In Ivy Noise e' lo spettatore l'opera d'arte. Un environment immersivo, scaturito dall'incontro tra visual e sound, attende il visitatore per animarsi e animare lo spazio espositivo. Cavi elettrici s'inerpicano, si arrampicano sulle pareti seguendo un andamento non casuale, ma definito da un attento studio sulla crescita dell'edera.
a cura di Mara De Falco
"Music as I conceive it is ecological. You could go further and say that it IS ecology” (John Cage)
Altro che interazione. Altro che fruizione attiva. In Ivy Noise è lo spettatore l’opera d’arte. Un environment immersivo, scaturito dall’incontro tra visual e sound, attende il visitatore per animarsi e animare lo spazio espositivo. Cavi elettrici s’inerpicano, si arrampicano sulle pareti seguendo un andamento non casuale, ma definito da un attento studio sulla crescita dell’edera. Linee nere che disegnano sul bianco dell’intonaco forme organiche, rami da cui sbocciano insoliti fiori: speakers conici di varie dimensioni. Da alcuni di questi singolari boccioli emana un tappeto sonoro predefinito che fa da sottofondo all’improvvisazione acustica, determinata invece dalla presenza antropica. Qualsiasi rumore è captato da una serie di microfoni, campionato in real time da un software realizzato ad hoc, e restituito attraverso i diffusori.
Voci, passi, movimenti, sono il nutrimento, la linfa dell’installazione. La vita che dà vita, come paradigma dell’esistenza. Dal parassita tecnologico si genera una sonorità totalmente sintetica che crea tuttavia l’illusione di un’ambientazione naturale. Un viaggio psicoacustico, in cui nulla resta immobile, tutto si trasforma in un inarrestabile ed estemporaneo processo metamorfico. Un’esperienza che attraverso la sollecitazione multisensoriale e lo stimolo percettivo mette in relazione l’uomo e la tecnologia, ipotizzando non solo una pacifica coesistenza tra i due elementi, ma addirittura un’ibridazione ecosostenibile, rafforzata dall’utilizzo di materiali riciclati. Fin dal 2006 - anno di nascita del loro sodalizio creativo – Daniela ddm Di Maro e Roberto Pugliese indagano, ciascuno con le rispettive competenze – lei si è diplomata in arti visive, lui in musica elettronica e nuove tecnologie - la contaminazione tra naturalità e artificialità con una tendenza esplicitamente filo-ambientalista.
La loro ricerca è finalizzata alla progettazione e alla realizzazione di microuniversi videosonori, di oasi audiovisive in cui l’individuo possa, seppure temporaneamente, ritrovare un benefico e rigenerante contatto con la natura, sempre veicolato dal medium tecnologico. Questi landscape tecno-meditativi sono originati da input sonori su cui s’innestano in seconda battuta quelli formali, o viceversa. L’esito di questa osmosi è l’agglutinamento d’impulsi visivi, uditivi e tattili che mettono costantemente in discussione l’idea della bidimensionalità dell’opera in favore di una sua totalizzante e avvolgente dimensione ambientale. Un back and forth che ritorna anche nella produzione videoartistica del duo, costituita da sonorizzazioni – il suono è costruito sull’immagine - e da videizzazioni – l’immagine è costruita sul suono.
Anamorphosis, appartiene alla seconda tipologia. Partendo dall’analisi di come il cervello umano percepisce, distingue o confonde sonorità naturali e sintetiche, il video presente in mostra diventa un percorso empatico, lentamente cadenzato, un’emersione dalla profondità della materia alla superficie, dalla sua elementarità alla sua complessità. La musica del piano è dissimulata elettronicamente, diventando altro da sé. Così come le basilari strutture atomiche e i semplici organismi cellulari non riconducono a entità riconoscibili. Una destrutturazione tesa alla ricostruzione di una nuova ipotesi, se non migliore quanto meno inoffensiva. Per tutto e per tutti.
Mara De Falco
Daniela ddm Di Maro (Napoli, 1977) si è diplomata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Roberto Pugliese (Napoli, 1982) si è diplomato in Musica Elettronica presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
La loro collaborazione artistica nasce nel 2006. Tra le principali mostre personali e collettive: Entanglement 2, le decisioni delle particelle, Fondazione Idis, Città della Scienza, Napoli, 2009 a cura di Alessandra Drioli / Biennale d’Arte dei Giovani, Fabbrica, Gambettola (FC), 2009 a cura del Dipartimento di Arti visive dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna / VROOM: Mobile Video Art Room, Milano, 2008 a cura di Videoart Yearbook / Videoart Yearbook, III videorassegna, sedi varie, 2008 a cura di Renato Barilli e Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna / Audiovisiva 5.0, Milano, 2008 a cura di Esterni.org / ViDea2, video rassegna, sedi varie, 2008 a cura di Massimo Bignardi, Claudia Gennari e Marcella Ferro / D’impulso, MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, 2008 a cura di Daniela Tortora / Echi Temporanei - nuovissima generazione di artisti in Campania, FRAC Convento Francescano della Santissima Trinità, Baronissi (SA), 2007 a cura di Marcella Ferro / ViDea, videorassegna, FRAC Convento Francescano Della Santissima Trinità, Baronissi (SA), 2007 a cura di Massimo Bignardi / STARE NEL MEZZO 2006/2007, workshop a cura di Exposito, Osservatorio Giovani Artisti Napoli, Accademia di Belle Arti di Napoli.
Inaugurazione 17 aprile ore 18
Galleria Akneos
Palazzo Monte Manso di Scala
via Nilo 34 - Napoli
orari: dal martedì al venerdì ore 10.30-13.30/16.30-19.30
sabato su appuntamento
ingresso libero