Binari. Mostra fotografica. "I binari, che tornano per andarsene, definiscono un passaggio. Luoghi vissuti dal movimento, ma sospesi e deserti, dove inventare nervature di colore sul trito e gia' dato quotidiano percorso".
La Magnolia, spazio espositivo della Casa Internazionale delle Donne, ospita Binari, mostra fotografica della giovane artista romana Letizia Marabottini.
I binari, che tornano per andarsene, definiscono un passaggio. Luoghi vissuti dal movimento, ma sospesi e deserti, dove inventare nervature di colore sul trito e già dato quotidiano percorso. La memoria collettiva di una direzione e di una parte di mondo, in cui il tempo è viaggio e il cambiamento luce e contrasto. Letizia Marabottini cerca, lontano dalla consueta visuale, il risveglio dell’occhio dall’atrofizzazione, dal torpore, dal gesto che invischia. I soggetti delle fotografie sono passaggi, attorno a cui si aggrumano le emozioni. Tuttavia, il loro vibrare è portato fuori, estroflesso e raddoppiato, nell’infinito potenziale delle immagini riproducibili e dei luoghi mille volte attraversati. Sono rovesciati i rapporti tra ciò che è interiore e l’oggetto - sorpreso dall’obiettivo, in un palpito istantaneo. Trasformato da uno sguardo per cui il sedimento diventa fuoco e luce e attraverso il quale il consueto sprigiona un’energia quasi metafisica.
L’irreale è intatto in un reale senza carne, collocato in un “cortocircuito del tempo”. Treni e binari, cieli e confini sono corpi in cui sonnecchiano le nostre tracce, conservate in un silenzio intimo, un silenzio di cose vive. L’erosione è sospesa, nella realtà fotografata come fosse un sogno e nei profili dei suoi luoghi quotidiani. Luoghi e oggetti che hanno un loro tempo e le loro abitudini. I nostri pensieri si raccolgono nelle loro linee e nei loro spazi, dimenticano l’origine umana e ne trovano una nuova nelle cose, anime nude, vestite solo della loro impressione digitale e dell’armonia sensibile dei colori. E non si comprende più il discrimine tra vivo e non vivo, tra qualcosa e qualcuno. A chi appartiene il passaggio? A chi c’era e ci sarà oppure agli oggetti e ai luoghi stessi, alla loro apparenza – colta a latere e di soppiatto. Fantasmi che si imprimono negli occhi di chi non visto, guarda. Simulacri e anime in cui il dentro e il fuori si cambiano di posto e arrivano, paradossalmente, a essere la stessa cosa. Un’armonia di esilio e vicinanza trovata nei contrasti tra la luce - che è tutto e sembra niente - e il buio - che, invece di togliere, rivela. Vera Maria Carminati
Inaugurazione 8 Maggio alle ore 19
La Magnolia
Area Cultura Casa Internazionale delle Donne
Via della Lungara, 19 Roma
Dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19
ingresso libero