Amori nascosti: disegni, colleges, ricami. Una liquidita' atmosferica, una leggerezza velata da malinconia, un'intima adesione al proprio lavoro, sono gli elementi che caratterizzano le opere in mostra.
Una liquidità atmosferica, una leggerezza velata da malinconia, un’ intima adesione al proprio lavoro, sono gli elementi che caratterizzano le opere di Mariella Bettineschi esposte in questa mostra.
I bianchi fogli si susseguono come le pagine di un lungo e mai interrotto diario di cui la mano e l’occhio sono gli incontrastati protagonisti.
Un flusso di materiali vari declinati a fissare con estrema immediatezza un’emozione, un’idea, un’immagine in una sfida continua con la propria creatività.
Il sottile filo nero, un lungo filo d’Arianna , serpeggia, in una dimensione molto femminile, come conclusione di immagini tracciate dalla matita e dal ricamo; una tridimensionalità suggerita più che dalla materia da sfumate ombre proiettate da rilievi di carta, ritma i collages; disegni in cui si fa molto forte il tratto ricamato, disegnato, stampato, a definire teste, teschi, macchine volanti, basi spaziali, animali inquietanti segnano uno stacco deciso da un mondo lirico-onirico per riportare gli oscuri anfratti della sensibilità dell’artista, le angosce della storia di ognuno di noi.
Il disegno è quindi, come per il poeta la parola, la prima manifestazione di un’idea, di un sentire in cui la libertà creativa non è ancora adombrata dalla necessità progettuale dell’opera.
Cresciuta in ambito concettuale, Mariella Bettineschi ha sondato, attraverso metodi e materiali diversi, le possibili relazioni con la realtà attraverso un approccio multidisciplinare: pittura, scultura, architettura, installazione, fotografia, immagini digitali.
Dopo la partecipazione alla XLIII Biennale di Venezia su invito di Achille Bonito Oliva, viene scelta da Jacob Wenzel per la mostra Aspekte der Biennale Venedig all’Art Forum di Münich e da Hans Gercke per la mostra Blau: Farbe der Ferne al Kunstverein di Heidelberg. Nel 1990 esce la sua prima monografia a cura di Achille Bonito Oliva. Del 1992 è l’installazione Paesaggio in nero alla Villa Reale di Monza a cura di Paolo Biscottini e Giorgio Verzotti. Del 1993 è Il mulino di Amleto per il progetto Art & Industry nella Textile Produkte di Villa D’Ogna, ideato da Fausto Radici e da Mariella Bettineschi e curato da Amnon Barzel. Nel 1994 lo stesso Amnon Barzel la invita ad intervenire al European Sculpture City nella città di Turku in Finlandia dove installa Carro celeste. Dello stesso anno è la mostra Contemporanei curata da Angela Vettese presso il Palazzo della Provincia di Bergamo, dove presenta l’opera Pillole leggere. Nel 1996 la Wullkopf Galerie di Darmstadt presenta la mostra Skulpturen und papierarbeiten e nel 1997 la Brahen Galeria di Helsinki presenta Abiti. Del 1998 è la mostra Rubata al tempo presso la Galleria Continua di San Giminiano e del 1999 è La vestizione della sposa presso il Kunstverein di Heidelberg a cura di Hans Gercke, Giorgio Verzotti e Gianni Romano.
La mostra verrà portata a Darmstadt presso la Wullkopf Galerie, al Palazzo Ducale di Mantova e a Firenze presso Biagiotti Progetto Arte. Del 2001 è la mostra Ritratti presso l’Università degli Studi di Bergamo a cura di Cecilia De Carli. Del 2002 è l’opera N.Y.C. Groundzero, presentata in catalogo da Giacinto Di Pietrantonio, che dopo essere stata portata al MONA di Detroit sarà esposta all’IIC di New York. Del 2003 sono le mostre Rosa shocking, presso Biagiotti Progetto Arte e La libertà presso il Palazzo Ducale di Massa Carrara. Del 2004 sono la performance Harmony presentata all’interno dell’evento Spandex di New Orleans, l’intervento Ospiti d’onore in Palazzo Dolci di Bergamo e la mostra La teoria delle sfere presso la Platform Gallery di Londra. Del 2006 è la mostra Voyager che attraversa gli Stati Uniti facendo tappa a New York presso Dorfman Projects e New York University, a Philadelphia presso The University of Arts, a Los Angeles presso il Santa Monica Museum of Art e l’Istituto Italiano di Cultura, a Detroit presso il Museum of New Art, a Chicago presso Jean Albano Gallery.
Voyager torna in Italia presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e presso Sanpellegrino Space di Milano.
Nel 2007 realizza la scultura for Gertrude Mongella che viene donata alla Presidente del Pan African Parliament all’interno del convegno SIW Centenary che si tiene a Stoccarda l’8 Settembre, realizza la Cappella Radici nel Cimitero di Leffe ( BG ) e interviene a Peccioli ( PI ) con un opera di Pubblic Art dal titolo Omaggio a Benozzo Gozzoli.
Nel 2008 è invitata alla mostra La parola nell’Arte presso il MART di Rovereto, installa presso l’Università Cattolica di Milano e la Stazione Leopolda di Pisa l’opera ¿qué estás esperando?
Nel 2009 la mostra Obras toccherà le seguenti sedi: Istituto Italiano di Cultura, New York, Pabellon de Las Bellas Artes, UCA, Buenos Aires; Museo de Bellas Artes Emilio Carafa, Cordoba; Centro de Expresiones Contemporàneas, Rosario; Istituto Italiano di Cultura, San Francisco.
Dal 2003 è Visiting Artist presso l’Università Cattolica di Milano nel Master Servizi Educativi per il Patrimonio Artistico dei Musei Storici e di Arti Visive.
Le opere di Mariella Bettineschi, che vive e opera a Bergamo, sono in collezioni pubbliche e private in Europa e in America.
inaugurazione venerdi 17 aprile ore 18.30
Galleria Vanna Casati
via Borgo Palazzo, 42 - Bergamo
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30, sabato dalle 11.00 alle 12.30 dalle 16.30 alle 19.30, martedì chiuso
Ingresso libero