L'artista realizza ritratti compositi che nascono dalla fusione di volti reali. Gli occhi e la fronte di un personaggio, il naso e la bocca di un altro... Il risultato e' un volto camuffato che ci osserva dalla carta sgranata o dalla liscia stoffa di un cuscino.
È una vera e propria crasi visiva quella che realizza Stefano Minzi, autore di ritratti compositi che nascono dalla fusione di volti reali. Gli occhi e la fronte di un personaggio, il naso e la bocca di un altro: si sovrappongono le immagini e il gioco è fatto. Il risultato è un volto camuffato che ci osserva dalla carta sgranata o dalla liscia stoffa di un cuscino.
Stefano lavora da anni (prima a Roma, Berlino e adesso a Londra), sperimentando diverse tecniche di printmaking, come fotoincisione, xerox transfer, serigrafia e incisione con lastre di materiali particolari, come il tetrapak. Il risultato sono veri e propri pezzi unici realizzati non solo su carta ma anche su stoffa e altro.
Come scrive Annalisa Inzana nella presentazione in catalogo: « È una digestione visiva quella che opera Stefano Minzi, la dimostrazione che le immagini guardate troppo a lungo si usurano fino a diventare qualcos’altro. L’ossessione per i ritratti di alcuni personaggi della nostra società e per le documentazioni fotografiche della nostra storia, come il disastro dell’atomica a Hiroshima e Nagasaki, hanno nel percorso dell’artista la valenza di una domanda ripetuta con veemenza, a cui cerca una risposta.»
Una mostra affascinante, da digerire con intelligenza, da gustare nell’amara ironia che la accompagna.
Presentazione in catalogo di Annalisa Inzana
Intervento critico di Riccardo Venturi
Catalogo in galleria
Inaugurazione giovedì 14 maggio dalle ore 18.30
Galleria L’Affiche
via dell’Unione 6, Milano
Orario: martedì – sabato ore 16 – 19
ingresso libero