L'artista torna ad affrontare un tema a lui caro: i muri. Egli tratta la materia a colpi di spatola decisi, con delicati passaggi di tono, che fanno vedere corroso e stinto l'intonaco e le superfici scrostate dei muri delle case.
Torna l’appuntamento con la festa di primavera che Sandro Negri dedica a tutti gli appassionati dell’arte. Per il quattordicesimo anno consecutivo l’artista mantovano aprirà le porte del suo studio, lo splendido Palazzo Cavalcabò di Montanara (Mn), e, come sempre, ad accogliere i presenti saranno l’arte, la musica, la buona cucina. Per l’occasione sarà esposto un inedito ciclo di dipinti, intitolato “Graffiati dal tempo”, e la presentazione sarà affidata ai critici d’arte Paola Artoni e Claudio Rizzi.
Sandro Negri torna ad affrontare un tema a lui caro – i muri - e a proposito del quale quale a metà degli anni Settanta Dino Villani scriveva: “è riuscito a raggiungere risultati, prima apprezzabili e poi notevoli, anche prendendo come tema semplicemente i muri delle vecchie rustiche case; gli angoli dei cortili dove il sole arriva soltanto a losanghe; gli ingressi angusti di un vicolo ingombro di attrezzi e cianfrusaglie. Ed arriva a far sentire la materia con una pennellata larga o, più precisamente, a colpi di spatola decisi, che arrivano tuttavia a rendere quei tenui, delicati passaggi di tono che fanno vedere corroso, macchiato, stinto, l’intonaco e le superfici scrostate dei muri delle case; le parti di un edificio decorate dalla salsedine o dai licheni; gli oggetti logorati dal tempo e dall’uso”.
Oggi il tema ha una connotazione attualissima e, come scrive ora in catalogo Paola Artoni: “l’artista torna ora al tema con la sapienza e il vigore della maturità. Il “taglio” dei dipinti si è fatto più audace, più fotografico, mentre la pennellata e i “colpi di spatola decisi” si sono nutriti di impasti cromatici ancora più materici e talvolta si coglie la vertigine dell’astratto, anche solamente nel riportare in primissimo piano il dettaglio, decontestualizzato, di un tratto di grondaia per l’acqua piovana, fissata al muro con un fil di ferro. L’epidermide dei muri è un palinsesto, come possono esserlo la stratificazioni dei giorni e delle stagioni dell’essere umano, è graffiata come può essere l’interiorità sofferta, è rappezzata come l’anima che trova conforto nei piccoli gesti d’affetto e di cura dell’altro”. E ancora: “I muri di Negri non sono le quinte sceniche di un teatro metropolitano ma, piuttosto, la memoria dell’azione del clima, delle stagioni, del lavoro rurale e dei piccoli miracoli dei balconi che fioriscono al giungere di una primavera precoce, nel sorriso del primo sole”.
Aggiunge Claudio Rizzi: “Una volta era racconto, necessitava testimoniare il proprio sentimento, quasi apporre nel dettaglio una didascalia di significato. La padronanza di sé e dello strumento ha elevato progressivamente il valore evocativo, rinuncia figurativa e prospettiva di suggestione. Ma l’approssimarsi al confine informale, pur connivente e consanguineo, ha innescato un richiamo alle origini tanto forte da ricondurre il fiume tra gli argini (…) Il colore risuona nell’essenzialità del dipinto, sopperisce al segno, determina gli spazi ed emana le luci. Nella purezza del colore Negri manifesta l’emozione, confessa la trepidazione d’animo, fremito o sinfonia di sentimento. Alla rapidità esecutiva, fendente di dolce irruenza, corrisponde la complicità della mente che si affida alla padronanza della percezione, al consolidamento collaudato di un linguaggio interiore capace di esternarsi nell’equilibrio di personalità”.
