Opere e progetti dallo studio Andrea Stipa. In mostra una selezione di 6 progetti, presentati attraverso plastici, diagrammi, immagini e testi, in modo da formare un'installazione articolata, all'interno dello spazio espositivo.
a cura di Marina Engel e Gabriele Mastrigli
La conferenza e la mostra di Andrea Stipa costituiscono il quarto evento nel programma “Londra-Roma: Work in Process”. Il ciclo sarà concluso dalle mostre di Witherford Watson Mann e di IAN+.
Lo studio di Andrea Stipa, fondato nel 1996, è oggi considerato uno dei più interessanti nel panorama romano. Nel suo lavoro di architetto, Stipa si distingue per un approccio pragmatico che mira a tenere insieme le ambizioni del cliente e la complessità del luogo attraverso una architettura tattile di volume, materiale e luce. Non a caso Stipa ha collaborato spesso con artisti come Carla Accardi, Alfredo Pirri e Corrado Sassi. Caratteristica dei suoi progetti è la diversità di tipologia e di scala. La ricerca progettuale si concentra sulla dialettica fra spazio aperto e spazio chiuso, fra esterno e interno, fra natura e artificio. Questi elementi dialettici ampliano la percezione dell’architettura, e “contribuiscono a definire uno spazio mai statico che lascia aperta la possibilità di appropriazione e di continua trasformazione da parte delle persone.” Saranno questi alcuni dei temi sviluppati nell’ istallazione della mostra “Inside Out”.
La mostra presenta una selezione di sei progetti, presentati attraverso plastici, diagrammi, immagini e testi, in modo da formare una installazione articolata nelle tre dimensioni spaziali, posizionata all'interno dello spazio espositivo. La parete/contenitore divide in due lo spazio, ma, essendo ritagliata per incorporare il materiale che illustra i progetti, consente un rapporto visivo tra gli osservatori posti sui due lati. La struttura, formata da superfici separate che definiscono tra loro uno spazio vuoto, invita ad osservare i progetti in modo dinamico. Quando l'osservatore è posto in posizione defilata rispetto alla superficie dei piani che formano la struttura, egli può osservare attraverso i tagli più progetti contemporaneamente. Questo consente di comunicare il legame che unisce la ricerca progettuale pur nella diversità di scala d’intervento e di programma funzionale.
Fra i lavori in mostra ci sono progetti pubblici come la scuola per l’infanzia a Prato-Galcetello, il Parcheggio di scambio con attività commerciali a Roma, il Quartiere residenziale e della musica di VEMA (X Biennale d’Architettura di Venezia), il progetto per un quartiere residenziale con servizi (concorso internazionale “Abitare a Milano”). Tra gli incarichi privati sono esposti la ristrutturazione e ampliamento di una casa unifamiliare in Toscana e la ristrutturazione della sala cinematografica ANICA a Roma.
Andrea Stipa ha ricevuto il premio Giancarlo de Carlo per il progetto “Vema- Paesaggio sonoro” alla Biennale d’Architettura di Venezia 2007, e il premio INARCH per l’opera prima, nel 2000, con il Centro Parrocchiale SS:Giusto e Donato a Monteroni d’Arbia.
L’evento alla British School at Rome, a cura di Marina Engel e di Gabriele Mastrigli, è realizzato in collaborazione con l’Architecture Foundation di Londra e la PARC- Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali di Roma e con il sostegno della John S. Cohen Foundation, Londra e INARCH Lazio, IRFE Colore S.r.l., EUROMETAL S.r.l. e Falegnameria Artigiana Mattei.
Ufficio Stampa: Rosanna Tripaldi
email: rostrip@hotmail.com
mob: 338.1965487
Martedì 19 maggio 2009 18 Conferenza presentata da Gabriele Mastrigli
h 19.30 Inaugurazione mostra
British School at Rome
Via Gramsci 61
dal lunedi al venerdì dalle 17 alle 19.30
ingresso libero