Mn'ez. La personale si compone di una serie di tele di grande formato a soggetto paesaggistico, caratterizzate da pennellate veloci e dalla forte carica espressiva. A cura di Fabio Vito.
A cura di Fabio Vito
Testo critico di Chiara Andreani
Fernando con le sue tele di grande formato ci invita ad entrare nel suo
racconto.
Ci invita a prendere parte alle sue visioni che si manifestano
attraverso un cromatismo che combina impressioni di ciò che ora lo circonda
(diverse tonalità di verde delle montagne comasche e dell’ambiente lacustre) e
memorie della sua terra d’origine, la Spagna, attraverso paesaggi che si
trasformano in giochi di incastri di forme e colori, perché nelle sue tele il
paesaggio da soggetto diventa pretesto per articolati studi sulle componenti
pittoriche.
Le immagini e le parti costitutive dei suoi paesaggi sono trasformate
in composizioni in cui segni e colori acquistano valori e significati in sé
(soprattutto nei suoi disegni) e la loro fitta ripetizione nello spazio,
realizzata attraverso una particolare tecnica, richiama alla mente il
decorativismo di certa arte applicata, soprattutto quella delle vetrate.
La figura umana perde la sua centralità, l’uomo è ora una forma come le
altre e si con-fonde con lo spazio che la circonda.
Il paesaggio in questi lavori non ha ruolo secondario di sfondo, di
ambientazione, ma è protagonista, insieme all’uomo, della composizione.
Figura e spazio nascono nello stesso istante e si con-fondono una
nell’altro, i loro confini sono condivisi così che una figura suggerisce già
l’inizio della successiva, in un continuo rimando alle diverse componenti del
quadro e alla totalità della visione d’insieme.
Le forme si incastrano una nell’altra sostenendosi vicendevolmente,
come in un’enorme puzzle, o come nel cloisonné dove il filo metallico separa e
contemporaneamente tiene insieme le diverse parti di vetro colorato.
Nati come pretesto pittorico, uomo e ambiente diventano anche punto di
partenza per una riflessione che porta lo spettatore a interrogarsi della sua
situazione di essere-nel-mondo e della sua dipendenza dall’ambiente in cui
l’esistenza stessa può dispiegarsi pienamente solo in quanto si è in un mondo e
si interagisce con esso attraverso un’esperienza percettiva.
Per questo Fernando “gioca” con il paesaggio, deformandolo,
trasformandolo, raccontandolo attraverso forme e colori, e con la figura umana,
che proprio in esso e per esso può sperimentare diversi approcci e concezioni
alla e della realtà.
Queste grandi tele sembrano illuminate da una luce interna, i colori
caldi sono accesi e rafforzati dai complementari giustapposti all’interno del
dipinto.
Le pennellate sono veloci,
cariche di tensione espressiva, il colore è ottenuto attraverso diverse
stratificazioni e accostamenti, sono visibili le tracce dei continui passaggi
del gesto pittorico sulla superficie, testimonianza di una grande attenzione e
tensione per il risultato finale, che imprimono sulla tela orme visibili del
loro passaggio trasformandola in un campo semantico in cui forme e colori ne
costituiscono il linguaggio.
Inaugurazione mercoledì 8 aprile ore 19
Risto-bar Scaldasole
via Volta, 41 - Como
orario d'apertura 10-15 e 18-24, aperto tutti i giorni, chiuso il martedì sera e la domenica a mezzogiorno
ingresso libero