Una mostra a due volti, ricomponibili in unita' o inconciliabili, su cio' che puo' definirsi perenne, attraverso le opere di tre grandi dell'arte: Vincenzo Marsiglia, Bruno Munari e Luigi Veronesi.
a cura di Federico Bonioni
"Negativo-positivo" è un termine ricorrente nel linguaggio tecnico-scientifico, medico, della ricerca sociale.
Per chi ama l'arte, viene immediatamente spontaneo associarlo alla fotografia, anche se la ricerca artistica si era da tempo avvalsa del ricorso al contrasto e al rapporto tra i pieni e i vuoti, ai cromatismi che hanno come effetto il "positivo-negativo" - pensiamo agli acquerelli ultimi di Morandi.
Il titolo della mostra fa specifico riferimento alla fase forse più felice della ricerca di Bruno Munari (1907-1998), quando sessanta anni fa cominciò a indagare sul rapporto tra figura e sfondo, e tra superfici cromatiche di diversa ampiezza, ma è del tutto congruo alle ricerche sulla fotografia astratta, utilizzando la solarizzazione, condotte da Luigi Veronesi (1908-1998) negli anni Trenta, e sull'indagine sulla percezione visiva di segni incrociati associati a diversi colori portata avanti da Vincenzo Marsiglia (1972). Il "negativo-positivo" diventa i due volti, ricomponibili in una unità o eternamente inconciliabili, di ciò che può definirsi perenne.
Inaugurazione: giovedì 30 aprile ore 17
Galleria Bonioni Arte
Corso Garibaldi, 43 - Reggio Emilia
Da martedì a domenica 10.00 - 13.00 / 16.00 - 20.00 / lunedì chiuso