I Am You. L'arte di Wijdan si situa in quella zona di confine rappresentata dai moderni stili calligrafici, che incorporano idee contemporanee del mondo islamico e mezzi di comunicazione occidentali. In sintonia con la dottrina Sufi, e nel tentativo di catturare l'essenza del rapporto tra gli esseri umani e l'ambiente, Wijdan vive una perpetua condizione d'innamoramento con il mondo.
LipanjePuntin artecontemporanea – Roma ha il piacere di presentare I Am You, una personale di Wijdan a cura di Khalid Khreis.
La mostra I Am You è l’umile dono dell’artista alla città che ama, Roma, e alla sua gente. L’amore, per Wijdan costante e sublime fonte d’inspirazione, è il sentimento al centro della mostra; amore da intendersi come condizione d’armoniosa coesistenza e come disponibilità a creare una conoscenza diretta, e quindi una comunicazione tra il sé e l’altro.
L’arte di Wijdan si situa in quella zona di confine rappresentata dai moderni stili calligrafici nelle arti visive, che incorporano idee contemporanee del mondo islamico e mezzi di comunicazione occidentali. In sintonia con la dottrina Sufi, e nel tentativo di catturare la profonda essenza del rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente circostante, Wijdan vive una perpetua condizione d’innamoramento con il mondo, le persone, la bellezza, la natura, e l’amore stesso: “…nella mia seconda mostra personale a Roma descrivo l’amore con il colore ed il tratto. Continuo a giocare con l’idioma sufi tu sei me, che sta a significare l’unità tra l’amante e l’amato, sia esso Dio, una persona o la natura. Credo profondamente che i Sufi siano riusciti ad ottenere la più alta forma d’amore attraverso la loro accettazione del tutto senza interessarsi alle differenze di fede, aspetto, forza o debolezza”. Dunque Wijdan concepisce il termine amore non tanto come espressione del sentimento tra due persone, come nelle narrative antropocentriche ormai divenute una redditizia fonte di profitto (e non solo nel mondo “occidentale”), quanto come schema ramificato e non esclusivo di relazioni profonde che uniscono in una fusione animistica tutto ciò che esiste. Wijdan è un’artista calligrafica e non una calligrafa. Per questo motivo lavora sui due diversi livelli delle parole: la forma ed il loro significato. I colori brillanti e lo schema in cui sono disposti sostengono i testi in una combinazione mai prevedibile o banale; similmente il testo sembra evocare l’energia materializzata da forme e colori. Le perfetta armonia degli elementi è solo una delle tante forme dell’amore così come viene descritto dal Sufismo.
Oltre agli studi in storia e politica presso il Beirut University College, Wijdan si è dedicata alla pratica dell’arte sotto la guida di maestri come l’italiano Armando Prön e l’artista giordano Muhana Durra, uno dei primi a introdurre l’astrazione occidentale nell’arte giordana ufficiale. Nel 1993 ha ottenuto un dottorato in storia dell’arte islamica presso la prestigiosa School of Oriental and African Studies (SOAS) dell’Università di Londra. Nel 1979 Wijdan ha fondato la Royal Society of Fine Arts in Giordania e un anno dopo ha inaugurato la Galleria d’Arte Nazionale di Giordania in Amman. Nel 2002 è stata insignita della nomina di Preside del Collegio d’Arte e Design che ha aperto presso l’Università di Giordania. Wijdan, autrice di diversi libri sull’arte islamica, è l’attuale ambasciatore di Giordania in Italia.
Inaugurazione 28 maggio 2009
LipanjePuntin
via di Montoro, 10 - Roma
orario: da martedì a sabato ore 14-20
ingresso libero