Niente panico. L'opera consiste in un nucleo centrale composto dall'accumulo di scatole chiuse, dal cui interno proviene un ticchettio che suggerisce l'ambiguita' dell'oggetto. Il suono che invade lo spazio crea un collegamento consequenziale tra l'installazione e le pareti circostanti.
a cura di Luiza Samanda Turrini e Olivia Corsini
l’associazione culturale Magazzini Criminali, con sede a Sassuolo, presenta una personale dell’artista Paolo
Ferro.
Il progetto Niente panico di Paolo Ferro nasce appositamente per lo spazio Magazzini Criminali, nel senso letterale di installazione site-specific, cioè come opera che si costruisce per un ambiente predeterminato. Qui l'attenzione dell'autore cade sul nome dello spazio espositivo, suggerendone un'ironica traduzione, in cui lo spettatore viene giocosamente coinvolto.
L'opera consiste in un nucleo centrale composto dall'accumulo di scatole chiuse, dal cui interno proviene un ticchettìo che suggerisce l'ambiguità dell'oggetto. Il suono che invade lo spazio crea un collegamento consequenziale tra l'installazione e le pareti circostanti, che possono essere lette come il risultato della presunta esplosione suggerita dai pacchi.
Il lavoro nel suo insieme contiene un duplice significato; ad una prima lettura sembra inequivocabilmente ricondursi ai temi del terrorismo e degli attentati, paure del contemporaneo, che qualcuno ha definito postmoderne, tema già trattato più volte dall'artista (Il paesaggio e la paura, 2004). In un'ottica più ampia però, il lavoro assume un altro significato: all'interno di una riflessione sul sistema espositivo dell'arte contemporanea, in un momento in cui spesso l'arte sembra dover sottostare a logiche sempre più economicistiche, l'artista si diverte, negando allo spettatore la vista del vero oggetto (la vera opera?), spostando l'attenzione, dal contenuto al contenitore.
Il sottofondo sonoro, composto dall'accumulo dei suoni provenienti dai pacchi, scandisce il tempo, sottolineando e caricando così quella sensazione di attesa e di angoscia che proviene dall'impossibilità di vedere l'oggetto, e quindi dall'incapacità di capire fino in fondo quello che sta succedendo, suggerendo e smentendo contemporaneamente la presenza della presunta bomba.
Ma questa esplosione attesa, suggerita e negata, è già avvenuta, e si manifesta ora, silenziosamente, nei disegni e nelle incisioni che invadono le pareti, traducendo attraverso il segno la carica inoffensiva dell'installazione. Si istituisce così un dialogo tra le componenti di questo lavoro, in cui la proposta grafica completa la suggestione dell'attesa, sfogandola e traducendo il suono ossessivo in disegni altrettanto violenti ma che rasserenano lo spettatore sussurandogli: niente panico.
Olivia Corsini
Inaugurazione ore 18
Magazzini Criminali
Piazzale Gazzadi, 4 - Sassuolo (MO)
orari di apertura: sabato e domenica 16.00-19.00
Ingresso libero