Societa' operaia
Massafra (TA)
Corso Italia

Nicola Andreace
dal 1/5/2009 al 16/5/2009
Inaugurazione ore 18.30
099 8801811 FAX 099 8806151

Segnalato da

Melania Longo



approfondimenti

Nicola Andreace



 
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1/5/2009

Nicola Andreace

Societa' operaia, Massafra (TA)

Antropologia e tecnicismo. Una rassegna che documenta la realta' del nostro territorio tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '80, incalzato da tendenze innovative tecnologiche, sociali ed artistiche.


comunicato stampa

Si apre sabato, 2 maggio 2009, alle ore 18,30 a Massafra, nella sala della Società Operaia, in Corso Italia e si concluderà il 17 maggio la Mostra antologica di Nicola Andreace “Antropologia e Tecnicismo. Arte e Impegno civile 1968-81”,
una rassegna che, unendo qualità estetica, rigore etico, tensione concettuale, documenta la realtà del nostro territorio degli anni a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80, incalzato da tendenze innovative tecnologiche, sociali ed artistiche. Penetra i contenuti delle opere in esposizione un raffinato ed elegante catalogo, che illustra la Mostra ”, riportando, dopo i dati informativi, la presentazione di Gianni Iacovelli, un’accurata indagine critico-storico culturale di Melania Longo, curatrice della Rassegna, una sua intervista ad Andreace, ed infine 16 schede con le immagini delle opere in mostra, accompagnate da stralci di giudizi dei critici che hanno seguito il percorso evolutivo creativo del nostro artista. Per meglio comprendere il “reportage visivo” di Andreace bisogna con la memoria risalire al tempo in cui Taranto e il suo hinterland, un eden per le sue distese azzurre di acque marine e verdeggianti di secolari ulivi, furono stravolti dall’impianto della gigantesca struttura industriale dell’Italsider, IV Centro Siderurgico d’Italia.

Allora molti lavoratori abbandonarono i campi, le barche, le botteghe artigiane e diventarono operai a tempo pieno. Allora tutto cambiò: l ’economia migliorò, si diffuse il consumismo, ma arrivarono anche l’inquinamento, la droga, le morti bianche, la delinquenza, gli atti di terrorismo. La solitudine travolse l’Uomo, che, per la sua ansia di svincolarsi dai vecchi sistemi, acquisiva nuovi parametri morali più spregiudicati in nome di una rivendicata libertà , ma perdeva la sua identità, diventava un numero, un ingranaggio robotico. Anche l’Arte sentì la necessità di cambiare: non poteva continuare a proporre immagini di piacevoli paesaggi o figure umane edulcorate.

Si dovevano rielaborare le nuove proposte di avanguardia, filtrandole attraverso la propria personalità, la propria sensibilità, la propria cultura. Si dovevano sperimentare nuovi mezzi tecnici, creando nuovi stili, per proporre nuovi contenuti, rispondenti ai nuovi tempi. Andreace recepisce queste istanze. La rassegna antologica odierna, che presenta alcuni risultati del suo operare negli anni 68-81, frutto delle sue ricerche e della sua evoluzione, permette di penetrare nei suoi labirinti esistenziali , fatti di esperienze, memorie, ipotesi, progetti, cui egli ha attinto variamente per raggiungere gli effetti visibili nelle opere esposte. L’artista, infatti, indaga sulle implicazioni e conseguenze dello sviluppo tecnologico, sull'esistenza umana e sul faticoso tentativo di adeguarsi a questo nuovo mondo; studia la realtà, la cataloga, la archivia e - assemblando fotografia, pittura e disegno con elementi letterari e poetici – compone, su tele emulsionate, serigrafie, manifesti, la nuova storia del momento, esplicitando una morale che unisce arte, storia e riflessione sul destino dell’uomo moderno.

Da pubbliche informazioni risale a ritratti di individui sconosciuti che, in una spirale di tubi, intelaiature, ingranaggi , si animano in personaggi drammatici schiacciati dai nuovi mali del momento, che appartengono ad una condizione individuale, ma condivisa nelle diverse latitudini del mondo. Andreace s’impegna con passione: ricercando con l’ arte e il design un dialogo tra i diversi campi delle cultura estetica e materiale per trasmettere l'immagine del nostro territorio con la sua civiltà industriale e con i disagi da essa provocati nella nuova società contemporanea, racconta il quotidiano, l'essere e le sue passioni, i percorsi mentali che si snodano nell'alternanza di vero e ideato, natura e artificio, immagini reali e riflesse.

I rapporti tra grafica e pittura diventano strettissimi, occupano la scena per divenire un'arte dell'attenzione e della visione penetrante, che mette sul tavolo ricerche delle correnti di avanguardia, rielaborate in modo personale dall’artista, che fa un uso dinamico dello spazio. Con le sue opere Andreace rivendica la necessità di leggere il proprio tempo con i problemi e contraddizioni della nostra società e lo fa con un’articolazione ritmica di linee in movimento in una esplosiva forma di luce-colore, di bianco-nero, di sintesi del colore, con eleganza grafica, con profondità concettuale, che sottolineano la tensione drammatica del tempo e la forza vigorosa del messaggio. Sì, perchè per Andreace sempre “l’Arte è messaggio , è comunicazione, è strumento di un processo conservativo della memoria e insieme patrimonio della società, è Concettualità, è Cultura”.

Inaugurazione 2 maggio 2009, alle ore 18,30

Societa' operaia
Corso Italia - Massafra (TA)
Ingresso libero

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