Una mostra antologica del grande alabastraio volterrano, detto Il Pupo, che ha dedicato la vita agli alabastri ed all'osservazione della natura, a meta' strada fra l'artigianato di pregevole livello e una cifra stilistica del tutto indipendente.
Mostra antologica del grande alabastraio volterrano, nell'indagine della natura che sfuma i confini tra arte e artigianato, fino alle riflessioni sugli scenari occupazionali dei tempi contemporanei
Una vita dedicata agli alabastri ed all’osservazione della Natura, fra l’artigianato di pregevole livello e la cifra stilistica del tutto indipendente, tipica dell’espressività artistica, quella di Aulo Grandoli, meglio conosciuto come “Il Pupo”, uno dei rappresentanti più originali della tradizione artigiana volterrana e in mostra dal 29 aprile al 31 maggio 2009 a Volterra, nella sede degli Scantinati della Pinacoteca Civica.
Nell’antologica-evento promossa da “Generazioni in Arte” e “Fotoimmagine”, per un progetto dell’AVA, la capitale etrusca celebra uno dei protagonisti riscoperti dell’innovazione artigianale e artistica, su un arco temporale di oltre sessant’anni, dove le vicende della città, si incrociano a quelle dell’uomo, fedele alla sua professione anche nei periodi di crisi del settore alabastrino. Simbolo di indipendenza di pensiero e di forza caratteriale, spunto per le nuove generazioni, l’iniziativa è di particolare interesse anche per il confine labile che si va ad indagare tra arte ed artigianato, come nell’intenzione dell’associazione promotrice, il gruppo di artisti legati all’Istituto d’Arte di Volterra e che cura dal 2005 la programmazione e le attività espositive della città, dedita più di consueto ad iniziative legate all’arte contemporanea.
Nell’allestimento nelle stanze degli Scantinati della Pinacoteca, la personale comprende, insieme ad una selezione delle sculture di piccolo formato, raccolte nelle numerose collezioni private presenti sul territorio, anche un video documentativo sulle modalità di procedere del Grandoli, ed una serie di suggestive gigantografie con montaggi di approfondimento e studio sul rapporto stretto tra l’artista-artigiano e la fauna indagata nell’ambiente.
Nei gruppi scultorei tendenzialmente di piccola dimensione, protagonista è infatti il movimento immortalato degli animali, osservati e vissuti direttamente durante le ricerche immersive e la battute di caccia dell’artigiano, capace di rubare “gli scatti e i movimenti della fauna” per fissarli in eterno nella pietra. “La natura è dentro di lui” che “filtra ciò che vive e che sente”, sottolinea infatti Sergio Borghesi responsabile della direzione artistica dell’evento.
E’ proprio nell’alabastro, che Aulo Grandoli trova le volumetrie e superfici ideali ad esprimere le impressioni e visioni personali: secondo il principio e procedimento già caro a Michelangelo, per cui “la forma è già nella pietra”, e l’artista deve solo “trarla fuori” attraverso il procedimento del “levare”, “Il Pupo” si lascia sedurre dalla morfologia abbozzata degli alabastri, già di plasticità ovoidale, nonché dalle cromie intrinseche derivate dalle caratteristiche dei siti di estrazione (le tracce lasciate dalla terra, dalle acque, ecc.), per rappresentare spettacolari architetture di uccelli in volo, cavalli, cani, lepri o cinghiali, lavorando le superfici con la modalità tipica dell’espressionismo, anziché seguendo le levigatezze del neoclassico e sfruttando appieno la duttilità della pietra volterrana. Una ricerca libera che si fonda sulla stessa messa a punto di un armamentario strumentale del tutto originale: un piccolo martello pneumatico con punte costruite dal Grandoli, ogni volta in base alle diverse necessità espressive.
“Prima si imitava il marmo” ricorda “Il Pupo”, classe 1931, descrivendo le tappe della sua vita ed il periodo del boom che interessò gli alabastri fra agli anni 50’ e ’60, ma “io non lo accettavo”, precisa, poiché “già dalla pietra improvvisavo”. “C’è un colore nella pietra che voglio che esca fuori”, “con l’alabastro ribadisce, “è possibile improvvisare”, e non comporta “nessun problema di sorta”, neanche per la salute, pur conservando “tutte le caratteristiche tipiche delle pietre”.
Aulo Grandoli, ribelle creativo che pur da famiglia modesta viene avviato alla formazione scolastica presso l’Istituto d’Arte, ma che rifiuta le modalità didattiche rigide della scuola, nella ricerca indipendente, fra emozionalità e ragione, che esordisce nei ricordi dalla stessa “sensazione che dà l’alabastro nel tagliarlo”. Dal talento anche letterario, con pubblicazioni su “Volterra libera”, (un racconto sulla Resistenza fu premiato dal Presidente del Consiglio Parri) e con la vincita di un premio monetario e pubblicazione di una novella su “Mio Segreto”, il rapporto conflittuale, insieme alla mancanza di un incoraggiamento reale nella scuola, lo spinge definitivamente alla “bottega” libera, una delle ultime rimaste in senso storico (adesso si parla più di negozi in rapporto diretto al pubblico, meno liberi nelle invenzioni individuali), e già come tale documentata da “Famiglia Cristina” e dalla Rai, poiché in ultimo ricorda che comunque “l’alabastro mi appagava”.
Dopo un’esperienza a Cantú come modellatore del legno, ed un breve periodo a Parigi, nel quartiere di Montmartre, Aulo Grandoli sceglie così con decisione definitivamente Volterra, quale sede stabile per la crescita e la continuazione della propria arte e della propria appassionata e mai abbandonata attività.
Con il sostegno dell’Assessorato alle attività Produttive del Comune di Volterra (assessore Giacomo Santi), dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Volterra (assessore Alessandro Togoli), della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e di numerosi sponsor privati, nel programma generale della mostra, anche il convegno sul tema di profonda riflessione attuale “I giovani e l’alabastro: dignitosamente da soli a Volterra”.
(Testo critico in catalogo, a cura di Ilario Luperini, fotografie di Dante Ghilli).
Elena Capone
Ufficio Stampa "Generazioni in Arte" Volterra (PI) tel: 339/5851268 - 0588/88140 elena.capone@tiscali.it
Inaugurazione giovedì 29 aprile 2009, alle ore 17.30
Scantinati della Pinacoteca Civica, Volterra
via dei Sarti, 1 Palazzo Minucci Solaini 56048 - Volterra (PI)
tutti i giorni negli orari 10-13 e 14,30-19
ingresso libero