Alessandro Cimmino
Ulrich Egger
Itai Eisenstein
Lohner & Carlson
Antonio Marchetti Lamera
Hiroyuki Masuyama
Lucas Reiner
Angela Madesani
La rassegna comprende i lavori di 12 artisti contemporanei (Alessandro Cimmino, Ulrich Egger, Itai Eisenstein, Lohner & Carlson, Antonio Marchetti Lamera, Hiroyuki Masuyama, Lucas Reiner) che individuano nel paesaggio piu' le assenze che le presenze. Il tema e' sviluppato con diversi punti di vista e differenti linguaggi: dalla pittura al video, alla fotografia.
Il concetto di paesaggio è legato di per sé a un’idea di visibilità. Così pensare a un paesaggio invisibile potrebbe sembrare una contraddizione in termini. La ricerca si è sviluppata tra quegli artisti che, usando mezzi e linguaggi diversi, dalla foto al video, alla pittura, affrontano il tema del paesaggio individuandone all'interno più le assenze che le presenze.
A Venezia viene inaugurata la prima parte della mostra con opere di Alessandro Cimmino, Ulrich Egger, Itai Eisenstein, Lohner & Carlson, Antonio Marchetti Lamera, Hiroyuki Masuyama, Lucas Reiner.
La seconda parte della mostrà verrà inaugurata a Roma martedì 28 aprile con opere di James Casebere, Pierpaolo Curti, Esther Mathis, Paul Seawright, Paolo Ventura
La mostra dal titolo Paesaggi invisibili è divisa nelle due sedi della Galleria Traghetto tra Venezia e Roma. La rassegna comprende i lavori di dodici artisti contemporanei che lavorano su questo tema da diversi punti di vista e con differenti linguaggi: dalla pittura al video, alla fotografia. Sono paesaggi da videogame quelli dei quadri dai colori freddi di Pierpaolo Curti, mondi virtuali dove il paesaggio è solo un’invenzione.
Le tele di Antonio Marchetti Lamera presentano forme sfumate con un rimando ai paesaggi urbani. I paesaggi inventati di Alessandro Cimmino sono una ricerca di matrice linguistica in ambito fotografico. Esther Mathis crea foto quasi totalmente bianche in cui le persone sono immerse in un vuoto di rimando nordico. Il paesaggio nei lavori di Hiroiuki Masuyama, in cui sono montaggi di diverse immagini, sono un punto di partenza per riuscire a indagare la complessità della realtà. Quelli di Paolo Ventura sono set interamente costruiti dall’artista. L’artista italiano, che da anni vive negli Stati Uniti, presenta atmosfere di matrice pittorica con un linguaggio diverso da quello della pittura. Anche le fotografie di James Casebere ritraggono modelli, maquette da lui realizzate. Sono panoptici costruiti con il cartoncino e illuminati artificialmente. Il suo è uno spazio simbolico, uno spazio dell’inconscio, un laboratorio in continua evoluzione, dove il tempo è sospeso. Gli alberi della sua città natale, costretti a una terribile condizione di inquinamento, sono il soggetto delle opere di Lucas Reiner. Sono quasi tutti notturni senza flash, realizzati con una piccola Leica 35 mm quelli dell’israeliano Itay Eisenstein e riescono a identificare l’essenza del nostro circostante. I lavori video di Lohner & Carlson, che svolgono la professione di documentaristi. sono costituiti dalle immagini scartate, quelle “belle immagini”, che non riescono a fare rientrare nei loro filmati commerciali.
Un essere umano invisibile, che riprende corpo nell’immaginazione dello spettatore è il soggetto della ricerca di Ulrich Egger. La sua si pone come una documentazione di quanto sfugge alla vista in un tempo come il nostro di consumismo culturale. Quello di Paul Seawright sull’invisibile è un tentativo di perdersi in ogni luogo proprio per sentirsi nel proprio luogo.
Catalogo in galleria con testo di Angela Madesani.
Galleria Traghetto
San Marco 2543 - Venezia
Orario: lu-sab 15-19
Ingresso libero