Una doppia personale con protagonisti due giovani artisti: Jacopo Gregori presenta un gruppo di dieci stampe da matrici polimateriche; Michele Santi si propone invece con una serie inedita di dipinti.
Questa esposizione giunge puntuale per fornirci una lettura dell’attuale momento della ricerca dei due artisti.
Jacopo Gregori si prepara alla tesi, mentre Michele Santi frequenta il primo anno, del Biennio Specialistico in Pittura nel corso del Prof. Sauro Cardinali, presso l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.
Nel tempo hanno maturato una familiarità con il lavoro dell’arte, per nulla corsiva ma sempre problematica rispetto alle tensioni che il lavoro segnala fuori di sé, e in sintonia quanto in frizione con le loro rispettive sensibilità.
Jacopo Gregori presenta una serie inedita di dieci stampe da matrici polimateriche, nelle quali “sviluppa tensioni prettamente pittoriche, ma risolte attraverso il linguaggio calcografico, riflettendo sulla questione fondamentale della formazione della matrice come nucleo originario della forma e dello spazio, la complessità inventiva della matrice si somma alla vertiginosa sequenza delle battute di stampa, che generano carte percosse dalla pressione della stampa quanto dalla leggerezza e da un’eleganza impervia della materia cromatica.” (Sauro Cardinali)
L’artista presenta anche una serie di dipinti di vario formato dove l’evocazione del paesaggio e del corpo si orchestrano per tensioni contrarie, mai descrittive, ma sempre affidate alla partitura pittorica. Così ne parla l’artista: “La pittura rilancia la sfida: una zona del paesaggio modellata dall’acqua, dall’uomo, dalle bestie, dal clima... una zona sensibile dove è possibile stampare delle immagini quando la materia e il suo impasto cedono all’impronta.”
Anche Michele Santi presenta una serie inedita di dipinti, dove “all’interno del perimetro del quadro colloca quanto fa evadere immagini distanti - immagini della memoria turbate dall’aver luogo nel tempo e dal battito del tempo nel luogo. Dove la presenza dell’immagine è possibile, sembra dirci l’artista, solo oscillando temerariamente sul filo teso dell’atto pittorico. Tempo e spazio si turbano reciprocamente quasi a rimproverarsi la rispettiva memoria.” (Sauro Cardinali)
Anche attraverso le sue parole, l’artista ci mostra la postura inquieta nella quale esercita lo sguardo:
“Supino nelle fondamenta non vedo il cielo. Ma guardo la pioggia scivolare giù per il tubo. Innocente come il vento, colpevole di aver rotto gli argini.”
L’esposizione è accompagnata da uno scritto di presenza, non di presentazione, di Sauro Cardinali.
Inaugurazione sabato 11 aprile 2009, ore 17
ex Monte di Pieta'
via Aurelio Saffi, 12 - Spoleto
Orario: Tutti i giorni: 10,00 – 13,00 / 15,00 – 20