La mostra segna una sorta di nuovo debutto dell'artista che, dopo una pausa di silenzio, presenta una selezione delle sue opere recenti, tecniche miste e monotipi caratterizzati da una forte attenzione alle superfici su cui si accumulano segni e gesti di forte valenza estetica.
Il tempo, la materia, la memoria sono i temi al centro della personale di Marco Uggè, che si apre domenica 17 maggio a Lodi negli spazi di ZERO.OTTO Arte Contemporanea. La mostra segna una sorta di nuovo debutto dell’artista che, dopo una pausa di silenzio, presenta una selezione delle sue opere recenti, tecniche miste e monotipi caratterizzati da una forte attenzione alle superfici su cui si accumulano segni e gesti di forte valenza estetica. “Solitamente un artista quando realizza un'opera parte dai materiali e arriva a un lavoro finito” racconta Uggè. “Il mio è un percorso a ritroso. Parto da un'opera finita e la sottopongo a un processo di logorio, di decostruzione. Lascio che le superfici si stratifichino di segni. Voglio che l'opera arrivi a me con una sua storia, con un passato. Per fare questo cerco di riprodurre, compresso in un arco temporale limitato, il lento processo del tempo”.
Nel lavoro di Marco Uggè risultato e processo hanno importanza pressoché paritaria. A partire dai materiali utilizzati. Nelle tecniche miste l’artista utilizza cere, terre, polveri, gessi, resine, bitume. Tutti materiali naturali, i soli in grado di rendere gli effetti del passaggio del tempo, sottoposti a processi di lavorazione non ortodossi (come ad esempio la corrosione con acidi) per ottenere un determinato tipo di patina e la decostruzione continua dell'immagine. L’amore per ciò che è irregolare e per il particolare rivelatore, elementi che si ritrovano fin dall’incisione con cui ha vinto nel 1996 la targa d’argento al concorso Premio Arte Mondatori della rivista Arte, guidano la mano dell’artista. In queste opere come nei monotipi il caso ha però un ruolo assolutamente marginale. L’artista ha imparato a controllare i particolari procedimenti per ottenere un certo tipo di colore, di passaggio tonale, di effetto, di segno. Il risultato sono paesaggi dell’anima caratterizzati da un linguaggio astratto fortemente lirico.
In occasione della mostra (aperta fino al 28 giugno) ZERO.OTTO Arte Contemporanea pubblica un catalogo di 92 pagine che documenta il lavoro degli ultimi quattro anni dell’artista, accompagnato da un testo di Aldo Caserini e un’intervista a cura di Alessandro Beltrami.
Marco Uggè è nato a Lodi nel 1961. Dopo il diploma tecnico sviluppa la propria attività lavorativa nel campo della grafica e della comunicazione. Parallelamente frequenta corsi specifici per il perfezionamento delle tecniche di composizione nel campo della video-fotografia. La sua prima mostra personale viene allestita nel 1991 a Lodi presso la galleria “Ada Negri”. In quel periodo viene notato da Giovanni Bellinzoni, titolare della galleria “Il Gelso” di Lodi, che lo inserisce regolarmente nelle sue collettive. Nel 1996 ottiene la targa argento per la grafica al Premio Arte Mondatori della rivista “Arte” e partecipa a una mostra a Milano alla “Fondazione Antonio Mazzotta” in Foro Buonaparte. Tiene mostre personali presso gallerie private a Savona, Brescia, Bergamo, Crema.
Nel tempo la partecipazione a mostre ed esposizioni tradizionali viene limitata, Uggè predilige presentare i propri lavori presso ambiti meno consueti, che permettano alle opere di grande formato di integrarsi e interagire con location di diverso impatto emotivo e dove le texture delle superfici meglio si fondono e integrano al contesto. Nell’immediato futuro di Marco Uggè ci sono la partecipazione a un evento al Palazzo delle Stelline a Milano, dove presenterà anche una installazione video, e una mostra personale a Berlino nel novembre 2009.
Inaugurazione domenica 17 maggio ore 17. Sarà presente l'artista
Zero.otto arte contemporanea
corso Adda, 42 - Lodi
Orari: Giovedì 17.30 -19.30 venerdì 10.00 -12.00 e 17.30 -19.30 Sabato 10.00 -12.30 e 16.00 -19.30 Domenica 10.00 -12.30
Ingresso libero