Anni faentini 1925-1932. L'artista nacque a Faenza cento anni fa, il 4 agosto 1909. Per celebrare questa occasione la Pinacoteca Comunale e la Banca di Romagna hanno organizzato, in collaborazione con l'Archivio Franco Gentilini di Roma, una mostra dedicata alle opere realizzate negli anni della sua prima formazione fino alla partenza per Roma. Esposti 36 dipinti, 5 ceramiche, 2 sculture, numerosi disegni, testimonianze e documenti fotografici.
Franco Gentilini nacque a Faenza cento anni fa, il 4 agosto 1909. Per celebrare questa occasione la Pinacoteca Comunale e la Banca di Romagna hanno organizzato, in collaborazione con l’Archivio Franco Gentilini di Roma, una mostra (che sarà inaugurata venerdì 3 aprile alle 18) dedicata alle opere realizzate dall’artista negli anni della sua prima formazione alla partenza per Roma.
La rassegna che prende in esame sei anni di attività, dal 1925 con il conseguimento del diploma alla Scuola Comunale di Disegno Tommaso Minardi al 1932, è stata presentata oggi nella sala riunioni della Banca di Romagna dal sindaco Claudio Casadio, dall’avvocato Pietro Baccarini, presidente della banca e dal direttore della Pinacoteca Comunale, Claudio Casadio.
Il percorso dell’esposizione di settanta opere, consistenti in trentasei dipinti, cinque ceramiche, due sculture numerosi disegni, e da interessanti testimonianze e documenti fotografici, si svolge tra le sale della Banca di Romagna e quelle della Pinacoteca Comunale.
“Questa occasione conferma il rapporto di collaborazione con il Comune – ha detto Pietro Baccarini – nella promozione dell’arte. In momenti di crisi economica come l’attuale, il valore della cultura si evidenzia in modo significativo come momento di crescita della collettività”.
Le opere esposte fanno emergere con evidenza le qualità e le caratteristiche del giovane artista, la sua solida formazione, la capacità del disegno e l’incisività del suo segno. Gentilini è un pittore singolare, e questo lo si vede fin dai suoi primi lavori giovanili. A caratterizzarlo in modo particolare è la sua capacità di guardare ai classici del rinascimento italiano, di innestarli nella tradizione del naturalismo padano e di cogliere le novità della pittura internazionale, dall’impressionismo francese alla rinnovata tradizione germanica.
“Questa rassegna che nasce in sintonia con la Banca di Romagna– ha ricordato il sindaco Claudio Casadio –, mette in luce come Gentilini, artista poi famoso in tutto il mondo, sia un prodotto della cultura faentina Dopo aver frequentato la scuola di disegno “Minardi”, iniziò infatti come apprendista nelle botteghe ceramiche di Pietro Melandri e Mario Ortolani dedicandosi contemporaneamente anche alla pittura, dimostrando una straordinaria poliedricità. Fu anche autore di decorazioni murali di case signorili. Tracce del suo lavoro a Faenza sono anche nelle sale del Cinema Italia, nel salone della Banca di Romagna, dove collaborò con Roberto Sella”.
Ciò che però colpisce di più nei lavori degli anni giovanili è però la luminosità dei colori e le tonalità scelte dal pittore che danno alle varie opere una luce propria capace di diffondersi con un impasto che rafforza la lettura realista.
Vari sono i soggetti delle opere in mostra, e si passa infatti dai paesaggi cittadini ai ritratti di familiari e dalle nature morte alla ricerca di nuovi soggetti quali possono essere le ballerine o i suonatori. “E’ il mondo del giovane Gentilini che vive nella mostra- ha aggiunto il direttore della Pinacoteca, Claudio Casadio - con un richiamo però costante ai grandi modelli della pittura dal Cinquecento italiano al Novecento europeo e una capacità compositiva che resta chiusa nel quadro ma ricerca già proprie libertà espressive”.
A documentare completamente il lavoro dell’artista faentina oltre ad una trentina di disegni, fatti sia sull’esempio dei maestri classici che in preparazione di altre opere o come espressione autonoma, sono presenti due sculture, un ritratto del padre in bronzo ed una testa di donna in terracotta, e alcune ceramiche con soggetti decorativi della tradizione faentine, ma sapientemente rivisti, che Gentilini realizzò principalmente lavorando nella bottega di Mario Ortolani.
FRANCO GENTILINI.
Nota biografica
Nato a Faenza il 4 agosto 1909 Franco Gentilini ha frequentato la Scuola Comunale di Disegno Tommaso Minardi ed è stato apprendista nelle botteghe di ceramica di Pietro Melandri e di Mario Ortolani.
Nel 1932, dopo i primi viaggi a Roma e Parigi, qui assieme al futuro direttore del Museo Internazionale delle Ceramiche, Giuseppe Liverani, e la prima partecipazione alla Biennale di Venezia del 1930, si trasferisce definitivamente nella capitale.
Partecipa regolarmente alle Biennali di Venezia, fino ad avere una sala personale nel 1958 e nel 1966, alle Quadriennali romane e dal dopoguerra espone in numerosissime mostre anche all’estero a partire dalle due personali parigine del 1950 e 1953.
Ha una intensa attività anche come illustratore e incisore.
Ottiene premi e riconoscimenti di grande prestigio tra cui la nomina ad accademico di San Luca nel 1968 e l’associazione all’Accademia Reale delle Scienze, Lettere e Belle Arti del Belgio nel 1977.
Muore a Roma il 5 aprile 1981.
Immagine: Autoritratto, 1925, Olio su tela, cm 48x40, collezione privata, Ravenna
L’inaugurazione di venerdì 3 aprile sarà preceduta da un incontro pubblico. Nella sala assemblee di Banca di Romagna, in via Costa 3 alle ore 18 interverranno assieme al presidente di Banca di Romagna, Pietro Baccarini, il sindaco Claudio Casadio, Luciana Gentilini dell’ Archivio Gentilini, lo storico dell’arte Giuseppe Appella e il direttore della Pinacoteca Comunale, Claudio Casadio.
La mostra sarà aperta da sabato 4 aprile a domenica 28 giugno 2009 nelle due sedi della Banca di Romagna in corso Garibaldi 1 e della Pinacoteca Comunale in via Santa Maria dell’Angelo 9.
Nei locali di Banca di Romagna la mostra sarà visibile da lunedì 6 aprile a venerdì 15 maggio 2009 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 16.
Nella Pinacoteca Comunale gli orari di apertura sono, in aprile e maggio, il sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 18 e, in giugno, il sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 19. Da sabato 23 maggio a domenica 28 giugno tutte le opere della mostra saranno visibili nei locali della Pinacoteca Comunale. L’apertura della Pinacoteca è prevista anche nelle giornate festive del lunedì 13 aprile, venerdì 1 maggio, martedì 2 giugno. Ingresso gratuito. Dal martedì al venerdì sono possibili le visite su prenotazione (tel. 0546 660799, info@pinacotecafaenza.it) e a pagamento in offerta di € 30 per gruppi minimi di sei persone.