Foto di Andrea Morucchio. 20 immagini in stampa digitale, slide show su 5 monitor. Cuba e' stata ed e' ancora un sogno diffuso. Piu' che un luogo, e' un’eta' dell’oro, il tempo in cui un’energia popolare primigenia si e' slanciata ad incrociarsi con la Storia. A cura di Elisa Capitanio.
Foto di Andrea Morucchio
20 immagini in stampa digitale (qualità consumer) slide show su 5 monitor
a cura di Elisa Capitanio
Cuba è stata ed è ancora un sogno diffuso. Più che un luogo, è un’età dell’oro, il tempo in cui un’energia popolare primigenia si è slanciata ad incrociarsi con la Storia. Per chi ha amato questo slancio e ne ha seguito lo straziante declino, Cuba è mito. Per chi ha visto Cuba e vuole raccontarla, l’inevitabile timore è la retorica.
La scelta del reportage è stata, per Andrea Morucchio, oltre che un’aspirazione professionale di quegli anni, una personale forma di fotografare e di viaggiare.
Per tre mesi ha vissuto confondendosi con la gente locale, ascoltandola, aderendo ai ritmi di queste terre, di città in città , S. Clara, L’Havana, Trinidad, Santiago, passando anche per i monti.
Paradossalmente la forma documentaristica, che è la più obiettiva, si rivela la più entusiastica. Essa infatti si nutre di dati che devono essere raccolti sul campo, ma sul campo ci arriva solo chi è “vocato†a farlo.
Lo sguardo fiero del travestito che si specchia prima dello spettacolo, la pervicace operosità dei lavoratori nelle fabbriche statali o di chi dispensa unicamente latte, caffè o torte, il sorriso soddisfatto del peluchador ripreso nel suo salone, gli occhi penetranti delle santere incontrate nei luoghi del rito, l’onnipresenza dei bambini, soprattutto nei fatti di strada: gioco, forestieri, arresti. Ogni scatto è un frammento di una storia che Morucchio non solo ha sfiorato ma che è andato a farsi raccontare e per questo ha investito in emozioni o curiosità che ora le foto ci restituiscono.
E’ vero che in ogni foto c’è molto del suo fotografo, come recita poeticamente Wim Wenders: “La macchina fotografica è dunque un occhio/che può guardare nel contempo/davanti e dietro di sé./Davanti scatta una fotografia,/dietro traccia una silhouette/dell’animo del fotografo:/ovvero coglie/attraverso il suo occhio/ciò che lo motiva./ (…) Essa mostra le cose e il desiderio di esse.â€
Che non si tratti di un asettico reportage giornalistico lo dimostra anche una sensibilità compositiva. Queste foto non sono pose, ma appunti di viaggio, nondimeno Morucchio le ha scattate, pur senza calcolo in un istante preciso: quando l’immagine gli si rivelava attraverso delle linee. Non linee statiche ma di precario equilibrio, quasi linee-guida del movimento di gesti e sguardi attorno a cui si dipana il racconto della foto: chi conosce il lavoro di Andrea Morucchio, che è anche scultore, vi riconoscerà facilmente le tensioni dinamiche delle sue forme in ferro e vetro.
Elisa Capitanio
INAUGURAZIONE: 13 aprile ore 18
INGRESSO: soci Arci, tessera circuito arci
Associazione Culturale Club Malvasia Vecchia
San Marco 2586 tel. 0415225886