Una selezione di opere dell'artista surrealista rumeno. In mostra incisioni, litografie e manifesti originali, i libri illustrati, la rivista Unu, cataloghi, monografie e documenti.
Dal 1 fino al 29 maggio la Galerie Bordas presenterà una selezione di opere dell’artista surrealista rumeno Victor Brauner. La mostra presenta oltre a un significativo insieme di opere grafiche (incisioni, litografie) e manifesti originali, i più importatanti libri illustrati (Yvan Goll Le char triomphal de l’antimoine, Sarane Alexandrian Brauner L’illuminateur, Alain Jouffroy Tire à l’arc, Gherasim Luca L’extrème occidentale, Benjamin Peret Main forte), alcuni dei libri illustrati del periodo rumeno (Ilarie Voronca Restristi), la rivista Unu , cataloghi, monografie e documenti.
La mostra sarà documentata da un catalogo.
Pittore dadaista poi surrealista. Ha fatto parte, come Constantin Brancusi, Tristan Tzara, Eugène Ionesco, Mircea Eliade, Panaït Istrati e Emil Cioran, dell'importante comunità di artisti e intellettuali rumeni di Parigi.
Victor Brauner nasce a Piatra-Neamt, in Romania, il 15 giugno 1903. Il padre, coinvolto nello spiritualismo, lo iscrive alla scuola evangelica di Braïla dal 1916 al 1918. Nel 1921 frequenta temporaneamente la Scuola di Belle Arti di Bucarest, dove dipinge paesaggi alla maniera di Cézanne. Alla prima personale, che si svolge alla Galerie Mozart di Bucarest nel 1924, espone dipinti in stile espressionista. È tra i fondatori della rivista dada “75 HP” a Bucarest.
Nel 1925 si reca a Parigi, ma ritorna a Bucarest circa un anno dopo dove nel 1929 collabora alla rivista dada e surrealista “UNU”. Nel 1930 si stabilisce a Parigi e diventa amico del connazionale Brancusi. Successivamente incontra Yves Tanguy che verso il 1933 lo introduce nel gruppo surrealista. André Breton scrive una presentazione entusiastica per il catalogo della prima personale parigina di Brauner alla Galerie Pierre nel 1934. La mostra però non ha successo e nel 1935 l'artista ritorna a Bucarest, dove rimane fino al 1938. In quell'anno si reca a Parigi, vive temporaneamente con Tanguy e dipinge un certo numero di opere raffiguranti figure umane distorte con occhi mutili.
Queste tele, databili al 1931, si rivelano macabramente profetiche allorché nel 1938 l'artista perde un occhio durante una rissa. All'inizio della seconda guerra mondiale fugge nel sud della Francia dove mantiene i contatti con altri surrealisti a Marsiglia. Successivamente si rifugia in Svizzera, ma non potendo avere a disposizione materiali idonei, utilizza la cera di candela per realizzare lavori ad encausto e sviluppa la tecnica a graffito. Nel 1945 ritorna a Parigi e nel 1947 partecipa alla “Exposition internationale du surréalisme” alla Galerie Maeght. Nelle opere pittoriche del dopoguerra inserisce forme e simboli ispirati ai tarocchi, ai geroglifici egizi e agli antichi codici messicani. Negli anni '50 visita la Normandia e l'Italia, ed espone alla Biennale di Venezia del 1954 e del 1966. L’artista muore a Parigi il 12 marzo 1966.
Immagine: Manifesto originale per la mostra “Bestiaire” alla galleria Le Point Cardinal. Paris novembre-dicembre 1963
Vernissage venerdì 1 maggio ore 18.00
Galerie Bordas
Piazza San Marco 1994/B - Venezia