Sandro Negri nasce nel 1940 a Virgilio (Mn). Il legame tenace di comunanza che stabilisce con l’ambiente rurale affonda le origini nella sua fanciullezza e costituisce uno dei temi privilegiati nell’intera sua opera. Esordisce con una mostra personale nel 1970 e la sua prima monografia viene pubblicata nel 1976 con la prefazione di Dino Villani. Persona dotata di una carica comunicativa immediata, Negri è anche artista versatile. Nel 1989 apre un atélier a Parigi. Nel 1991 riceve l’incarico di eseguire manifesti pubblicitari per il film Vincent e Theo di Robert Altmann con l’obbiettivo di mettere in luce la tragedia affettiva che avviluppa i due fratelli.
Nel 1993 allestisce in Palazzo Ducale di Mantova una retrospettiva, curata da Eda Benedetti e accompagnata da catalogo edito da Electa, e l’anno seguente presso la Rocca Normanna, in collaborazione con il Comune di Paternò (Catania).
Dal 1997 due disegni di Negri entrano a fare parte della collezione permanente “Vivian and Gordon Gilkey” del Portland Art Museum.
Nel 2001, in occasione dell’apertura del Palazzo del Plenipotenziario a Mantova, si organizza un’antologica allestita con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Mantova – Casa del Mantegna.
Nel 2002, in collaborazione con la galleria londinese “Gagliardi Gallery”, viene allestita una mostra al “The Lord Leighton House Museum” di Londra che riscuote un notevole successo di critica e di pubblico. Sempre nel 2002 partecipa alla mostra itinerante in Spagna Pàginas desde Lombardia, un Museo de Arte Contemporaneo.
Nel 2004 un’altra sede a Portland (USA), alternando l’attività normalmente svolta nello studio di Montanara di Curtatone (Mn), situato nel seicentesco Palazzo Cavalcabò. Nello stesso anno Silvana Editoriale inquadra la sua opera con una pubblicazione di grande rilievo a firma di Raffaele De Grada e Claudio Rizzi. Lo stesso anno è invitato alla rassegna Poetiche del ’900 a Castel Ivano in provincia di Trento. Nel 2005 l’evento Pàginas desde Lombardia – Itineranti di ritorno si ripropone in Italia al Civico Museo di Maccagno. Nella stessa sede partecipa alla mostra Metafore di Paesaggio (riproposta al Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova, e allo Spazio Guicciardini di Milano). Sempre nelle stesso anno, in occasione di una personale a Milano, Rossana Bossaglia firma la presentazione in catalogo.
Nel 2006 ordina l’ampia antologica Evocate immagini al Civico Museo Parisi Valle di Maccagno (Varese), a cura di Claudio Rizzi, con catalogo edito da Nicolini Editore. Sempre a Maccagno partecipa alle mostre Acquisizioni 2006 e ad Arte Contemporanea in Lombardia – Generazione anni ’40.
Nel 2008 Swatch Group, in collaborazione con la Gioielleria Azzali 1881 di Mantova, sceglie Negri per celebrare i suoi venticinque anni di attività e consente all’artista di personalizzare una serie di 299 orologi, pezzi unici presentati nel suo atelier in una giornata-evento dedicata ai collezionisti degli Swatch Club.
Un’intensa documentazione critica correda il percorso di lavoro e tutta la letteratura è presente presso “Ad Acta” Associazione Culturale Milano e l’Archivio per l’Arte Italiana del Novecento “Kunsthistorisches Institut” di Firenze.
In questi anni Negri ha esposto in gallerie private e sedi istituzionali di numerose città italiane e straniere, quali Roma, Milano, Firenze, Bologna, Desenzano del Garda, Verona, San Gimignano, Londra, Ginevra e Lugano, Parigi, Vienna, Berlino, Goteborg e Helsingborg (Svezia), Malaga (Spagna), Nijmegen, Hooghalen e Helenaveen (Olanda), Orlando, Washington D.C., Portland e Seattle (USA).
Inaugurazione Sabato 25 aprile 2009 ore 17
Presentazione e testi in catalogo a cura di Paola Artoni e Claudio Rizzi
Musica degli Irish Donkey Derby e salame party
Palazzo Cavalcabò
Via Ateneo Pisano, 22 Montanara (Mn)