Drift. L'opera dell'artista incontra grandi consensi in virtu' di una poetica che indaga il tema della diversita' culturale, argomento delicato che Reena S. Kallat affronta con naturalezza e maturita'. In mostra la serie dei Synonyms, opere che da lontano sembrano dipinti, ma si rivelano poi essere un accostamento di timbri.
Primo Marella Gallery è lieta di presentare la prima personale europea della nota artista indiana Reena Saini Kallat (Delhi, 1973) gia' presente recentemente in alcune rilevanti mostre collettive: “Chalo India” presso il Mori Art Museum di Tokyo (poi a Vienna), “Thermocline of Art –New Asian Waves” presso lo ZKM di Karlsruhe (Germania) e “Urban Manners” presso l’Hangar Bicocca di Milano.
La sua opera incontra grandi consensi in virtù di una poetica che indaga il tema della diversità culturale, argomento delicato che Reena S. Kallat affronta con naturalezza e maturità. Straordinariamente eloquente la serie dei Synonyms che da lontano paiono dipinti, ma si rivelano poi essere un accostamento di timbri.
Timbri eterogenei per colore e per matrice (ognuno reca un nome di persona diverso), che nell’insieme creano un’immagine naturalistica e danno luogo a una forma eccellente. Tale composizione trasmette il senso di un’identità raggiungibile solo grazie alla presa di coscienza collettiva e non per mezzo dello sforzo del singolo. Il suo messaggio si caratterizza pertanto come chiaro ma allo stesso tempo complesso in un paese come l’India, caratterizzata da grandi diversità tanto linguistiche quanto geografiche.
Ciò da cui questa straordinaria artista è continuamente attratta è proprio l’idea di una rappresentazione di matrice pittorica, unitamente alla possibilità di generare significati attraverso un ponderato dialogo tra immagine e forma”.
Il linguaggio polisemantico di Reena Saini Kallat è illustrato anche da altre rilevanti opere, come l’imponente scultura intitolata “The Ironing Board”. L’asse da stiro è un riferimento alla stretta relazione che l’India mantiene con il vicino Pakistan e all’incerta natura del processo di riappacificazione tra le due nazioni. L’opera rende in modo giocoso le frustrazioni di questo dialogo senza fine dove ogni tentativo di appianare le grinze nel processo di pace sono sabotate da interessi conflittuali.
La complessa e ricercata struttura formale nasconde pertanto un affascinate spunto di riflessione su temi sociali e su molti altri a essi connessi, ed accompagna l’osservatore verso la scoperta di importanti problematiche che toccano profondamente l’India ma che assumono anche connotazioni più universali.
Inaugurazione 27 maggio 2009 ore 19
Primo Marella Gallery
viale Stelvio, 66 - Milano
da martedì a sabato ore 11-19
ingresso libero