La Cuba d'Oro
Roma
via della Pelliccia, 10
06 58320342 FAX 06 5897368

Nella Giambarresi
dal 7/4/2009 al 29/4/2009
mar - sab 17-20

Segnalato da

Carmelo Marchese




 
calendario eventi  :: 




7/4/2009

Nella Giambarresi

La Cuba d'Oro, Roma

Macchina per scrivere. Opere pittoriche e grafiche dal libro. In queste opere di l'acquisizione di archetipi simbolici, come il segno albero, si rivela parallela e contemporanea alla ricerca "logoiconica" dell'artista.


comunicato stampa

Questo libro, mediante la riproduzione di vari esempi, documenta l’evolversi dello stile personalissimo di Nella Giambarresi, e l’affermarsi della sua iconografìa “alfabetica” dall’inizio degli anni Sessanta fino ad oggi. Da una partenza figurativa di grande qualità grafica, vediamo l’artista gradualmente orientarsi verso l’assunzione di elementi tipografici estranei alla scena

rappresentata; e notiamo il loro graduale impadronirsi del campo dell’immagine fino a divenirne gli indiscussi protagonisti.
Possiamo distinguere tre fasi della trasformazione iconologica avvenuta nel lavoro di questa artista: inizialmente l’alternanza segno alfabetico-figura, quindi l’integrazione dello strumento linguistico nella rappresentazione (in questa fase sono le lettere i mattoni che costruiscono l’immagine, ed è un’immagine ancora leggibile come elemento di raffigurazione) e infine lo svincolarsi da ogni bagaglio rappresentativo per un libero impiego e, si direbbe, una celebrazione, del segno linguistico nelle sue stesse qualità strutturali. Un itinerario singolare, autonomo quanto emblematico di una situazione che, a livello internazionale, si andava attuando in senso inverso negli anni Sessanta tra i poeti della nuova sperimentazione; i quali davano origine a una sorta di “terzo linguaggio” realizzando l’incontro del mondo linguistico col mondo dell’espressione visuale.

L’artista palermitana fu tra i primi, in Italia, a cogliere i segni di questo cambiamento di marcia; un cambiamento che per lei non avvenne solo sul piano iconografico ma anche a livello di scelta operativa. Nella Giambarresi infatti ben presto alternò, nella stessa opera, l’uso del segno tracciato manualmente all’impiego della stampa tipografica, col ricorso a una stampatrice che essa stessa inchiostrava e azionava senza mediazione esterna. Una mescolanza di tecniche di cui non troviamo alcun altro esempio nella produzione internazionale tra linguaggio e immagine.

La forza costruttiva di queste composizioni alfabetiche, spesso vibratamente intese, sul piano dei contenuti, a un restauro di civiltà, ha illustri precedenti in alcune prove delle avanguardie storiche; mi riferisco in particolare al futurismo italiano e al costruttivismo russo.
Può stupire che un simile discorso si sia così solitariamente sviluppato al di fuori di ogni diretto legame con la sperimentazione logoiconica internazionale, di cui l’artista allora non aveva notizia; la spiegazione è forse nell’imprinting ricevuto dalla cultura siciliana, una cultura alimentata nei secoli da fertili mescolanze etniche; l’iconoclastia araba può venire indicata come una delle possibili ascendenze di una così particolare vocazione per l’uso iconico del segno linguistico (nella tradizione araba l’immagine, la cui trasmissione grafica è vietata dalla religione, può venire contrabbandata attraverso la scrittura con la realizzazione di veri e propri calligrammi).

In queste opere di Nella Giambarresi l’acquisizione di archetipi simbolici, come il segno albero, si rivela significativamente parallela e contemporanea alla ricerca logoiconica dell’artista. Dunque un viaggio à rebours verso le radici, in una resa insieme grafico-pittorica e scritturale, per un anelito di fusione delle due diverse dimensioni del comunicare, quasi al fine di un differente ritrovamento della loro originaria unicità.
Mirella Bentivoglio

La Cuba d'Oro
via della Pelliccia, 10 - Roma
da martedì a sabato ore 17-20
Ingresso libero

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