Attraverso differenti media espressivi (performance, installazione, fotografia e video) i 4 giovani artisti superano ogni attrito socio-politico, legato al momento storico, tra la loro nazione di origine - l'Italia - e quella che li accoglie in questa mostra - la Romania. A cura di Eleonora Farina.
a cura di Eleonora Farina
Invitata da Anca Mihuleţ a ideare un progetto per lo spazio della Galleria d’Arte Contemporanea del Museo Nazionale Brukenthal di Sibiu, Eleonora Farina, attualmente impegnata in una ricerca curatoriale in Romania, sceglie Filippo, Alice, Bruno e Sabina per costruire con loro una trama artistica con l’intenzione di sfiorare il tema dell’interiorità, di accarezzare l’individualità della persona, di ricercare il proprio essere, di accompagnare le diverse soggettività, di far emergere una personalità.
Attraverso differenti media espressivi / performance, installazione, fotografia e video / i quattro giovani artisti superano ogni attrito socio-politico, legato al momento storico, tra la loro nazione di origine -l’Italia- e quella che li accoglie in questa mostra -la Romania.
Filippo Berta (Treviglio -BG- 1977, vive e lavora a Bergamo) presenta il video documentativo della performance Territori (2009). Ai partecipanti viene chiesto di tracciare col piede sulla ghiaia un proprio confine personale, confine esteriore che ne rivela uno interiore. L’azione indaga il limite di spazio, di territorio che ogni essere vivente richiede per esprimere se stesso; spazio che, potendo andare a scontrarsi con quello di un altro, implica inevitabili relazioni sociali alle quali dover far fronte.
Alice Schivardi (Erba -CO- 1976, vive e lavora tra Brescia e Roma) fa rivivere l’installazione Remembering (2008), nella quale una vecchia carta da parati ormai ingiallita accoglie piccole cornici ovali, che contengono fotografie, disegni ma anche dei ricami. L’artista dà senso personale ai suoi ricordi, ai suoi cari, facendo emergere il proprio passato in una scena di quotidianità domestica, con un monito alla ciclicità della vita: quella che ci permette di gettare uno sguardo indietro con l’idea di andare sempre avanti.
Bruno Di Lecce (Matera 1980, vive e lavora a Berlino) lavora su una serie di collages digitali (2005), nei quali ritratti fotografici degli inizi del Novecento (estratti sia dall’album di famiglia sia pescati nei mercatini dell’usato) vengono ritoccati sovrapponendo al volto del soggetto fotografato ritrovati industriali del nostro secolo, quasi maschere che nascondono ma che allo stesso tempo lasciano intravedere... Ricerca simile anche per il video Corto Circuito (2007), nel quale il collage viene realizzato riutilizzando riprese di famiglia degli anni Sessanta.
Sabina Grasso (Genova 1975, vive e lavora a Berlino) riprende la voce della madre in un momento di intima riflessione/confessione su se stessa e su un particolare periodo della vita passata. In Nella giungla (2006) il movimento della telecamera riproduce un’azione performativa svolta dall’artista e legata allo scorrere delle parole. Una rappresentazione visiva ma soggettiva del suono, il video è ambientato in Ticino, luogo caro alle due donne. Un lavoro quindi che ricrea l’intimità personale ma anche quella dei legami familiari.
Quali ciottoli solitari in una infinita moltitudine, Filippo, Alice, Bruno e Sabina lavorano sulla ricerca più profonda dell’uomo. Simile è la ricerca che verrà presentata da artisti romeni al Padiglione Romania in occasione della 53° Biennale di Venezia.
Un ringraziamento particolare alla prometeogallery di Ida Pisani, Milano
Inaugurazione: 12 maggio 2009, h. 13.30
Galleria d'Arte Contemporanea c/o Museo Nazionale Brukenthal
Tribunei Str., 6 - Sibiu
Da martedi a domenica: 10-18. Biglietteria chiusa dalle 17.30