I soggetti immortalati dall'artista occupano spesso la maggior parte dello spazio, assumono quasi un valore totemico e la loro centralita' e' sottolineata dal processo di decontestualizzazione ed astrazione dallo scenario in cui si trovano.
a cura di FabioVito
Le fotografie di Mauro Esposti non sono un reportage animalistico, né una documentaristica raccolta fotografica, ma dei veri e propri ritratti, sapienti esercizi di composizione visiva realizzati attraverso lo strumento fotografico.
I soggetti immortalati dall’artista occupano spesso la maggior parte dello spazio, assumono quasi un valore totemico e la loro centralità è sottolineata dal processo di decontestualizzazione ed astrazione dallo scenario in cui si trovano. Il paesaggio retrostante da elemento naturale diventa puro elemento costruttivo e cromatico che tende quindi ad esaltare il soggetto inquadrato.
L’apparente semplicità compositiva dell’opera, sostenuta da regole percettive, è studiata in modo che l’osservatore colga subito il centro, l’essenza della fotografia: lo sguardo degli animali.
L’occhio dell’animale, dettagliatamente ricercato, è il fulcro attorno al quale si svolge tutta la composizione e dal quale l’occhio dell’osservatore è attirato. L’importanza degli sguardi non è solo di carattere percettivo, ma rappresenta l’essenza stessa dell’animale che sembra come animizzato.
Davanti a questi scatti Mauro Esposti ci trasforma in voyeur, ci rende partecipi di un momento privato, ci invita a prendere parte a una visione privilegiata, e sembra d’obbligo il rimanere in religioso silenzio per non disturbare quell’atmosfera intima e “personale” nella quale sono ritratti questi animali che, con i loro intensi e profondi sguardi, assumono una connotazione più vicina al mondo umano che a quello animale.
Inaugurazione Mercoledì 20 Maggio ore 18
LifeGate Cafè
Via della Commenda 41, Milano
chiuso martedì
ingresso libero