Emilio Cejalvo
Cruz
Silva Ramacci
Ufo 5
Ryan Spring Dooley
Angelo Cruciani
AAAlice
Tranz Lasagne
Digital Genetic Pasta
Eva Stomper
Arianna Biasiolo
Marcello Mencarini
Biokip Gallery's art-show. Gli artisti della Biokip Gallery affrontano il tema del tradimento in maniera ironica ma mai banale: un vortice di immagini, oggetti, parole e suoni.
È difficile per chi commette ingiustizia evitare di essere scoperto, e impossibile avere fiducia di continuare a non esserlo. (Epicuro)
La Biokip Gallery apre un’altra volta le sue porte, dal 16 al 30 Aprile, per ospitare la prima collettiva del 2009: “Zoccoletti e Zoccolette” esposizione sul tradimento, col tradimento in bella mostra.
Chi non è mai stato tradito? E, soprattutto, chi può dirlo con matematica certezza?
In ogni caso, gossip a parte, il tradimento è un colpo basso, meschino, che fa sì stare male chi lo subisce, ma che fa anche cadere in basso chi lo commette, giù, in terra come uno zoccoletto. O una zoccoletta. “Zoccoletti e zoccolette” per l’appunto.
I vostri ex vi hanno messo alle strette con i loro amichetti e amichette? Ne avete passate delle belle per le loro scappatelle? Bèh, volete pure dargli la soddisfazione di farvi vedere giù, o preferite reagire subito per poi non pensarci più?
Dicono che il peso delle corna sia il più leggero in assoluto, tutti le vedono, ma chi le porta non le sente. Quindi, è proprio il caso di fare finta di niente, di tacere e abbassare lo sguardo, di vergognarsi per qualcosa di cui dovrebbe vergognarsi qualcun altro?
La Biokip Gallery crede proprio di no, e insieme al proprio affezionato team di artisti e creativi, affronta il tradimento in maniera ironica ma mai banale, col suo solito modo insolito: un vortice di immagini, oggetti, parole e suoni.
Così vedremo come si presenta il tradimento, perché prima o poi esce allo scoperto, sentiremo il suo rumore, perché prima o poi si fa sentire, e ascolteremo la sua voce, perché prima o poi dovrà pur cercare di negare l’evidenza.
Dare una forma al tradimento di Zoccoletti e Zoccolette è il compito degli artisti della Biokip Gallery, e ad assolverlo ci pensa quindi Emilio Cejalvo, attraverso i propri lavori a tecnica mista forti dell’unione di grafica, fotografia e pittura senza mezzi termini. Ci pensa Cruz, le cui opere hanno un occhio di riguardo per la street-art e un vivace sorriso disincantato (come quello della iena, il personaggio che lo caratterizza e lo rappresenta maggiormente). Ci pensa anche Silva Ramacci, attraverso le sue forme astratte, i suoi colori pacati, riflessivi, e i piccoli componimenti poetici che trovano spazio nelle sue raffinate tele. Ci pensa poi Ufo 5, grafico e street artist, che parla attraverso il linguaggio di segni e simboli magici, di un labirintico bianco e nero e di ironici immaginari allegorici. Ci pensa l’americano Ryan Spring Dooley, con le sue figure angeliche, i suoi collage, gli stencil, oltre alle varie fotografie e agli oggetti che l’artista recupera dalla strada per donargli una nuova vita. Come lui ci pensa pure Angelo Cruciani, attento osservatore della società contemporanea (è proprio questo osservare a fargli da musa ispiratrice) che carica i propri lavori di un forte significato simbolico grazie a pennelli ed acrilici. Ci pensa successivamente Robo: tinte cupe, immagini provocatorie, tratto graffiante e deciso, queste le caratteristiche di un artista né ottimista né pessimista, ma semplicemente realista, le cui opere sono lo specchio del malcelato grigiore che accompagna il lusso della “civiltà” moderna.
Ci pensa la milanese AAAlice, con quello stile elegante e preciso, sempre profondo ma mai inutilmente altisonante, che diventa l’elemento distintivo dei propri lavori in un fine mix di grafica e pittura. In maniera diversa da lei ci pensa anche (b)ananartista (quando si dice la vita come opera d’arte) bizzarro factotum creativo che stupisce, diverte e fa riflettere grazie all’apparente insensatezza dei propri coloratissimi collage, disegni e dipinti che farebbero invidia al più eclettico surrealista. Ci pensano Tranz Lasagne e Digital Genetic Pasta, originalissimi dj e produttori che collaborano da tempo con la Bioip Gallery, nuovamente in veste di architetti degli scenari sonori che accompagnano la collettiva.
E ci pensa di nuovo Eva Stomper, così come è stato anche per le mostre passate La Bontà e L’invidia, con le sue installazioni interattive che invitano il pubblico a prendere parte attiva nell’esposizione. Ancora una volta ci pensa Arianna Biasiolo, vecchia conoscenza della Biokip Gallery (e di Criminet pure) che plasma a proprio piacimento la materia video creando corti irriverenti, frenetici e quasi satirici; pamphlet animati del terzo millennio.
E ci pensa infine Marcello Mencarini, ospite illustre di quasi tutte le precedenti collettive, a sua volta impegnato nei video (e nel sociale) con i propri particolari lavori registrati da camera-phone: lavori da cui trapela il suo interesse per la sostanza, piuttosto che per la sola forma. Oltre a tutti loro ci pensano anche i vincitori del contest indetto dalla Biokip Gallery per partecipare all’esposizione, per cui tenete d’occhio il sito per sapere i loro nomi, e passate a vedere che faccia hanno questi Zoccoletti e Zoccolette.
Pervinca open space
viale Stelvio, 52 - Milano
Ingresso libero