredi. Conversazioni, realizzata nel 1986 da Lorenzo Bonechi, documenta appieno la ricerca pittorica dell'artista attraverso forme piatte derivate dall'arte medievale e del primo Rinascimento toscano.
L'artista, come sottolinea Maurizio Calvesi "sente più del Sassetta e della gotica delicatezza senese, ma non cerca antenati, tutta protesa com'è in un sognante futuro di speranza, ribaltando lo scacco della Metafisica dechirichiana e attingendo semmai alle fiducie di Savinio". Bonechi non si è mai dedicato ad uno stile storico, ma ha affinato una poetica originale di riferimento pittorico incentrata sugli sviluppi della pittura figurativa nel segno di una nuova estetica di citazione colta, nutrita dei "valori plastici" di Masaccio e Beato Angelico espressi negli edifici cubici e nei paesaggi toscani su cui sono saldamente piantate le sue figure allungate.
La cura del progetto espositivo e della pubblicazione che accompagnerà la mostra è affidata a un'esperta d'eccezione come Annamaria Petrioli Tofani, già direttrice della Galleria degli Uffizi di Firenze.
Il catalogo, che sarà realizzato per l'occasione, conterrà un'introduzione del direttore artistico del Centro Pecci Marco Bazzini, un testo della curatrice Petrioli Tofani e un contributo di Moreno Bucci, già curatore della mostra antologica di Bonechi a Firenze e Figline Valdarno nel 2004-2005, oltre ad apparati bio-bibliografici aggiornati.
Nato a Figline Valdarno nel 1955 e prematuramente scomparso nel 1995, alla vigilia della consacrazione delle sue opere alla XLVI Biennale di Venezia, Lorenzo Bonechi è considerato "un grande interprete della mitologia biblica e di altre mitologie cristiane" (C.B. Strehlke). Nel 1983 ha partecipato al Palazzo Novellucci di Prato alla prima importante collettiva della sua giovane carriera, la mostra Picturae
Mostra promossa da: Regione Toscana e Comune di Prato
Con il sostegno di: ASM Ambiente Mobilità Servizi spa, CariPrato - Gruppo Banca Popolare di Vicenza, Gruppo Consiag, Unione Industriale Pratese
Partner Ufficiale: Aeroporto di Firenze
Grazie alla preziosa collaborazione di: Fondazione Cassa di Risparmio di Prato
Inaugurazione 4 aprile 2009 ore 17.30-22
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LUCIANO ORI. OPERE DELLA DONAZIONE BOCCACCINI
Il nuovo lascito degli eredi di Luciano Ori, composto da 4 dipinti ad olio, 60 collages originali e 16 litografie che caratterizza già da solo il percorso creativo dell'artista, sarà presentato sabato 4 aprile alle ore 18 presso il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci. Il cospicuo nucleo di opere donate da parte della famiglia Boccaccini costituirà il maggiore "fondo" dedicato ad un singolo artista all'interno della collezione permanente del museo pratese.
Il nucleo si unisce ad altre opere dell'artista ricevute in deposito da Carlo Palli, in cui figurano undici lavori di Ori del periodo 1963-1973 e che si aggiungono alle opere degli altri protagonisti delle ricerche verbo-visive e musicali.
L'artista
La produzione artistica di Ori ha inizio nei primi anni Cinquanta nel contesto di pittura figurativa di stampo postmetafisico successivamente tramutata in "realismo geometrico" di matrice astratta, ma si evidenzia soprattutto nell'ambito della "pittura tecnologica" e della Poesia visiva a partire dal 1963-1964. L'artista è stato infatti tra i fondatori e teorici del secondo Gruppo '70 fiorentino (1964) e del Gruppo internazionale della Poesia visiva (1972). In questo contesto ha promosso una "poetica tecnologica" basata sull'utilizzo di materiali logo-iconici prelevati da pubblicità di quotidiani e periodici, elaborati con il mezzo spesso esclusivo del collage.
A questi ha affiancato interessi letterari che lo conducono a produrre "poesia lineare" e testi teatrali, a cui fanno seguito la realizzazione di una serie di tavole di "teatro visivo" (1966), la pubblicazione del primo "racconto visivo" a livello internazionale (1967) e del primo "romanzo visivo" (1970).
Dal 1972 Ori realizza "musica visiva" ovvero, come l'ha definita Daniele Lombardi, "arte del rumore semantico inteso come un corpus di rimandi che tra visivo e verbale si tessono con i segni della musica, convenzioni grafiche che in sé slittano semanticamente, essendo prevedibile solo in parte il senso, l'emozione sonora che provocheranno". Il lavoro di Ori si è sviluppato fino ai nostri giorni con estrema coerenza, caratterizzandosi per la sua rigorosità e organicità, nonchè per il virtuosismo compositivo, la scansione ritmica, l'ironia graffiante e l'inesauribile vena poetica. L'esposizione delle opere donate al Centro Pecci sarà accompagnata da una pubblicazione monografica specifica che conterrà un testo introduttivo di Lucilla Saccà, professore associato di Storia dell'arte contemporanea presso l'Università di Firenze.
Mostra promossa da: Regione Toscana e Comune di Prato
Con il sostegno di: ASM Ambiente Mobilità Servizi spa, CariPrato - Gruppo Banca Popolare di Vicenza, Gruppo Consiag, Unione Industriale Pratese
Partner Ufficiale: Aeroporto di Firenze
Grazie alla gentile disponibilità di: Famiglia Boccaccini
Inaugurazione 4 aprile 2009 ore 18-22
Immagine di Loris Cecchini
Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci
viale della Repubblica, 277 Prato
Apertura: ore 10-19, chiuso martedì e venerdì 1 maggio
Ingresso gratuito